
George Soros non ha bisogno di presentazioni, è un notissimo finanziere di origini ungheresi di successo ed è famoso per le sue spregiudicate speculazioni, tra le quali quella sulla lira che creò non pochi sconquassi nel nostro paese quando, nel 1992, il suo Quantum Fund si unì al fiero pasto che la debolezza del nostro paese e della sua valuta offrirono agli avvoltoi della finanza. George Soros da questo genere d’affari ha tratto una grande ricchezza che, com’è nel costume statunitense, ha usato in parte per finanziare una serie d’attività benefiche e di organizzazioni che, nelle sue dichiarate intenzioni, dovrebbero battersi per la costruzione di una società aperta ispirata alle idee di Karl Popper, da cui il nome di Open Society per quella costituita e controllata direttamente dal finanziere. Negli Stati Uniti Soros non è un’eccezione, molti dei magnati americani sostengono associazioni e iniziative intitolate al soccorso dei più deboli o alla promozione di pratiche e idee che ritengono virtuose, ce ne sono di «progressisti» come Soros e ce ne sono di reazionari come gli altrettanto famigerati fratelli Koch, che con i loro finanziamenti sostengono una pletora di associazioni e iniziative schierate, spesso molto, più a destra della linea del Partito Repubblicano. Ma a differenza di altri Soros si è guadagnato in certi ambienti la fama di un deus ex-machina impegnato a far crollare governi e scatenare rivolte contro i governi che non si vogliono piegare all’imperialismo americano, ci sia o no veramente in ballo l’azione del governo statunitense.
Una pessima fama costruita negli anni da una pletora di siti che fanno riferimento all’estrema destra razzista, quella che ora da noi è innamorata di altri “complotti” come il Piano Kalergi e che nel mezzo ha riempito, con la figura del finanziere ebreo che complotta per soggiogare il mondo portando discordia e distruzione, il vuoto lasciato dalla definitiva rottamazione dei Protocolli dei Savi di Sion. È appena il caso di ricordare che quasi tutti i complotti e complottari che ci ammorbano in rete hanno radici e antenati sicuri in qualche estremista americano o, quando s’arriva all’uso politico di certe falsità, nella galassia suprematista bianca negli Stati Uniti. Anche per questo non sentiremo quasi mai teorie complottiste contro quelli come i fratelli Koch che finanziano direttamente e indirettamente questa galassia e i suoi politici di riferimento.
È l’ebraicità il carattere che negli Stati Uniti e poi altrove ha fatto di Soros il personaggio ideale per interpretare la parte, una caratteristica ricordata ossessivamente e colorata fino a farne il perfetto «perfido giudeo» da offrire come capro espiatorio alle masse bianche escluse della nuova economia, ma soprattutto a quell’ampia rappresentanza di razzisti e suprematisti che si concentra negli stati rurali americani. Secondo alcuni talmente perfido da aver rubato i beni agli ebrei quando stava in Ungheria, durante l’occupazione nazista. Di solito la storia viene raccontata dai siti di destra più o meno così: «Soros spiegò che, quando era un adolescente, aiutò i nazisti a confiscare le proprietà degli ebrei mandati nei campi di sterminio», poi succede che molti dimenticano il fondamentale riferimento all’adolescenza, mentre quasi tutti dimenticano di raccontare tutta la storia. Nel 1944 Soros aveva 13 anni quando i nazisti occuparono l’Ungheria avendo sentore che l’ex alleato stesse per passare con il nemico. In quell’anno le truppe del Reich riuscirono a deportare decine di migliaia di ebrei ungheresi, prima che l’arrivo dell’Armata Rossa sul finire dell’anno mettesse fine all’occupazione.

Non sapendo che faccia aabbia Soros , gli estremisti di destra polacchi hanno bruciato l’effigie di un ebreo ortodosso.
