Sono tra gli europei pagati meno, ma tra quelli che lavorano per più ore. Sono nella media per la produttività, ma incredibilmente sotto la media per i servizi di cui possono godere. Sono quelli che con lo stipendio tra i più bassi d’Europa devono pagare più tasse, sono quelli che pagano di più l’affitto, la benzina, l’assicurazione dell’auto, le bollette e anche i costi bancari.
Sono tra quelli che negli ultimi dieci anni hanno visto precipitare il loro potere d’acquisto fino a farli finire sotto la soglia della povertà o nei pressi, mentre le aziende aumentavano gli utili. In teoria hanno un reddito superiore a quello di quasi tutti i professionisti e lavoratori autonomi, categorie tra le quali l’evasione fiscale dilaga. Sono quelli che non rubano, che pagano le tasse, che non decidono e che non hanno voce, perché chi li rappresenta fa già corsa per sé e la propria fortuna, che è legata alla benevolenza di quegli interessi che controllano i media e i grandi capitali. Italiani per i quali l’impunità è la norma e che fanno sera puntellando un sistema nel quale le classi dirigenti sono di fatto irresponsabili.
Se lavorano alle dipendenze pubbliche sono fannulloni, anche se sono medici, infermieri, poliziotti o pompieri che fanno decine di ore di straordinari non retribuiti al mese e devono lavorare in strutture fatiscenti o con mezzi scarsissimi, anche se sono insegnanti precari che da dieci anni corrono in tutte le scuole dalle quali hanno la fortuna di essere chiamati a lavorare. Se sono dipendenti privati sono invece bamboccioni, gente da poco che non capisce la noia del posto fisso e non è capace di raccogliere la sfida della precarietà dei posti di lavoro, dalla quale guadagnano ovviamente quelli che non sono lavoratori dipendenti e che quella precarietà hanno introdotto e che, giustamente dal loro punto di vista, continuano a volere che cresca.
Se poi i dipendenti lavorano in nero o senza permesso di soggiorno rischiano anche di passare per delinquenti, come accade se protestano troppo per qualcuna delle ricorrenti truffe con le quali soavi prenditori s’involano con i loro stipendi e con le “certezze” del loro posto fisso. Allora li bastonano anche fisicamente, in nome dell’ordine e della legge, mentre chi li ha danneggiati con la frode stancheggia nei tribunali, aspettando la prescrizione e chi ha falsificato i bilanci per nascondere la verità ormai non commette neppure reato. E il vertice di Confindustria li definisce persino e impunemente ladri, quando non osano flettersi alle esigenze della produttività o di qualche altro termine di moda dietro al quale si nasconde la solita richiesta di una fetta più grande della torta da parte di chi già se la pappa quasi tutta.
Evidentemente se lo meritano, così almeno deve pensare la classe digerente, che continua a tirare la corda come se niente fosse e cavalca il disastro che ha creato per far di peggio. Sia come sia, non è una corda che si possa tirare all’infinito e continuando così prima o poi si spezzerà, ma c’è da scommettere che anche in questo caso a finire con il sedere per terra saranno i lavoratori dipendenti che, a differenza della classe digerente, non mostrano di possedere quella minima coscienza di classe che servirebbe a difendersi dal blocco coeso di grandi profittatori che detiene il potere e con esso la definizione del senso attraverso la quale forgia questa parodia di realtà. Una realtà di fantasia nella quale chi lavora onestamente e produce per tutti è indicato come la fonte di tutti i problemi e quello che deve pagare tutti i danni provocati da altri impuniti.
Forse se lo meritano davvero, se non sono capaci di reagire nemmeno all’insulto che s’aggiunge alla truffa, se non fanno una piega mentre sotto i loro occhi spariscono miliardi di euro e anche quelli colti con le mani nel sacco restano ricchi e intoccabili, non si riesce a immaginare quale forza o quali parole potrebbero destarli da un sonno simile.
lucagalligani
27 febbraio 2012
Dopo il lancio di monetine contro Craxi e la sua necessaria fuga ad Hammamet, hanno migliorato il Sistema. Addirittura avranno barattato l’uscita di scena “silenziosa” con il proscioglimento…
Con questo, non nego che le palle girino e la parta rimasta della corda da tirare sia cortissima!
