Il ministro della Difesa Roberta Pinotti è andata in visita in Arabia Saudita. Visita ignorata dalla stampa italiana, ma non così da diverse organizzazioni che da tempo chiedono conto al nostro governo della fornitura di bombe ai sauditi, che con quelle bombardano lo Yemen per imporre al paese un governo fantoccio. Tanto fantoccio che i suoi esponenti stanno in Arabia Saudita e non in Yemen, dove non li vuole nessuno perché tutti li considerano venduti allo straniero aggressore e pure barbaro. Barbaro perché lo Yemen è una repubblica e l’Arabia Saudita invece è una monarchia assoluta di stampo feudale che da anni finanzia l’espansione dell’estremismo islamico di stampo wahabita, anche all’estero, dove i sauditi hanno costruito migliaia di madrasse nelle quali si fornisce ai giovani un unico testo, il Corano, e una formazione limitata all’indottrinamento religioso di stampo integralista.
Le bombe ai sauditi le forniscono delle aziende italiane e il governo tace sul punto nonostante i numerosi solleciti, perché l’Arabia Saudita è anche un paese che fa stracci dei diritti umani e sarebbe illegale, oltre che immorale, fornirgli strumenti per reprimere i suoi sudditi o i cittadini dei paesi vicini. Pinotti, agli esordi criticata perché parlava troppo e male, come quando affermò che gli F-35 ci servono per abbattere i missili diretti al territorio italiano, ultimamente è una sfinge, parla d’altro e quasi mai di Difesa o delle sue occupazioni da ministro. In questi giorni a sentir lei è impegnata a battersi contro l’omofobia, ma il giorno prima della sua discesa in campo accanto agli omosessuali ha visitato un paese che gli omosessuali li mette a morte e sulla questione non ha fiatato, anche se nell’occasione ha ricevuto grande attenzione dai media, che invece hanno messo la sordina alla visita in Arabia, e avrebbe potuto approfittarne per ergersi in difesa degli omosessuali che dimorano nel regno appena visitato. Invece ha preferito continuare questa ipocrisia e rendersi complice del medioevo saudita facendo finta che non esista.
Pinotti non ha fiatato nemmeno sulla natura della sua visita, che fonti internazionali riconducono alla tentata vendita di altri armamenti. Una visita che invece il Ministero della Difesa presenta così sul suo sito:
Peccato che in Arabia Saudita non ci sia proprio nessuno parlamento, trattandosi di una monarchia assoluta di stampo medievale. Il Consiglio della Shura (o shoura) citato dal ministero è infatti un organo consultivo, i componenti del quale sono di nomina regia e non hanno alcun potere legislativo o esecutivo, infatti di seguito si scrive che il consiglio è «l’organo assembleare che assiste l’Esecutivo nell’esercizio del potere legislativo», assistenza che si limita appunto a fornire consigli. Consigli di solito allineati con i desideri della monarchia che ha nominato i consiglieri, tra i quali ultimamente sono spuntate 30 donne a mo’ di specchietto per le allodole, visto che le stesse donne han bisogno del permesso del loro tutore anche per uscire di casa e recarsi all’assemblea. E in Arabia Saudita non c’è neppure la «società civile», intesa come espressione di qualcosa di diverso dalla volontà della monarchia. L’ultimo che ha provato a mandare un rispettosissima lettera nella quale propugnava educatamente modestissime riforme, è stato condannato a 10 anni di carcere e frustate quanto basta. Ma le forniture di bombe al regime saudita avvengono «nel rispetto della legge», disse il ministero nell’unica risposta alle contestazioni. E di più non dimandare.
