
Si tratta sicuramente di un attacco preoccupante e per questo merita di essere analizzato liberando il campo dalle assurdità che già abbondano.
IL PROTAGONISTA – Michael Adebolajo è nato a Lambeth e cresciuto poco più in là, ad East London da genitori definiti come devoti cristiani di origine nigeriana. Ha 28 anni, si è convertito all’Islam nel 2003 e da allora ha frequentato fino a due anni fa Al Muhajiroun, un’organizzazione musulmana spesso criticata per le sue posizioni, mai coinvolta in atti di terrorismo, ma sufficientemente “radicale” da essere messa al bando. Non aveva mai dato segni d’estremismo e l’ex leader del gruppo Anjem Choudary non ha avuto difficoltà a ricordarlo come una persona quieta e gentile. Ieri, insieme a un altro complice del quale ancora non si sa molto ha attaccato e ucciso un soldato britannico in mezzo alla strada e poi si è messo tranquillamente a conversare con i passanti fino all’arrivo della polizia, quando una poliziotta ha risolto la situazione sparandogli alle gambe mentre il suo complice si metteva fuori uso da solo facendosi esplodere in mano un revolver arrugginito che insieme a un coltello da macellaio costituiva il suo armamento.
LE BUFALE – Adebolajo era invece armato con altri due coltelli da macellaio, uno lungo e una piccola mannaia, non una machete come hanno riferito le cronache. Nessuno dei due ha nemmeno tentato di decapitare la vittima, lo spiega chiaramente nella sua testimonianza a The Guardian la donna che ha soccorso il soldato, che dice esplicitamente che non c’erano neppure segni che suggerissero che qualcuno ci aveva provato. tanto che il corpo dell’uomo comincerà a perdere sangue copiosamente e a macchiare l’asfalto solo dopo un po’ che la donna era china su di lui. Un decapitato poi è facilmente riconoscibile anche al più sprovveduto, ma se si considera che la donna è intervenuta perché abilitata al soccorso e che poi è rimasta lunghi minuti a parlare con i due aggressori, è chiaro che la storia della decapitazione è una voce dal sen fuggita che non ha mai avuto alcun appiglio nella realtà.
TERRORISMO? – Come atto di terrore assomiglia moltissimo a un’aggressione o a un omicidio come molti altri, se non fosse che poi dopo il delitto i due sono rimasti sul posto e hanno cercato di spiegare il loro gesto, fornendogli quella dimensione politica che ha portato molti a parlare di terrorismo. Ma un omicidio del genere può essere considerato terrorismo? In Gran Bretagna del 2000 ad oggi, per fare un esempio, ci sono state numerosissime aggressioni e omicidi motivati dal razzismo, che non sono mai stati considerati “terrorismo” contro gli immigrati e discendenti d’immigrati, anche se lo scopo di molti di questi era precisamente quello di terrorizzare e intimidire una buona fetta della popolazione britannica e anche se il loro numero poteva ben integrare l’idea di un fenomeno criminale ed eversivo da combattere con decisione. Gli attentatori di Woolwich peraltro non sono riusciti a terrorizzare nemmeno i presenti, nella loro relativa lucidità, della quale però è lecito dubitare, visto che sono scesi per aggredire l’uomo da un’auto che avevano appena schiantato contro un palo e che quindi non è nemmeno chiaro ancora se si sia trattato di un agguato meditato e pianificato, malissimo, o dell’evoluzione imprevista di un incidente stradale.
