A sostenerlo è una delle bibbie dell’establishment americano la rivista Foreign Policy, che cita fonti della CIA. Secondo le fonti, i servizi segreti israeliani si sarebbero finti agenti americani per arruolare e armare il gruppo iraniano di Jundallah, estremisti sunniti vicini ad al Qaeda e già autori di numerosi attacchi terroristici in Iran, che hanno le loro retrovie in territorio pachistano, dove neppure sono benvenute.
La CIA era finita sotto accusa per alcuni attentati di Jundallah tra il 2007 e il 2008, ma aveva smentito fin da subito ogni contatto con la formazione estremista. Un’indagine non troppo difficile aveva portato alla scoperta degli israeliani, che incuranti dell’attenzione americana avrebbero continuato fino ai giorni nostri, a Londra come altrove, a rifornire di denaro Jundallah e a utilizzare il gruppo per attacchi mirati al regime iraniano o per veri e propri attentati con auto-bomba mirati a seminare il terrore tra i civili.
Comprensibile il disappunto dell’amministrazione Bush e dei servizi americani, che non avevano affatto abbracciato l’idea di assassinare scienziati o ufficiali iraniani e nemmeno di seminare bombe nelle città iraniane. Ma solo oggi una fonte “molto vicina al caso” rivela a Foreign Policy l’esistenza negli archivi di una serie di memo con i quali l’agenzia all’epoca informò l’amministrazione Bush sul caso,
Una rivelazione esplosiva che lega pubblicamente Israele al sostegno di una delle più famigerate formazioni terroriste, considerata tale sia dagli iraniani che dal resto del mondo. Ma soprattutto una rivelazione che accusa Israele di praticare e alimentare il terrorismo internazionale, compiendo atti d’aggressione nei confronti di un paese con il quale non è e non è mai stata in guerra e che da anni è sottoposto a sanzioni internazionali, motivate esclusivamente dalla volontà ostile di americani e israeliani e dalle loro pressioni.
Atti del genere sono crimini gravissimi per qualsiasi ordinamento, compresi quelli internazionali che regolano i rapporti tra stati, e proprio l’enorme enfasi e le nuove regole sviluppate negli ultimi anni guerra al terrorismo su impulso occidentale, potrebbero ora rappresentare per Israele una fonte di problemi non indifferenti.
Si comincia da quelli d’immagine, che lo vedono ora iscritto di diritto tra gli “stati canaglia”, per finire con serie conseguenze qualora si attivassero fori internazionali come il Tribunale Penale Internazionale o la l’Interpol, minacciando quanti su e giù per la scala gerarchica israeliana hanno approvato, disposto e condotto a termine questo genere di atti di terrorismo internazionale.
Che è bene ricordare si vanno ad aggiungere alla colonizzazione illegale della West Bank, al mancato rispetto di numerose risoluzioni dell’ONU e al possesso di un programma nucleare clandestino, oltre a pratiche quali gli omicidi mirati e altri abusi del diritto umanitario nei confronti dei palestinesi e alla sistematica violazione della sovranità dei paesi confinanti.
Il punto della questione esula ovviamente dagli effetti pratici di rivelazioni del genere, che non è che aggiungano molto alla pessima immagine israeliana, e si ritrova nel senso politico che bisogna riconoscere a rivelazioni del genere, perché indubbiamente si tratta di un messaggio destinato a risuonare chiaro alla Knesset e all’interno del gabinetto iraniano.
Un messaggio che ha poco a che fare con il fatto che gli israeliani abbiano abusato dell’identità degli americani, come già avevano abusato delle identità di numerosi cittadini europei per portare a termine l’esecuzione di un palestinese a Dubai. Una pratica evidentemente tollerata dagli americani da anni.
Per questo è lecito pensare che si tratti di un segnale non tanto velato con il quale Washington comunica a Israele di non gradire fughe in avanti, come evidentemente non ha gradito la strage di scienziati iraniani per mano dei servizi israeliani. Per questo nelle prossime ore e nei prossimi giorni diventa importante monitorare le reazioni israeliane, più di quanto non sarà interessante seguire le reazioni internazionali e quelle degli iraniani. Washington ha battuto un colpo, adesso bisogna vedere che effetto farà in Israele.
Aggiornamento: Ad un avvenimento tanto eccezionale, ha subito corrisposto una risposta eccezionale. Abbandonato il tradizionale “Israele non conferma e non smentisce“, il governo israeliano ha smentito decisamente di aver intrapreso attività del genere. Il rischio di apparire isolato da Washington, dopo che il Dipartimento di Stato ha condannato le uccisioni degli scienziati iraniani e dopo il trapelare di accuse del genere, è troppo elevato per il governo israeliano, che oggi non ha altri alleati che gli Stati Uniti.
Camilla
14 gennaio 2012
Mah. Mica ci credo, a questa risonanza internazionale. Sotto il profilo dell’opinione pubblica, bisogna vedere quanti media daranno risalto alla vicenda, e non penso saranno tanti. Sotto il profilo politico, Obama non andrà apertamente a criticare Israele a così poca distanza dalle elezioni. É desolante – e non perché io abbia una particolare acredine per Israele, anzi; ma perché credo nel diritto e nelle regole – ma è così.
"Mi piace""Mi piace"
pinco pallino
14 gennaio 2012
“Amministrazione Bush” ??????? Anche la foto è con Bush
"Mi piace""Mi piace"
Camilla
14 gennaio 2012
Nel 2007 e 2008 c’era Bush.
"Mi piace""Mi piace"
moshe dayan
14 gennaio 2012
gli isrealiani memori di come hitler è arrivato a fare quello che ha fatto nell’indifferenza generale degli allora stati europei, giustamente si para il culo e visto che l’indifferenza attuale della comunità internazionale sul fatto che l’iran volglia dotarsi di baombe atomiche e chi governa l’iran ha detto più volte pubblicamente di voler cancellare Israele dalle carine geografiche ( ne più ne meno di quello che diceva hitler degli eberei) e meglio eliminare le teste del serpente che sparare nel mucchio
"Mi piace""Mi piace"
mazzetta
14 gennaio 2012
mi spiace per lei, l’Iran non è in grado di minacciare nessuno (https://mazzetta.wordpress.com/2012/01/02/il-minaccioso-iran/ )e per le atomiche vale il principio della deterrenza, non certo affermazioni del genere che appartengono solamente alla propaganda
meno propaganda e più realismo, tanto a queste sciocchezze non crede più nessuno che sia minimamente informato
fa comunque piacere notare come si giustifichi il terrorismo di stato e come a farlo sia la stessa gente che dice d’agire contro il terrorismo, che sarebbe il male dei mali e la minaccia delle minacce.
non trovi anche tu, moshe?
"Mi piace""Mi piace"
Illo
14 gennaio 2012
http://www.corriere.it/esteri/12_gennaio_14/olimpio-iran-mossad_971d240e-3ea2-11e1-8b52-5f77182bc574.shtml
a forza di mazzettate Olimpio si è fatto più attento, non trovi?
"Mi piace""Mi piace"
mazzetta
14 gennaio 2012
a me sembra la solita minestra, come si fa a giustificare una cosa del genere liquidandola con: “Quanto al Mossad è dovuto ricorrere al trucco della Cia perché era l’unico modo per ottenere la cooperazione di un gruppo musulmano sunnnita, tattica spesso impiegata per agganciare informatori in Medio Oriente”?
"Mi piace""Mi piace"