La Difesa quindi oggi scrive che il Ministro è «pronto a querelare chi diffonde falsità», anche se sul suo stesso sito scrive che la visita ha come obbiettivo la crescita dalla «cooperazione bilaterale» nel campo della Difesa, cioè tra i due paesi e solo tra loro, «con un focus particolare sui settori della formazione e dell’addestramento militare» delle forze armate del sanguinario quanto becero regime saudita. Omertà e disinformazione, da mesi la Difesa e il governo rifiutano sistematicamente di rispondere alle domande sul traffico d’armi tra il nostro paese e il regime saudita e forse sarebbe più strana un’inversione di rotta di questa pantomima, che tuttavia è quanto di meglio il governo sia riuscito a ordire. L’atteggiamento del ministero, del ministro Pinotti e del governo, resta così assolutamente al di sotto degli standard richiesti in una democrazia, come peraltro conferma la minaccia di querele veicolata via Twitter alle ONG che da mesi chiedono risposte. Gli affari con i sauditi sono più importanti di queste sottigliezze e questo spiega il silenzio di Gentiloni come quello di Renzi, che sull’Arabia Saudita riuscì a dichiarare qualcosa solo quando emerse lo scandalo dei Rolex e la relativa figuraccia da miserabili. Anche il quel caso l’opacità ha avuto ragione della trasparenza e la promessa di Renzi di requisire gli orologi donati si è trasformata nell’ennesima presa in giro. Oggi assistiamo a un’escalation dell’ostilità governativa nei confronti di media e ONG, dal raccontare balle per minimizzare gli scandali, si è passati a minacciar di querele chi s’interessa dei traffici italiani con il regime saudita. Niente di buono.
Aggiornamento: E prima che finisca la giornata giunge notizia che la Procura di Brescia ha aperto un’inchiesta sulle forniture di bombe italiane al regno saudita. Ora governo e Pinotti dovranno per forza sforzarsi di dare risposte più approfondite nel merito e dimostrare puntualmente che le forniture di bombe al regime saudita avvengono «nel rispetto della legge».
gino
7 ottobre 2016
ottimo articolo. complimenti Mazzetta (e complimenti a tutti quelli che si impegnano a fare le pulci al commercio di armi)
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El barto
8 ottobre 2016
Questi sono gli affari del mondo capitalista occidentale con coloro i quali forniscono allo stesso circa 20 milioni di barili al giorno nel complesso dell’ intera penisola. Gli stessi giochetti che portano gli USA a far finta di combattere i ribelli ISIS nel fronte anti Addad ma allo stesso tempo permettere a Qatar e sauditi che, ricordiamolo, sono wahabiti dediti all’ imposizione di leggi coraniche molto restrittive, di prendersela con lo Yemen e finanziare lo stesso califfato al fine di imporre tale teocrazia. L’ Italia partecipa a questo banchetto perche’ con molta probabilita’ servono armamenti o direttamente ai sauditi o addirittura, e sarebbe clamoroso al Cibali, indirettamente per rifornire le milizie tipo Al Nusra e Fronte Islamico in Siria per poi rivendere, attraverso i media asserviti, la storiella che Putin uccide i siriani come ci vorrebbero far credere, e sarei molto curioso di sapere quali sono le tipologie trattate dalla Pinotti, se sono armi leggere o di alto calibro.Ad ogni buon conto, e’ evidente il perche’ del nervosismo. Le eminenze grigie del ministero avrebbero molto imbarazzo ad ammettere fughe di notizie e relativo sputtanamento, e probabilmente si guarderebbe con occhio diverso alle panzane fino ad ora raccontate, il cui la narrazione vuole nord america ed europa come paladine della giustizia planetaria. Poi chissenefrega se continuiamo a provocare macelli in Medioriente.
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Perplesso
8 ottobre 2016
Fatemi capire, di tutta questa cosa gravissima, compresa la visita in Arabia Saudita, ne riferiscono solo Mazzetta e qualche ONG?
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gino
8 ottobre 2016
beh, non credo proprio che L’Unità abbia interesse a parlarne e nemmeno i giornali in scia pd e/o confindustria.
ci son stati alcuni articoli su Il fatto nel recente passato, ma non di questo peso e puntualità e non sull’argomento preciso del topic di Mazzetta (le querele).
