Radio Islam, la voce dell’antisemitismo

Posted on 27 Maggio 2013

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Più volte oscurato in Europa, il sito nella sua terribile banalità è un museo vivente dell’antisemitismo più becero.

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NON HANNO SMESSO MAI – Nonostante s’assista a un ritorno del razzismo abbastanza evidente in Occidente, ci sono temi e argomenti talmente squalificati dalla storia e dagli studi che ancora oggi molti razzisti evitano d’associarvisi per non essere presi per squilibrati o nazisti. Tuttavia rimangono patrimonio di una comunità transnazionale in espansione e, grazie a un incessante esercizio di negazionismo e riscrittura della storia, covano sotto la cenere pronti a provocare di nuovo incendi difficilmente controllabili, come s’è visto accadere negli ultimi tempi in Grecia e Ungheria, dove questa robaccia ha ricominciato a circolare resuscitando i fantasmi del passato.

GLI ESORDI – Radio Islam nasce nel 1987 come programma radio per opera di  Ahmed Rami, un ex militare marocchino che aveva ottenuto asilo politico in Svezia sostenendo di aver preso parte a un tentativo di golpe contro il re del Marocco Hassan II. Programma era in teoria dedicato alla buone relazioni con i musulmani, ma presto rivelatosi veicolo del più brutale antisemitismo e dedicato principalmente a parlare degli ebrei riciclando paccottiglia notissima in Europa, quanto squalificata. Nel 90 Rami è condannato a 6 mesi per “istigazione contro un gruppo di persone e a Radio Islam è revocato per un anno il permesso di trasmettere. Nel 1991 la radio riprende a trasmettere sotto la direzione del nazista svedese Davida Janzon, che nel 1993 è condannato per lo stesso crimine. Nel 1996 il programma riprende e nasce il sito RadioIslam.org e nel 2000 rami è di nuovo condannato. In seguito è stato indagato in Francia e Svezia per “hate crime”, propaganda d’odio, proprio per il sito, l’ultima indagine nel 2004 si è conclusa nel nulla per l’impossibilità di ricondurre il sito alla sua responsabilità.

TRADOTTO IN MOLTE LINGUE – Il sito nella sua parte italiana sembra fermo dal 2009, mentre nella home page in inglese c’è un link che punta al profilo Facebook di Rami, che è aggiornato con frequenza, e un altro che rinvia al canale Youtube di Radio Islam, anche quello aggiornato con una discreta periodicità. Il sito è decorato di scritte come “Razza? Esiste solo una razza umana” o “No odio, no violenza”, ma anche “Conosci il tuo nemico” e “Domani potrebbe essere troppo tardi”.

LA ROBACCIA IN ITALIANO – Le sezioni del sito italiano tradiscono subito l’impostazione: Potere Ebraico, Razzismo Ebraico, Sionismo, Terrorismo, Revisionismo, Protocolli di Sion, Islam, sezione che raccoglie una manciata di materiali che indicano chiaramente una vicinanza ideale ad Hezbollah e al Khomeinismo, anche se è del tutto strumentale e rappresenta semplicemente la citazione delle occasioni nelle quali in Iran alcuni politici hanno sposato i cavalli di battaglia del sito. Una delle sezioni più ricche è infatti quella dedicata al revisionismo, termine con il quale s’intende il tentativo da parte di noti estremisti di destra e strani personaggi di negare l’Olocausto o almeno di ridurlo a numeri tali da permettere loro di gridare al complotto, va da sé, ebraico. Nella sezione c’è anche un link che manda a quello che definisce l’archivio del revisionismo olocaustico italiano, dove in un sol colpo si può ritrovare buona parte degli esercizi di questo tipo da parte dei nostri connazionali, una bella carrellata di volenterosi e di schifezze. Discretamente nutrita anche “potere ebraico“, ricca di tragiche liste che mettono all’indice gli ebrei di successo, alcune riferite al nostro paese e accompagnate da articoli deliranti sul big complotto, gli ebrei con i massoni che citano il terrorista Franco Freda come maestro del pensiero per concludere che:

“Dal punto di vista storico e culturale, questo ‘straripamento’ etico si renderà palese attraverso “…quella mercantilizzazione dell’esistenza – scrive Franco Freda(12) – che trovò, almeno in sette secoli di storia europea (effettualmente, data l’europeizzazione del mondo, oggi si può dire, purtroppo: della storia mondiale), nell’anima ebraica la sua matrice più frenetica e virulenta, e nell’ebreo il suo tipico, più incisivo e potente, veicolo d’infezione”.

Nemmeno l’ebreo come “veicolo d’infezione” ha impressionato Maurizio Belpietro, che ha offerto a Freda una rubrica su Libero, a dimostrazione del fatto che la destra italiana continua a rimestare questo guano ancora oggi che i suoi leader hanno fatto professione d’alleanza con Israele per “sdoganarsi”.

I PROTOCOLLI – Più sobria la sezione dedicata ai Protocolli dei Savi Anziani di Sion, notissimo falso d’epoca zarista più volte resuscitato nonostante la sua paternità sia conosciuta e quindi non possa proprio essere considerato “il piano degli ebrei per conquistare il mondo”. L’antisemitismo infatti non nasce non con il nazismo, ma ha salde radici medioevali e cristiane, è infatti in quel periodo che si diffonde e s’istituzionalizzano il pregiudizio e le persecuzioni contro gli ebrei, accusati di aver ucciso il Cristo e di ogni nefandezza, unica tra tutte le etnie d’Europa a dover vivere rinchiusa nei ghetti, persino a Venezia, la città cosmopolita e forse più aperta d’Italia all’epoca.