Continuo a sostenere la teoria del moloch, appresa dalle sovversive figurine coop: la testa è sotto la sabbia, mentre noi ce la prendiamo coi clown da rodeo!
Necessita un cambiamento di coscienza e consapevolezza.
Troppi pochi umani tra gli uomini e le donne, in Italia.
Tantissimi bipedi, ignavi.
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Reshep
27 febbraio 2012
Reblogged this on Replica Espressa and commented:
Interessante analisi di Mazzetta sui dati pubblicati in questi giorni in merito agli stipendi dei lavoratori.
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Demart81
27 febbraio 2012
Mazzè, hai dimenticato i vaselinatori, che contribuiscono a sfasciare quel poco di coscienza di classe che ancora c’è a suon di “si deve”, “sono medicine amare ma necessarie” e supercazzole varie in economese stretto e teorizzano che i lavoratori siano la cicala.
Parlo soprattutto di giornalisti della pseudosinistra repubbliconza, o anche di blogger bocconiani o affini, che ci fanno la grazia di divulgare il Verbo.
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pier giorgio
27 febbraio 2012
Interessante è che il Governo abbia fornito la chiave di mediazione tra la situazione attuale e quella ottimale: bisogna aumentare la produttività…
Non so voi, ma io comincio a sentire il bisogno di fermare questi “criminali” con mezzi poco santi.
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nora
28 febbraio 2012
Concordo con Pier Giorgio
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noname
28 febbraio 2012
Segnalo questo link,così che possiate tirarvi ulteriormente su di morale
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Zani
28 febbraio 2012
Per quanto mi riguarda: “la corda si è già spezzata”. E quanto mi è stato arrecato in questi ultimi vent’anni non sarà mai dimenticato. Il fatto di aver tutelato l’ interesse di poche centinaia di migliai di ricccccchisssimi a discapito della maggioranza del popolo italiano(sovrano…) è quanto di più schifoso che possa esserci. Per quanto mi riguarda NON ESISTE PIù LO STATO ITALIANO MA SOLO UNA MANICA DI STRONZI CHE PROVA A RESTAURARE ( a suon di balle)L’ARISTOCRAZIA DEL 1800!
Se fosse possibile incarcerarli tutti per aver sottomesso l’ interesse della nazione agli interessi privati, ecco allora potrei ricredermi sulla “giustizia nel mondo”, ma non sarà mai così e i poveri diventeranno sempre più poveri E STRONZI, mentre i ricchi sempre più ricchi E FICHI! E poi altri mi parlano della presenza di un dio che è il “GIUSTO” per antonomasia e e che io dovrei ringraziare per tutto la sua giustizia divina…….ma prima o poi…
prima o poi…
Z.
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Lorenzo
28 febbraio 2012
Coscienza di classe! Sì! Finalmente. E odio, tanto odio di classe (Edoardo Sanguineti).
L’antagonismo s’è messo in marcia, si diffonde. La Val Susa ribolle. I tempi sono maturi. Solo i sindacati dormono, lasciandoci dormire. Abbandoniamoli al loro destino e soffiamo sul fuoco antagonista!
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Gianfranco
28 febbraio 2012
Concordo con Pier Giorgio e con Zani, anzi e un nuovo 25 aprile noo?
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Giuseppe
28 febbraio 2012
Non risponde tutto al vero,di quanto vi raccontano.Vi faccio un esempio:una impiegata di Banca difficilmente supera i 1.200 Euro al mese ed un caffe´costa 2,oo Euro,il biglietto per l´autobus in Citta´costa Euro 1,10.e cosi´via,tutto e´molto piu´caro che in Italia.TuttIl lavoratore a qualsiasi livello puo´essere licenziato in qualsiasi momento e senza giustificazione,dandogli 3 mesi di preavviso -retribuito-che .puo´(a sua scelta)trascorrere sul posto di lavoro o a casa.Tutto cio´in Austria ove io vivo.