I giornali ultimamente son tutti presi dalla campagna a favore del “si” e non han certo voglia di disturbare il manovratore.
Direi quindi che la cosa non stupisce più di tanto, in un paese in cui la “a-sinistra” è diventato il palese piede di porco della destra più becera e guerrafondaia.
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kiki
9 ottobre 2016
Il termine parlamentari per i membri del consiglio saudita è corretto.
a) il parlamento europeo quando è nato non era elettivo e non aveva (e in pratica ancora non ha poteri legislativi
B) L’unione inter parlamentare mette quello saudita tra i suoi membri
http://www.ipu.org/english/membshp.htm
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mazzetta
9 ottobre 2016
Non scherziamo, il consiglio di nomina regia in una monarchia assoluta è appunto un consiglio, non un parlamento. Il paragone con quello europeo è imbarazzante per chi lo fa, l’associazione all’unione interparlamentare è una delle tante ipocrisie con le quali si fa finta che l’Arabia Saudita sia normale, dicendo che si fa sperando che così lo diventi.
Prova ne sia che con “saudi parliament” escono appena 2.000 risultati, buona parte dei quali riportano il termine per farsene gioco o i due termini non associati: “Saudi Arabia’s Version Of Parliament”,
Quello saudita non è un parlamento e i nominati non sono parlamentari, un parlamento è un’assemblea legislativa o non è un parlamento.
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El barto
10 ottobre 2016
In Arabia Saudita non si tengono libere elezioni ne esistono partiti e l’ unico che ci aveva provato era il Partito Comunista, cancellato dal regime subito dopo la caduta del muro tedesco. L’ assemblea Consultiva araba non ha nulla a che fare con i parlamenti occidentali come metodo e mondiali in generale, ne tantomeno con il concetto di democrazia rappresentativa, che e’ alla base di tali istituzioni, e il fatto che l’ unione interparlamentare integri monarchie assolute e regimi autoritari, dimostra quanto tale organizzazione sia la classica macchietta tragicomica che non rispetta nemmeno la propria mission, come sbandierato nelle pagine interne. Il parlamento europeo legifera eccome, e le leggi si suddividono in direttive,decisioni, pareri, regolamenti e raccomandazioni. CHi non e’ eletta e’ la parte relativa alle COMMISSIONI, ma quella e’ altra storia, e sappiamo perfettamente che molte delle decisioni tecniche sono prese in combutta con lobby e gruppi di pressione varie al loro interno. Pure l’Italia fascista aveva il parlamento, ma non ci risulta che si potesse annoverare davvero come tale. Invece di spaccare capziosamente il capello in quattro si ritorni a parlare della vicenda della vendita di armi a questi sbruffoni.
https://it.wikipedia.org/wiki/Assemblea_Consultiva_dell%27Arabia_Saudita
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kiki
10 ottobre 2016
Ahah
Siccome l’unione interparlamentare smentisce il tuo inutle puntacazzismo diventa “un’ipocrisia”.
il paragone con il parlamento regge visto che non ha praticamente poteri legislativi (o aspetta ma un parlamento non è “un’assemblea legislativa”?) e per un certo periodo non è stato neanche eletto. altro esempio ancora la camera dei lords: rimasuglio medioevale, non è elettivo e i poteri legislativi sono nulli, ma guarda un po’ i suoi membri sono parlamentari.
L’uso del numero dei risultati di google come prova a sostegno delle proprie tesi è imbarazzante per chi lo fa.
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mazzetta
10 ottobre 2016
L’unione interparlamentare non smentisce nulla, il parlamento europeo ha potere legislativi ed è un parlamento federale elettivo che assiste un esecutivo nominato di concerto dai paesi federati. Altro esempio sbagliato è la camera dei lord, perché quella legifera eccome e i lord per diritto ereditario sono ormai molto pochi,gli altri sono variamente eletti,mai nominati dalla regina.
Il consiglio saudita, lo chiamano consiglio e non parlamento persino in Arabia Saudita, non è un parlamento e non conta assolutamente nulla, zero poteri.