La sua famiglia, che ancora si chiamava Schwartz, riuscì a procurarsi documenti falsi utili a èassare per cristiani e il giovane George venne «adottato» da un amico di famiglia, cristiano, che lo spacciò per suo figlio fino a occupazione finita. L’uomo, un ufficiale del governo, fu incaricato del censimento dei beni delle famiglie dei deportati e, per tenerlo maggiormente al sicuro si portò dietro Soros mentre espletava il suo compito. La tragedia vissuta da una famiglia costretta a smembrarsi, i mesi vissuti pericolosamente dal loro figlio sotto il naso dell’occupante tedesco, tutto questo è stato tradotto da notissimi estremisti di destra in «aiutò i nazisti a confiscare le proprietà degli ebrei mandati nei campi di sterminio», sorvolando sull’età di Soros e sulle tragiche circostanze che lo avevano costretto in quella posizione. Un classico, perché nella narrazione malata, alimentata tradizionalmente dall’estrema destra razzista, emerge spesso un bizzarro «ebreo di Schrodinger», capace allo stesso tempo di tramare per controllare e sottomettere il mondo al dominio ebraico, quanto abbastanza avido e infido da tradire i propri correligionari assecondando o finanziando Hitler, impegnato nell’Olocausto. Una narrazione propedeutica a far scattare il pogrom (ora) digitale alla prima occasione. Esemplari in tal senso i diversi complotti attribuiti ai Rotschild e ai Rockefeller, dinastie sicuramente protagoniste della politica e dell’economia americana, ma altrettanto poco credibili nei panni di una Spectre ebraica impegnata alternativamente nel grande complotto ebraico o nell’affermazione del NWO, il nuovo ordine mondiale al quale fa riferimento buona parte dei siti e forum dedicati a questo genere di fantasie.
La coerenza non è mai stata un problema per questo genere di produzione di stampo marcatamente antisemita, non a caso in Italia Soros gode delle attenzioni morbose e non richieste di personaggi come Maurizio Blondet. Non a caso, a presentarlo come un quasi-onnipotente agitatore dell’ordine planetario troviamo estremisti di destra, complottisti tra i più famigerati e altrimperialisti che tra il rosso e il bruno non rinunciano alla figura del perfido ebreo, se si presenta l’occasione d’inserirla nella narrazione con la quale cercando di spiegare il mondo ai potenziali seguaci. Soros non è l’unico magnate americano che finanzia iniziative politiche più o meno discutibili, ha però la colpa di militare nel campo progressista e, soprattutto, di essere di origini ebraiche. Perfetto per essere indicato come il burattinaio ebraico che muove i destini dell’America e ideale anche come nemico di Trump. Non a caoìso anche di recente sono spuntate accuse deliranti nei suoi confronti, tra le quali quelle di aver pagato i manifestanti che sono scesi in strada e hanno provocato disordini dopo la sconfitta di Clinton o i «criminali» di Black Lives Matter. Che ovviamente per questa gente sono criminali a prescindere perché sono neri, come criminale è finanziare le loro rivendicazioni, un tradimento della razza bianca, tipico dell’ebreo traditore identificato cristianamente in Giuda. Tutto torna sempre lì, per queste che in fondo sono menti semplici che si rifanno a un copione altrettanto semplice quanto rodato nei secoli, quello del suprematismo bianco e cristiano. La prova per la quale Soros avrebbe arruolato bande di teppisti sarebbe in un annuncio con il quale un’associazione da lui finanziata ha offerto lavoro usando il claim «Combatti l’Agenda Trump!».
Abbastanza normale per un’organizzazione progressista e per nulla scandaloso, , ma i teorici del complotto e quelli che una notizia così la possono vendere bene al proprio pubblico di riferimento, sono arrivati alla conclusione che quell’annuncio provi che Soros paghi e abbia pagato dei baldi giovani per scendere in piazza e fare casino. Stranamente però nessuno degli oltre 40.000 aderenti alla stessa associazione è mai stato sospettato di comportamenti criminali dalle autorità americane. Invece non si può dire lo stesso dei responsabili di molti dei siti che diffondono questo genere di propaganda. Una notizia che non lo era e che attraversando il confine della propaganda di destra è sfociata nel mainstream raccolta ed echeggiata da diverse testate di destra in tutto il mondo, che si dividono tra quelle che denunciano i manifestanti pagati e quelli un po’ più prudenti che si fermano all’allusione o si riparano dietro l’inquietante interrogativo, chiedendosi ad esempio: «Dietro le proteste anti-Trump il re della finanza mondiale George Soros?»