L’ANTISEMITISMO CRISTIANO – La persecuzione nazista non fu molto di più che prendere atto del pregiudizio esistente e cavalcarlo per costruire un nemico perfetto, contro il quale coagulare il risentimento di un paese sconfitto senza inquietare le potenze che avevano distrutto la Germania con proclami revanscisti. La storia degli ebrei alla conquista del mondo, dotati di qualità strane, malvage e addirittura “più intelligenti” ha avuto eccezionale accoglienza presso il popolino tenuto nell’ignoranza nella cristianità, fondamentalmente per merito del fatto che la tradizione ebraica prevedeva per i figli degli ebrei d’imparare a leggere e scrivere, attività che invece era vietata ai cristiani, tra i quali era riservata ai sacerdoti e ai nobili.

L’OSCURANTISMO CLERICALE – Misura a tutela del monopolio del clero sull’interpretazione delle scritture, ma che finì tragicamente per penalizzare prima i cristiani nei confronti degli ebrei e poi per privilegiare i protestanti su cattolici e ortodossi, più lenti ad allargare l’accesso all’istruzione e ostili al progresso scientifico perché mette in discussione le verità bibliche. In Occidente, all’apparire della borghesia e delle professioni liberali, questo vantaggio strategico permetterà a molti ebrei di affermarsi nelle arti e nelle professioni, alimentando paradossalmente il pregiudizio proprio in un periodo nel quale crollavano pregiudizi e tabù millenari, tanto che in tutto l’Occidente solo negli Stati Uniti, dove la rottura con i cleri e gli imperi era stata netta e dove Roma non ha mai imposto la propria way of life, l’antisemitismo si rivelerà residuale. In tutti i paesi europei l’antisemitismo è stato alimentato da quell’antico pregiudizio cristiano ed è più robusto dove il cattolicesimo estremista è sopravvissuto più a lungo nella variante romano o ortodossa, in Russia e nell’Europa Orientale gli ebrei sono stati perseguitati fino all’avvento della rivoluzione sovietica, all’alba della quale gli “ebrei orientali” vivevano ancora nella miseria più nera ed erano vittima dei tradizionali e periodici pogrom. La maggioranza di loro sarà poi sterminata dai tedeschi, si salveranno quasi solo gli emigrati dopo la rivoluzione e la dissoluzione della monarchia austriaca nella finestra temporale tra le due guerre, che vide anche un’importante ondata migratoria in Palestina sull’onda della nascista del sionismo, termine coniato appena nel 1890 ad indicare il nascente nazionalismo ebraico che, figlio dell’epoca, nasce laico e subito entra in conflitto con parte dell’ortodossia ebraica, per la quale il regno di Israele deve ristabilirsi all’arrivo del Messia, una frattura poi in parte ricomposta con il degradare della laicità sionista, anche se a tutt’oggi alcuni ortodossi sono ancora tanto anti-sionisti da essere anti-israeliani e andare a braccetto con Ahmadinejad.

NUOVE AMICIZIE – Non deve quindi stupire che l’antisemitismo e i suoi attrezzi siano tornati di moda nelle mani degli estremisti islamici, nemmeno se si osserva che il vero motore della macchina revisionista e antisemita resta saldamente occidentale, tanto che a beneficiare dell’interesse di Ahmadinejad e compagnia sono stati personaggi notissimi dell’estremismo di destra europeo e italiano, alcuni dei quali in un impeto modaiolo si sono addirittura convertiti all’Islam e flirtano allegramente con il nemico del loro nemico, cercando quell’agibilità che manca loro in altre direzioni.

PERDENTI DUE VOLTE – Personaggi sfortunati perché sono stati sorpassati brutalmente  da chi, sfruttando quello stesso filone antisemita e cavalcando allo stesso tempo la xenofobia e l’islamofobia, ha alimentato il recente boom dell’estrema destra europea. Una propaganda a tutto tondo ed estremamente classica, fondata sulle “risorse” tradizionali della destra nazifascista, che ha fatto leva sulla crisi dilagante e su temi molto più sexy del complottone per la conquista di mondo degli ebrei o della disputa su quanti ne ha uccisi Hitler. Resta che questo genere di materiali e l’attività di dare all’ebreo continuano a costituire un pericoloso patrimonio caro alle destre europee come a una discreta parte dei cristiani e che quindi non c’è proprio da augurarsi che si diffonda anche tra arabi e musulmani, che già coltivano un ovvio risentimento perché la riscossa ebraica dopo lo sterminio per mano dei cristiani è stata tutta a spese loro. Lo squallido Radio Islam può quindi risultare un ottimo strumento per conoscere e riconoscere in un colpo solo la paccottiglia prodotta nei secoli dagli antisemiti, anche se rimane una presenza inquietante della quale non si sente alcun bisogno e che ancora oggi costituisce uno strumento utile a formare minoranze violente e facilmente manovrabili, nutrite e utilizzate per manomettere le democrazie.

Pubblicato in Giornalettismo