Poi puoi continuare all’infinito a insultare e perculare, ma la realtà è questa: L’Arabia Saudita non ha mai avuto un parlamento.
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Kiki
10 ottobre 2016
L’unione interparlamentare non smentisce nulla, il parlamento europeo ha potere legislativi ed è un parlamento federale elettivo.
L’Unione inter parlamentare smentisce.
Il parlamento europeo ha limitatissimi poteri legislativi, tra l’altro aumentati da relativamente pochi anni. I primi anni non è stato eletto.
La camera dei lord potrebbe pure non legiferare più, potrebbe pure essere completamente ereditaria ma resterebbe comunque un organo parlamentare.
Il mondo è pieno di parlamenti che non si chiamano parlamenti.
La realtà è questa: non è né fatto di essere eletti, né il fatto di avere poteri legislativi che fanno di un’assemblea un parlamento, ma del resto se la realtà la fuori è diversa dalla realtà nella tua testa è la realtà la fuori che si deve adattare.
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Kiki
10 ottobre 2016
“L’unione interparlamentare non smentisce nulla,”
Lo dici tu.
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kiki
10 ottobre 2016
@el barto, è vero non ha nulla a che fare con un parlamento occidentale, ma non per questo non possono non chiamarsi parlamentari.
Tutta la parte sui processi normativi dell’unione europea e dei poteri del parlamento dovresti ripassarla. Soprattutto vedere l’evoluzione storica e capire che il parlamento europeo a lungo ha avuto zero potere legislativo. Poi chiamare i pareri leggi, va beh, lasciamo perdere.
Si il fascismo aveva un parlamento o cumunque in generale anche nelle dittature esistono dei parlamentari.
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El barto
10 ottobre 2016
COme sempre cerchi di appigliarti a qualsiasi cosa pur di accreditarti. In generale mi chiedo perche’ vai sempre fuori tema, visto che qui si parla di vendita delle armi italiane a paesi sanguinari e svii il discorso parlando del parlamento-fantoccio saudita. Sull’ UE, se proprio vogliamo dirla tutta, e’ nata con gli accordi di acciaio e carbone e nel tempo si e’ trasformata nell’ attuale composizione istituzionale, quindi inutile che mi vai a citare il passato, parla di quello che e’ adesso e non fare la maestrina del nulla pensando che sei l’unica ad aver studiato diritto internazionale. I pareri sono leggi, nel senso etimologico del termine e non certo giuridico, visto che LEGE vuol dire pure parlare oltre che obbligare, e le tipologie procedurali del parlamento europeo differiscono molto dai vari parlamenti nazionali sottoposti. Il parlamento fascista faceva ridere, e le assemblee parlamentari sotto dittatura non ha alcun senso chiamarli tali, poiche’ decadono i presupposti tipici quali elettivita’ e rappresentativita’. Se per te eliminare gli altri partiti politici e uccidere gli oppositori puo’ far parte della vita parlamentare degli stati, allora discutiamo su due piani diversi, e il fatto che nella realta’ esistano parlamenti di comodo allora non vuol affatto dire che puo’ andare bene o che si possano chiamare in tale modo solo perche’ di fronte la porta ci sta scitto PARLAMENTO. Sulla camera dei Lord, se sei davvero onesta, dovresti dire che il potere legislativo britannico e’ attribuito alla camera dei COmuni, detta camera bassa. Idem discorso lo si fa in Canada con medesimi nomi e iter elettorali. I casi da te citati sono abbastanza particolari e NON rappresentano la tendenza attuale, nonostante proprio ora in Italia si stia tentando di scardinare questo modus operandi. Per il tuo stesso ragionamento allora la mia bicicletta, siccome ha le stesse caratteristiche tecniche di possedere due ruote,catena, manubrio e freni la posso chiamare moto. E cerca di parlare dell’ argomento proposto invece di fare la capziosa del cavolo. Sempre se ci riesci senza sfociare in altro.