Per questi e per il loro seguito Soros è lo spaventapasseri perfetto e il fatto che si sia schierato contro Trump ha subito riacceso l’eccitazione. Nonostante Soros risulti uno dei maggiori finanziatori dei progetti immobiliari di Trump e nonostante i due appartengano di diritto al famoso 1% dei super ricchi, Trump è rappresentato come l’eroe dei poveri bianchi vessati dalla globalizzazione e Soros è invece animatore e agente del grande complotto (ebraico) per rendere piccola e meticcia la grande America bianca. Lo stesso «progetto» che altri scombinati attribuiscono al già ricordato piano Kalergi o, più in generale, all’élite europea, accusata di voler riempire d’immigrati l’Europa al fine di dominarne meglio gli abitanti. Discorsi senza capo né coda, la solita rievocazione del complotto ebraico che la destra usa da decenni per eccitare le menti dei deboli e alimentare il fuoco del razzismo e della xenofobia. Uno strumento da sempre utile a deviare la rabbia e l’insoddisfazione popolare verso il capro espiatorio ideale, lontano dai veri responsabili e lontano da qualsiasi critica efficace al sistema economico imperante.
P.S. A margine suggerisco la lettura di «Soros, ‘Globalism,’ and Grassroots Revolt: How the Right Uses Conspiracy Theories to Appear Revolutionary» uscito in seguito e molto utile a capire l’evoluzione della propaganda di destra negli ultimi 30 anni.
El barto
25 novembre 2016
MI sono imbattuto negli occhi dela guerra e ho dato la classica occhiata alla redazione e in effetti alcuni di loro collaborano e scrivono per il Giornalaccio, quello di Bastardi Islamici e che ogni giorno commette il reato di istigazione all’odio razziale e incitazione alla violenza, senza che le procure si interessino mai di indagare e far chiudere chi soffia sul fuoco dell’ odio e della rabbia. Addirittura ci sta chi, come INdini, e’ proprio il responsabile de il giornalaccio.it e Carnieletto che sta approfondendo i suoi interessi circa la figura di Putin. Non che manchino fotoreporter e inviati di guerra puri, ma se molti di quelli che scrivono sono pure collaboratori di alcuni tipi di giornale e’ evidente la linea editoriale che seguono. Poi possono difendersi in tutti i modi possibile, ma rimane il fatto che ormai le destre si nascondono sempre di piu’ dietro la figura del’ attivismo civico depoliticizzato per confondersi fra la ggende e continuare allo stesso tempo a perpetuare le solite idee sull’ immigrazione, sull’ Europa, sull’ economia e sulla societa’.
"Mi piace""Mi piace"
Adriano G. V. Esposito
26 novembre 2016
Le parole, per quanto orrende, non dovrebbero mai poter portare in galera. E lo dico da prima di essere stato querelato per diffamazione.
"Mi piace""Mi piace"
Francesco Vitellini
25 novembre 2016
A me piacerebbe capire che cosa dovrebbe importare a quel fantomatico 1% di quello che succede nei vari paesi. Sono ricchissimi, lo diventano sempre di più senza dover fare nulla di particolare, detengono già un potere enorme derivante dal loro denaro.
Che senso avrebbe ordire un complotto mondiale per ottenere qualcosa che già, di fatto, si possiede?
"Mi piace""Mi piace"
Adriano G. V. Esposito
26 novembre 2016
Molti dicono che il potere fa venire voglia di potere e i soldi fanno venire voglia di soldi ed è per questo che chi è potente vuole esserlo ancora di più e chi è ricco vuole esserlo ancora di più. Cosa che appunto succede di continuo.
Quindi non è il “senso” che manca alle varie teorie del complotto. Sono le prove.
Per definizione un complotto vero è un complotto svelato. Fino a che non è svelato il suo stato è “indeterminato”.
Ad esempio prima di avere le prove si poteva parlare di organizzazioni finanziate dagli USA per prendere il potere in Italia in caso di risultati elettorali contrari ai loro interessi (Gladio) fino alla nausea. Una volta resa di dominio pubblico l’esistenza e il funzionamento di Gladio da “teoria di complotto” si passa a “complotto reale”.
