Cos’ha detto Laura Boldrini e come invece l’hanno tradotto

Posted on 3 febbraio 2014

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Secondo alcuni commentatori a 5 stelle, Boldrini avrebbe definito stupratori ( o potenziali stupratori o quasi stupratori) i fan nel Movimento 5 Stelle o (almeno) i lettori e frequentatori del blog di Grillo. Tesi sostenuta anche da autorevoli commentatori, che la ribadiscono dopo aver commentato un messaggio che non corrispondeva a quanto detto dalla Presidente della Camera e risultato un falso, un artefatto dalle origini sconosciute, poi pubblicato senza verifiche dai siti di movimento e anche da molti altri, anche giornalisti, che l’han preso per buono senza diffidare o controllare.

scanzi 2

Quanto afferma ad esempio Scanzi in questo messaggio non è esatto, come si può facilmente desumere ascoltando la registrazione della trasmissione, nella quale dopo che Boldrini ha espresso la necessità di «ritornare su una strada di rispetto reciproco» in parlamento, segue Fazio le chiede degli insulti ricevuti da quanti hanno risposto alla fatidica domanda (Cosa succederebbe se ti trovassi la Boldrini in macchina?) di Grillo a introdurre un video, quella«che ha dato la stura al peggio» (da 8:45):

«Quella era istigazione alla violenza, istigazione alla violenza, dacc0rdo? Tant’è che i commenti che ci sono sono sotto gli occhi di tutti, basta guardarli, Alla violenza sessista perché la cosa più, come dire… sconsolante, è che il 90% e passa di quei commenti sono a sfondo sessista, quindi che cosa vuol dire? Che chi segue questo blog, chi partecipa a questi sondaggi, non so neanche come chiamarli, non ha interesse a confrontarsi sui contenuti, ma a offendere, a umiliare dal punto di vista sessuale. Quindi questa è una cosa veramente, che è inaccettabile, questi sono, come dire, quasi dei potenziali stupratori, perché la gran parte di questi che hanno commentato…»

Poi interviene Fazio a chiudere la frase:  «erano un’istigazione a questa cosa qua» e Boldrini finisce con «…erano come dire, facevano suggerire questa ipotesi», dopo di che il discorso si sposta ad altro.

Il messaggio falso invece attribuiva a Boldrini la frase: «Chi segue il blog di Grillo non si confronta sui contenuti ma offende in modo sessista. Sono potenziali stupratori». Simile, ma diverso.
Non è scandaloso che Boldrini si sia riferita così a chi ha inneggiato al suo stupro; o a «consegnarla a un capo rom» (per essere stuprata perché un rom non può fare altro che accogliere il gentile presente in quel modo) o ancora a costringerla a prostituirsi. Definirli come «quasi potenziali stupratori» non sembra un grande errore o un’offesa, visto che la cultura che lasciano trasparire è la stessa sessista e violenta che alimenta e legittima la violenza sulle donne. E non solo perché a un uomo quello cose non le direbbero. Qui Boldrini di riferisce chiaramente a chi «ha interesse (…) a offendere, a umiliare dal punto di vista sessuale», che è «chi partecipa a questi sondaggi». Non quindi ad altri, meno che mai tutti i seguaci ed elettori di Grillo o del movimento, come lesti hanno tradotto certi interessati furboni.

Un pensiero non proprio sovrapponibile a com’è stato tradotto nel falso tweet attribuitole e promosso con entusiasmo dagli account di movimento, accusandola per di più in seguito di averlo rimosso, e nemmeno alla short version fornita da Scanzi secondo la quale la frase: «Sono quasi potenziali stupratori», era riferito a «9 milioni d’italiani» o a tutti gli utenti del blog. Il riferimento era chiaramente rivolto al soggetto «chi partecipa a questi sondaggi», con il quale ha ristretto e precisato la platea più ampia, che aveva appena descritto con: «chi segue questo blog», una precisazione normale da parte di chi sa pesare le parole per evitare spropositi che la potrebbero dannare. E questo anche se la sua performance da Fazio nel complesso è stata deludente e non ha destato alcuna simpatia nemmeno tra i più vicini alla sua parte politica, a procurarle tonnellate di solidarietà è stata invece proprio la «comunicazione» a 5 stelle.

fabuio-nacchio

Si potrà discutere o meno sul fatto che l’istigazione grillina sia sta volontaria o o rivelatrice, come rivelatore è stato lo svarione in cui è incorso il comunicatore Messora poco più tardi, ma non si possono tradurre e falsificare a modo proprio parole, il senso delle quali è chiarissimo a chiunque voglia perdere tempo a rintracciarle nel video della trasmissione. Attività che comunque pochissimi tra i fan del partito di Grillo intraprendono.

Lo stesso Messora, con il suo intervento greve e sessista, non ha fatto altro che strizzare l’occhio a questo andazzo, dopo aver in qualche modo avvalorato il falso messaggio, per poi finire ad arrabattarsi malamente in scuse pietose e senza essere in grado di ammettere che il problema della sua «comunicazione», come nei messaggi lasciati da tanti negli spazi di movimento, è quello di essere imbevuta di un sessismo che non può essere derubricato a un discorso da ubriachi quando fa comodo, ancora meno se impesta la comunicazione di uno dei maggiori parti del paese. Circostanza ancora più inquietante perché tale linguaggio è chiaramente tollerato anche dalle elettrici e deputate del movimento, che nemmeno in queste occasioni riescono a spiaccicare una parola di critica contro colleghi ed elettori che hanno una tale concezione della donna e della violenza sulle donne. Per non parlare dell’onestà intellettuale che rivelano in occasioni del genere.

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