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kiki
10 ottobre 2016
” inutile che mi vai a citare il passato, parla di quello che e’ adesso e non fare la maestrina del nulla pensando che sei l’unica ad aver studiato diritto internazionale.non si parla di quello che è adesso ed è inutile”
guarda che il discorso non è su presente o passato, il discorso è se quelli sauditi possono definirsi o no parlamentare.
e la risposta è seppur “caso abbastanza particolari e NON rappresentano la tendenza attuale,”
Si. è corretto chiamare quelli sauditi parlamentari.
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El barto
11 ottobre 2016
Per me li puoi definire pure orchestrali o calciatori ma se non hanno strumenti musicali o non hanno mezzo pallone bucato da tirare, rimangono persone magari capaci di suonare o fare schemi in campo ma sono privati delle loro effettive funzioni. Se non sussistono le caratteristiche tipiche quali capacita’ legislativa, magari limitata, ed elettivita’, la possiamo rigirare come meglio crediamo ma sempre altro rimangono. Persino Cuba, che non ha elezioni dell’ esecutivo, almeno il suo parlamento monocamerale lo elegge. Idem il Venezuela, al netto delle storie diq uesti due paesi sudamericani. Ti trinceri dietro il piu’ becero formalismo, chissenefotte se poi tale istituzione, sostanzialmente, conta come il due a briscola. La presenza dell’ assemblea saudita nell’ unione internazionale e’ dovuta solamente al fatto che e’ stata ampliata, non certo per reali meriti, visto che puo’ proporre leggi ma non puo’ crearle e non puo’ ovviamente avere funzione di controllo dell’operato del re, visto che e’ monarchia famigliare. Fra l’altro l’ Inghilterra indice elezioni ed esiste governo esecutivo, quindi particolare rispetto ai lords ma non circa le modalita’ di attribuzione del potere rappresentativo. Ovviamente nulla da dire sulla vendita di armi a tale stato, a te interessa fare le pulci su altro.
https://it.wikipedia.org/wiki/File:Unibicameral_Map.svg
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Kiki
11 ottobre 2016
Se giochi a calcio, anche solo la domenica mattina a scapoli e ammogliati, è corretto chiamarti calciatore.
L’istituzione può pure contare come il due briscola, ma sempre parlamentare rimane il termine corretto per definirli.
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Preciso
11 ottobre 2016
Ecco, questi non giocano a calcio, vanno al campo di ping pong e si siedono in mezzo. Non sono calciatori, non è un campo di calcio perché non è un parlamento e loro non giocano allo stesso gioco. Capito adesso quel che ancora non avevi capito??
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El barto
11 ottobre 2016
Se avessi avuto la modestia di aprire il mio ultimo link ti saresti accorta che gli unici due stati colorati in nero sono il Vaticano e l’ Arabia Saudita, unici due stati a non avere, per l’appunto, parlamenti REALI e degni del nome. QUelli che vanti di fare i parlamentari li puoi pure chiamare giocatori della domenica ma resta il fatto che il pallone e’ SOLO in mano all’arbitro e quindi non hanno EFFETTIVA possibilita’ di giocare, nonostante siano andati nello spogliatoio, si siano cambiati, abbiano dato la distinta dei nomi e abbiano portato el famiglie a vederli in tribuna . TU continua a disquisire del nulla, non sia mai che dovessi avere dei pensieri appropriati sulla vendita delle armi italiane, da quest’ altro fronte ancora non ti ho sentito spiccicare parola. Forza, fai tale sforzo, altrimenti smettila di flammare inutilmente pagine altrui.
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kiki
12 ottobre 2016
cioè secondo te tra l’unione interparlamentare e wikipedia è più affidabile wikipedia?
poi mi raccomando ad ogni risposta scrivi un telo di parole per andare giusto un po’ fuori bersaglio.