BISOGNA ASPETTARE – La polizia britannica sta scavando nel passato dei due e nei prossimi giorni sicuramente se ne saprà di più, per ora le notizie di persecuzioni e arresti, già 4 oggi, non offrono altri dettagli utili ad approfondire, ma per ora resta l’impressione di un delitto che molti hanno grande interesse a rappresentare in una dimensione forse diversa e sicuramente più allarmante di quanto non appaia in realtà. Come spesso è accaduto in questi anni, c’è da chiedersi se azioni diventino terrorismo terrorizzante solo perché i media ci mettono in mezzo il machete, la decapitazione e pompano all’inverosimile azioni spesso estemporanee, che meriterebbero ben altre analisi prima di essere rappresentate alle opinioni pubbliche con tale colpevole approssimazione, e che qualcuno potrebbe anche definire terrorismo mediatico, a prescindere dal chiedersi se accada per sciatteria dell’industria dell’informazione o per l’interessamento attivo del potere.
Pubblicato in Giornalettismo
max
24 Maggio 2013
luogocomune come stormfront
andate a leggervi i “commenti liberi” e i vari 3d cripto antisemiti
grazie a mazzucco per la lezione in paranoia applicata
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iayo
25 Maggio 2013
La maestra stamattina ha detto: “Messaggio pubblicitario: la storia è maestra di vita”. La mia vicina di banco mi ha detto sottovoce: “Stà cornuta! Allora la geografia è il maestro”. Tra negroidi ed “inglesi” non corre buon sangue dal 1492 circa. Non è un discorso razzista, ma razziale. La razza è determinata dalla modalità di adattamento del corpo alla vita sul pianeta. La modalità è una scelta. E’ come dire come mai i democratici continuano a bisticciare coi repubblicani? Perché hanno scelto diversamente. Per questo motivo la globalizzazione è fallita o, per i più arruginiti, fallirà. L’episodio è un episodio, ma non è un eccezione rispetto alla tendenza generale. Nelle tendenze esistono le eccezioni, ma la scelta razziale determina l’istinto degli appartenenti all’etnia, che è controllabile da parte dei più civili, ma, comunque, non è eliminabile. Ad esempio una tigre, se non trova carne, può , per qualche tempo, mangiare solo vegetali, non per questo motivo la tigre diventa vegetariana. Se vogliamo far diventare vegetariana la tigre, dovremmo eliminare tutta la carne dal pianeta, tra cui noi.
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mazzetta
25 Maggio 2013
le razze non essitono, esiste una sola razza umana geneticamente e biologicamente, non esistono dubbi scientifici in proposito
– fine dei discorsi sulla razza da queste parti
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iayo
25 Maggio 2013
ok capo
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iayo
25 Maggio 2013
La finisco lasciandovi fare i capricci coi bambini. E’ stato un episodio, come molti, in cui ha prevalso l’istinto sulla ragione ed il motivo è quello di cui sopra. L’unica cosa ragionevole che non hai scritto nella tuo dictat finale è che al posto di razza si può scrivere etnia. Presumevo conoscessi la differenza tra razzista e razziale, è la stessa che c’è tra l’istinto e la ragione. L’ho finita e chiedo scusa se la mia amica verità offende sempre. Dal momento che rispetto la vs. proprietà privata, anche se non burocraticamente definita, vi saluto e vi auguro buon proseguimento.
Saluti e salute,
iayo
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qualcuno
25 Maggio 2013
Mazzè la seconda che hai detto: interessamento attivo del potere.
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zani
29 Maggio 2013
pazzesco! E poi ci si lamenta se i ragazzini di sedici anni si danno fuoco. Pensavo fosse vera sta storia del decapitato e a sentirla così ora capisco meglio alcune cose. Non può essere solo sciatteria mi sembra difficile. Ogni telegiornale ci sono dai 10 a 20 minuti di cronaca su violenze e stupri e poi dicono che non si parla di suicidi perchè c’è il rischio di emuli.
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KiTiPaga?
29 Maggio 2013
perchè ti firmi mazzetta eh? E’ un mesaggio in codice per i tupi finanziatori eh? Ki è ke ti paga la mazzetta eh “mazzetta”? Non rispondi eh???? Com’è che parli sempre del M5stelle e mai del Bildeberg? Diglielo anche tu lella!
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uitko
29 Maggio 2013
perdona questi commenti da idiota maz, mo la smetto lo giuro ;-)
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