"Mi piace""Mi piace"
Francesco Vitellini
26 novembre 2016
Molti dicono anche che l’olio di palma faccia male alla salute. Il che, però, non implica che sia vero.
Nella tua risposta colgo un errore: dai per scontato che i “molti” abbiano ragione solo perché sono in “molti” a ripetere la stessa cosa. E allora usi parole come “appunto”, “succede di continuo”, “quindi”. Non è affatto così semplice trasformare una convinzione in realtà. Esistono i super ricchi, assolutamente, ma proprio in virtù di questo fatto essi continuano a diventare più ricchi e, per conseguenza, potenti senza nemmeno aver bisogno di volerlo. La cosa è talmente connaturata alla ricchezza senza limiti che non è nemmeno più un qualcosa che debba essere desiderato per accadere. E’.
L’uomo comune che si ritrova in mano denaro e potere, quello sì che ne vuole sempre di più, ma questo tipo di arricchiti non farà mai parte del mitico 1%.
E dato che questo mitico 1% non ha nomi, non ha una casa, non ha caratteristiche reali (se non quello di avere a disposizione un’immensa ricchezza), mi sembra più che altro un’interpretazione faziosa di dati statistici. Credo che la teoria dell’1% non sia altro che una panzana che ha preso piede e che si presta bene a fungere da bersaglio per scaricare un po’ di frustrazione. Tutto qua.
"Mi piace""Mi piace"
El barto
26 novembre 2016
Magari non lo sai tu, ma il resto delle persone sanno chi sono, in quali paesi abitano, COME hanno fatto i soldi e attraverso quale meccanismo. I dieci piu’ ricchi detengono l’ammontare patrimoniale di 502 miliardi di dollari, che se spalmati sull’ intera popolazione italiana avremmo 8500 euro a testa. Per capisse, tale somma corrisponde al 24% dell’ intero PIL italiano. La maggior parte di loro sono statunitensi, seguiti da magnati russi alla Abramov e Abramovich, che hanno patrimoni da 4,4 e 8,6 M. Ma del resto parlare di persone fisiche e’ oltremodo scorretto, perche’ in moltissimi casi a detenere potere e capacita’ di lobbying sono fondi di investimento come Black Rock, che ad esempio in Italia possiede quasi la meta’ di Terna. Se per te sono panzane i documenti, le ricerche, gli studi e i report di OCSE,ONU, Club di Roma, FAO, Credit Suisse e United States Department of Labor fai pure, ma la realta’ e’ che il sistema capitalista crea per forza tali disuguaglianze, perche’ come dogma imprescindibile esiste l’accumulo schizofrenico e compulsivo di ogni sorta di ricchezza, indipendentemente che questa derivi dal fare guerre o coltivare le olive, basta che si guadagni, chissenefotte se a danno della collettivita’.
http://www.wired.it/attualita/politica/2015/01/22/oxfam-alll1-popolazione-meta-ricchezza-mondiale/
"Mi piace""Mi piace"
Adriano G. V. Esposito
26 novembre 2016
Per questo esiste “la redistribuzione del reddito”, persino negli USA. Perlomeno è ufficialmente perseguita da Hillary Clinton:
https://www.hillaryclinton.com/feed/middle-class-needs-raise-heres-how-hillary-clinton-plans-do-it/
"Mi piace""Mi piace"
Adriano G. V. Esposito
26 novembre 2016
Esiste almeno a livello teorico…
"Mi piace""Mi piace"
El barto
26 novembre 2016
Ma diciamo pure che la loro redistribuzione e’ distante anni luce dal nostro concetto di stampo socialista. A molti di loro quando ho detto che in stati come Danimarca e Svezia esistono case pubbliche, le nostre corrispettive case popolari ATER ma con tanta corruzione in meno, e’ salita la scimmia del macello sulla bolla immobiliare di anni fa. Lo statunitense medio e’ accumulatore compulsivo di oggetti, prodotti, benefit e vantaggi che il sistema puo’ offrire loro e sembra quasi che non si renda conto che e’ il cane che si morde la codazza. E poi ti chiedi come cazzo fanno a stare sul tetto del mondo quando non meriterebbero nemmeno di vivere in sublet nel cesso del pianeta.