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cotopaxi
28 febbraio 2012
Ecco a Torino il biglietto dell’autobus costa euro 1.50.
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lucagalligani
28 febbraio 2012
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Adriano
28 febbraio 2012
Hanno ragione Piergiorgio e Zani, solo che l’aristocrazia che vogliono restaurare non è quella del 1800, ma quella del 1700, antecedente la Rivoluzione Francese. A questo proposito inviterei ad andare a vedere un intervento di Guidalberto Guidi a Piazza Pulita del 9 febbraio quando si parlava dei rampolli della Casta che comunque trovano il posto fisso e una sistemazione ottima e abbondante. Bene, al suddetto è scappato detto che, sì, è il DNA che è all’origine dell’eccellenza: mi è subito venuto in mente il “Saggio del marchesino Eufemio” del Belli, il quale marchesino era ” d’alto ingegno perchè d’alto lignaggio”. Questi signori cercano giustificazioni per le ingiustizie anche nella genetica! In Italia,ahimè, è mancato qualcosa di analogo alla Rivoluzione Francese!
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Lorenzo
28 febbraio 2012
L’Istat mi dice di non preoccuparmi…
Salari: Istat, Italia in linea con media Ue, meglio di Spagna-Grecia
27 Febbraio 2012
http://www.asca.it/news-Salari__Istat__Italia_in_linea_con_media_Ue__meglio_di_Spagna_Grecia-1128849-BRK.html
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Antonio
28 febbraio 2012
Se dovessero cambiare le cose bisognerebbe innanzitutto confiscare i beni e i soldi delle varie classi che fino ad oggi si sono abbuffate a spese dei cittadini e lavoratori.La galera non li tocca,sono i soldi e le proprietà che bisogna togliergli perchè per loro è l’aria che si respira.
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Sara Curto
28 febbraio 2012
Si sono d’accordo alla confisca dei beni della “casta” e dei suoi “protetti” sono loro che hanno affossato l’Italia , e non solo nn si fanno toccare gli stipendi con redditi vergognosi nei confronti di chi vive con pochi spiccioli , sono senza dignità .
Dobbiamo organizzarci a nn votarli più fondiamo un partito dei poveri cosi possiamo recuperare quello che ci hanno rubato.
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Lorenzo
28 febbraio 2012
Ma quale casta! Il problema odierno è il preoccupante ritorno dell’antagonismo…
“Tornare alla violenza, in un momento di crisi economica, sarebbe drammatico.” (Linda Lanzillotta, Api – che non è una marca di benzina)
http://torino.repubblica.it/dettaglio-news/10:02-10:02/4122400
Ben detto: normalmente in tempo di crisi è alla guerra imperialista che si torna, la quale, come è noto, non è violenza.
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noname
1 marzo 2012
Io ormai da tempo trovo immorale e mortificante lavorare in un paese che non dà valore al lavoro e che non ha considerazione per chi lavora.
Sto cercando a tutti i costi di andarmene e non tornare più:qui si mantiene la mafia,e volenti o nolenti alla lunga si diventa mafiosi,vittime consapevoli di un contagio sociale previsto ed evitabile,ma a quanto pare inarrestabile.
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giovanni
1 marzo 2012
“non ha considerazione per chi lavora.”
il problema è che chi lavora per primo non ha rispetto di sè stesso, visto che considera giusto farsi mettere i piedi in testa. Guarda le reazioni al video della “pecorella”, è una bolgia di “spaccagli la testa a quello stronzo”. Gli italiani da buoni cattolici sono consustanzialmente masochisti, e godono ad essere bastonati. FInchè non levi il cancro clericale dal paese, più che crani riempiti di vermi non avrai.
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Ale
6 marzo 2012
l’attacco di questo pezzo è incredibilmente simile all’attacco di Crozza a Ballarò
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