Il sindaco di Padova Bitonci usa l’Ebola contro (africani e) profughi

Posted on 16 ottobre 2014

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Ieri sul far del meriggio Massimo Bitonci, sindaco leghista di Padova, si è scatenato sui social network annunciando un’ordinanza che:

#Ebola: #Padova chiede certificato medico a chi viene da #Africa 
#Bitonci, #sindaci facciano squadra per #tutelasalute di tutti

Una sciocchezza inaudita, tanto che Bitonci è il primo astutissimo sindaco che ci ha pensato in tutto il mondo. Non è praticabile, è probabilmente illegale, non serve a combattere davvero le infezioni e visto che penalizza e discrimina i cittadini di 50 paesi africani nei quali l’ebola non c’è, tanto varrebbe chiederlo a tutti i cittadini stranieri, tanto poco sensato è che con la stessa «ragione» un paese africano lo potrebbe chiedere ai cittadini italiani per difendersi dall’ebola. Poi c’è che il certificato non serve a niente e che non si sa chi e dopo quali analisi o quarantene dovrebbe rilasciarlo. Una sciocchezza che comunque ha raccolto il plauso di diversi razzisti manifesti in rete, ma una sciocchezza tale che poi Bitonci ha ristretto la portata della sua proposta:

EBOLA: BITONCI, SINDACI VIETINO ACCOGLIENZA E DIMORA A PROFUGHI SENZA CERTIFICATO MEDICO.

bitonci 2

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Il cambio è netto, anche se i fan neppure se ne sono accorti, ripetuto in più messaggi com’è abitudine di Bitonci, che quando crede di averla pensata bella abbonda. Più modesta questa seconda versione, ma non per questo meno inutile e meno infame, perché i profughi sono, in quanto tali, già stati identificati e hanno passato una visita medica se sono arrivati dall’Africa, ma anche perché è noto che per la natura del virus tra i profughi non ci possano essere malati di Ebola. Come non ce ne sono nei paesi dai quali partono i barconi, zero casi nell’Africa Settentrionale e in genere nel Medio Oriente, nemmeno uno.

C’è poi da dire che i profughi che non provengono dai paesi africani dove c’è l’Ebola, i cittadini dei quali in linea di massima non hanno diritto all’asilo come invece quelli provenienti da paesi in guerra, e che quindi non si capisce dove potrebbero aver preso l’ebola. Se la prima proposta era infame e razzista, questa è doppiamente infame, perché identifica come untori persone che non lo sono e che non possono esserlo e perché infierisce su persone che invece hanno bisogno e diritto al soccorso, che il nostro paese ha già accolto e che Padova vorrebbe respingere se privi di certificato. Già son profughi, e quando arrivano a Padova si dovrebbero pure ritrovare Bitonci che gli chiede il certificato per l’Ebola, non bastavano case e vite distrutte, il destino cinico e beffardo gli ha messo anche un Bitonci ad attenderli e a sciacallare la loro disgrazia per motivi ideologici o comunque politici. Molti sospettano che anche l’ignoranza c’entri parecchio nelle sparate di Bitonci, ma non ha senso perdersi a pesare quanta ce ne possa essere e quanto invece sia la malafede a muovere il sindaco di Padova di fronte a manifestazioni tanto vergognose e assurde.

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