Nell’editoriale di oggi dedicato all’agguato di Londra, Gianni Riotta è riuscito a scrivere che la vittima è stata decapitata, che non è vero, che è successo a Woolrich, invece di Woolwich e infine che il nome della vittima è Drummer Lee Rigby (anche ANSA lo stesso). Peccato solo che “drummer” non sia il nome e nemmeno il cognome, ma la qualifica di “tamburino” del defunto.
Un grande lezione su come i più noti giornalisti pompino editoriali con grande sprezzo per la verifica dei fatti sui quali pontificano, anche Ezio Mauro ad esempio, ancora questa mattina, scrive di una decapitazione che non c’è mai stata.
Aggiornamento: A Cesare quel che è di Cesare, da Riotta giunge una parziale rettifica, lentopede forse arriva il resto:
Giorgio
24 Maggio 2013
Mazzetta, ti consiglio di apporre un accento tonico alla prima parola del terzultimo rigo, per confermare che sia sdrucciola…
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mazzetta
24 Maggio 2013
infatti non è mancato il pesce che….
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lella
24 Maggio 2013
“giornalista pompino elettorale” [citazione] si addice bene anche a un altro …ehm ehm giornalista che (non) ce la può fare.
che poi infatti non si capisce nemmeno bene perchè se la prenda tanto con Riotta visto che entrambi stanno dalla stessa parte (per come presentano i loro servizi e soprattutto per tutto quello che tacciono sui loro “amici”).
in ginocchio e con un pò di acidosi: that’s journalism!
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mazzetta
24 Maggio 2013
magari se -almeno- nelle citazioni tu riuscissi ad essere preciso, faresti meno ridere :D
prova con il copincolla, ormai lo dovresti sapere che non capisci quel che leggi…
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