"Mi piace""Mi piace"
Adriano G. V. Esposito
26 novembre 2016
Beh, questo sì, loro sono lontani anni luce dal nostro… socialismo. Che ormai manco è socialismo, per quanto è interiorizzato nelle coscienze.
Loro hanno ancora quella puttanata del darwinismo sociale. Ma tanti americani delle grandi città apprezzano il welfare della vecchia Europa. E guarda caso sono quelli che odiano Trump.
Perché stanno sul tetto del mondo? Per due motivi, a mio parere: una classe politica più che sufficiente ma soprattutto tanta tanta gente comune con tanta tanta voglia di dimostrare di essere i migliori e non i falliti o eredi di falliti che hanno varcato gli oceani perché nella loro terra natia non riuscivano a mettere insieme il pranzo con la cena…
"Mi piace""Mi piace"
El barto
26 novembre 2016
Il loro primeggiare deriva dall’ esasperazione dell’ etica protestante e lo spirito del capitalismo di weberiana memoria, piu’ tante altre robe fra cui le teorie della scuola di Chicago di quel criminale di Friedman e ora del figlio David sul liberismo economico sfrenato e senza limiti. Loro si sentono i piu’ fregni, i mejo, i dominatori del mondo, i moralizzatori. Ma soprattutto la loro economia e’ fondata sulla guerra, e quando sono stati senza il loro PIL e’ sistematicamente crollato.
"Mi piace""Mi piace"
Adriano G. V. Esposito
27 novembre 2016
Né la narrativa dell’etica protestante né quella della guera spiegano la loro potenza: tantissimi ebrei e cattolici sono ricchi sfondati. E la loro economia è superdiversificata. C’è qualcosa d’altro che li spinge.
"Mi piace""Mi piace"
Adriano G. V. Esposito
26 novembre 2016
Non mi sono spiegato bene.
Tu dici:
“Che senso avrebbe ordire un complotto mondiale per ottenere qualcosa che già, di fatto, si possiede?”
E io ti rispondo:
“Per averne di più. Questa motivazione è stata il motore di tanti potenti”.
"Mi piace""Mi piace"
El barto
27 novembre 2016
EH magari non te lo spieghi tu, ma tuoi problemi. Se ti leggi CHomsky, Klein, Bauman, Meadows capirai che intendo e soprattutto quanto sia ben spiegabile senza andare a parare nell’ ignoto.
"Mi piace""Mi piace"
Adriano G. V. Esposito
27 novembre 2016
Mica sono risolutivi…
"Mi piace""Mi piace"
Mr.Magoo
26 novembre 2016
Chi di psicosi anti-russa ferisce(peraltro distillata sui grandi giornali del mondo;o il signore che “consiglia” ai grandi della terra come difendere al meglio l’Europa “civile” dalla”barbarie asiatica” del demone Vladimir è un omonimo?) di psicosi anti-ebraica perisce.Se ci fosse qualcosa da ridere si potrebbe dire che i due tronconi dell’ideologia nazista si fanno guerra l’un l’altro.
Quanto alla menzogna(che apprendo da te per la prima volta) del Soros”collaborazionista” è impossibile,purtroppo,non vederci una terribile verità”poetica”;visto che il ragazzino scampato in Ungheria ha passato la sua vecchiaia (menandone pubblicamente gran vanto) a”sponsorizzare”gli eredi dei macellai di decine di migliaia di ebrei ucraini( a proposito;questo in quale accezione di”progressista”rientra?)
Ciao
"Mi piace""Mi piace"
Adriano G. V. Esposito
26 novembre 2016
Non posso essere tacciato di essere un sostenitore delle teorie del complotto e inoltre la maggior parte delle teorie del complotto che circolano sono delle minchiate pazzesche, però d’altra parte quando si vanno a leggere i vari “leak” si scoprono quelli che noi italiani chiamiamo “altarini” che manco i più virtuosi teorici del complotto riescono a immaginare.