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mazzetta
12 ottobre 2016
L’Unione Parlamentare è un organismo politico, non è il dizionario, l’inclusione dei sauditi risponde dichiaratamente all’esigenza di “accompagnarli” verso il parlamentarismo. Peccato che questo possa succedere solo per volere della monarchia o in caso di rivoluzione e che ora quello non si possa chiamare parlamento se non associandolo a un’assemblea legislativa che esiste in altri paesi, ma NON in Arabia Saudita. Che infatti ha voluto chiamarlo parlamento perché un parlamento non lo vuole nemmeno dipinto.
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kiki
13 ottobre 2016
È un organismo politco che comunque aiuta a definire chi è un parlamentare e chi no.
E che non sono necessari il potere legislativo, elettività o il fatto che si chiami parlamento (che poi così ad occhio i tre quarti dei parlamenti mondiali non si chiamano parlamento).
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El barto
13 ottobre 2016
CHi va fuori bersaglio sei tu, visto che qua sopra si parla di vendita di armi italiane all’ Arabia Saudita, ed ogni volta che ti invito ad esprimerti su questo argomento non fai altro che precisare su altro, fra l’altro a vanvera e dimostrando invece supponenza ed arroganza, perpetuando OT da applausi, quasi come se fossero appositamente studiati per sviare l’attenzione dal fatto che la Pinotti si sta comportanto da fascista ministeriale. L’unione interparlamentare ha la stessa affidabilita’ di chi si e’ scolato tutta la vodka e pretende di guidare la macchina, visto che ammette stati canaglia, paesi guerrafondai, nazioni belligeranti fra di loro e monarchie assolute di stampo religioso, auto infrangendo parte dei propri obiettivi quali la pace internazionale , la sicurezza, i diritti umani e la rappresentativita’ democratica. Se non ti sta bene wikipedia, puoi dare l’ occhiata alla fonte piu’ diretta, la quale ha molto piu’ buonsenso di te e non si definisce MAI parlamento e parla continuamento di CONSIGLIO della Shura.
Fai clic per accedere a BriefHistoryEn.pdf
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El barto
13 ottobre 2016
AH, e guarda quanto lavoro che hanno e soprattutto quanti ordini del giorno, davvero faticosissimo fare il parlamentare saudita, quasi quasi le riunioni del mio condominio sono piu’ fitte di attivita’ decisionali.
https://www.shura.gov.sa/wps/wcm/connect/ShuraEn/internet/Session+Agenda/
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kiki
13 ottobre 2016
Possono pure non fare nulla e sempre il termine parlamentare sarebbe corretto.
E continui ad essere fuori bersaglio.
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El barto
13 ottobre 2016
Non mi aggiungi nulla ne sei stata in grado di argomentare, tantomeno fai la tua asserzione e rimani sulle tue, inondando il post di OT e non parlando MAI del caso Pinotti. Allora te lo chiedo APERTAMENTE ora, mi sai dare qualche battuta sull’ argomento? E poi dici agli altri di stare fuori bersaglio. Ma che coraggio.
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Kiki
14 ottobre 2016
Io non sono in grado di argomentare ma se i vostri argomenti al massimo sono: a) ma si chiama consiglio mica parlamento.
b) E allora la Pinotti?
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El barto
14 ottobre 2016
Eh appunto, si era visto lontano miglia che non sia andare sul tema. E fra l’altro nemmeno tanto sulla grammatica italiana, visto che nel periodo ipotetico che hai espresso manca l’ apodosi. L’ argomento e’ la vendita di armi all’ Arabia saudita e non l’esistenza o meno di parlamenti o consiglio nel medioriente, quindi sei te che fai
A- Eh ma e’ giusto chiamarli parlamentari
B- E’ l’unione parlamentare?
A meno che sto parlando con analfabeti disfunzionali che capiscono parzialmente quello che leggono, e’ palese che sei tu quella fuori binario. Al limite rileggiti quato e’ scritto e renditi conto.
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El barto
14 ottobre 2016
Da adesso in poi basta dare da mangiare al troll pero’.
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