Ieri, cercando informazioni per un articolo sul caso che vede confrontarsi la multinazionale di Atlanta e il sito Cocacolla.it, ho visitato la versione italiana del sito della Coca-cola.
La home è un po’ triste, la grafica richiama gli stilemi del marchio, ma i pin riprodotti a decorare la finestra dedicata a Facebook sembrano strizzare l’occhio più a una versione stereotipata dei giovani che ai giovani, ma c’è di peggio. In genere si tratta di un sito povero e poco interessante, se non fosse per la presenza di una perla.
Coca-Cola offre infatti ai suoi visitatori la possibilità d’intrattenersi interattivamente con il sito e a questo scopo propone la pagina della macchina del tempo, che è un vero orrore.
Rivolta esclusivamente alle visitatrici, offre la splendida opportunità di ritagliare il proprio viso da una foto e inserirlo al posto di quello di cinque figure femminili che ne sono prive e che posano di fronte a cucine di decenni diversi.
Evidente come per Coca-cola il posto della donna sia in cucina, tanto che persino la solita clessidra che intrattiene l’utente mentre si caricano le pagine, è sostituita da un mestolo che gira mescolando qualcosa in un pentolino.
Una vera e proprio tristezza, arrivati come siamo al 2012, se una delle multinazionali più globalizzate del pianeta propone alle clienti il viaggio nel tempo, ma non nello spazio, che è sempre quello della cucina domestica.
Il posto dove deve stare la donna secondo Coca-Cola, questo è almeno il messaggio che molti (dei pochi) utenti che finiscono su quella pagina finiranno per cogliere.
Al
24 febbraio 2012
Ora capisco perché vogliono il sito cocacolla.com
Sono rimasti incollati al passato e volevano in qualche modo rimarcarlo ;)
Al
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