Questo per dire che l’esercizio di inventare complotti è molto difficile ma ciò non esclude che esistano tutta una serie di trame a noi totalmente oscure, trame messe in atto da Soros, ad esempio, ma non perché sia ebreo o cattivo, semplicemente perché non sappiamo nulla.
A latere, non capisco come si fa a appoggiare Trump se si è antisemiti… il suo “son-in-law”, cioè il genero, marito di Ivanka, è un Kushner, famiglia di ebrei polacchi scampati all’Olocausto sbarcando in america e lavorando nelle costruzioni (come Trump).
A ‘sto punto mi invento un complotto cubico e dico che Trump è controllato da Soros attraverso i Kushner e amen.
"Mi piace""Mi piace"
vaisarger
23 dicembre 2016
Caro Mazzetta. Leggo volentieri i suoi articoli. Lei ha il pregio di occuparsi di questioni dimenticate, di Paesi mai “coperti” dai media mainstream, e di fornire spesso un punto di vista intelligente e fuori dal coro agli eventi da lei analizzati. Detto questo, purtroppo come autore ha un’attitudine frequente che non apprezzo moltissimo, cioè quella di fare il debunker senza se e senza ma, un antagonista delle opinioni indimostrate e chiuse ad ogni confronto, che però a volte ha opinioni indimostrate e… beh, non so quanto aperte al confronto, su questo le lascio il beneficio del dubbio.
Riguardo a Blondet, io penso umilmente che lei abbia un (pre)giudizio un po’ troppo impietoso. Ma è solo la mia opinione, eh!
Riguardo a questo articolo, lei rimanda al mittente ogni e qualsiasi ipotesi di massoneria sionista. Va bene, ne prendo atto, lei ne fa un ragionamento articolato.
Un unico appunto: riguardo alle manifestazioni -anche violente- che si sono avute ultimamente negli Stati Uniti e che vedrebbero “mercenari” tra i manifestanti, beh, sembra chr ci siano siti che propongono un “rimborso spese” a chi (certo, mosso da ideali) partecipa a certe manifestazioni. Sono sicuro che se cerca bene, non ha difficoltà a rendersene conto. Certo, che ci sia Soros o meno dietro a questo, è un’altra faccenda.
"Mi piace""Mi piace"
mazzetta
23 dicembre 2016
Su Soros posso dire di avere una conoscenza diretta e quasi ventennale di quello che fa e di come viene tradotto quello che fa. Sono qualcosa di più di opinioni quando sono tratte dall’esperienza e da una lunga osservazione.
Per il resto l’invito a leggere con attenzione l’articolo ed eventualmente ad approfittare dei link, scoprirà che non ricercavano partecipanti a quelle manifestazioni, ma attivisti. Negli States li pagano gli attivisti, nessuno pensa che si possa concludere qualcosa di serio facendolo come dopolavoro, così per ogni causa si raccolgono fondi, si creano organizzazioni e si spesa o si rimborsa chi se ne occupa.
Io e chi s’è accompagnato a me abbiamo rifiutato i soldi di Soros tempo addietro, ed erano anche un sacco di soldi senza apparenti impegni attached. E infatti poi ci siamo spenti una volta esaurite le energie dei volontari. Il tutto ben prima che divenisse il babau dei complottari. Ai quali spetterebbe l’onere di provare le loro accuse in maniera più seria di quanto fanno con quella di “collaborazionista”.
"Mi piace""Mi piace"
cico
20 gennaio 2017
guardi io sono ebreo ma perfino io credo che soros sia uno spregevole speculatore che ha fatto e fa i soldi sulla vita della povera gente.
dovrebbe solo vergognarsi !
"Mi piace""Mi piace"
mazzetta
21 gennaio 2017
Ma vergognati tui, io non ho fatto il minimo riferimento alle accuse che lo vogliono uno speculatore, anche perché lo è per sua stessa ammissione. Non lo accusano solo d’essere uno speculatore.
BTW, mi stupirebbe che tu fossi ebreo e non uno che si crede furbo e non lo è.
"Mi piace""Mi piace"
Andrea Merganti
25 gennaio 2017
Sarà anche tutto vero , ma un Soros che utilizza la sua Open Society per semplici scopi umanitari mi fa sorridere.
"Mi piace""Mi piace"