Anche in Giornalettismo.
La settimana scorsa sul Fatto Quotidiano, un articolo di Alessandro Madron annunciava una grande realizzazione dell’ingegno italico: “Inventa il sistema per risparmiare carburante. Ma in Italia la sua idea non interessa“.
Un amatore con il pallino della tecnica, Leonardo Grieco, avrebbe inventato un sistema da applicare alle autovetture che permette clamorosi risparmi di carburante, dice l’articolo: “Si chiama Kinetic Drive System (Kds) e promette di dimezzare i consumi di carburante, abbattere le emissioni del 60 per cento e allungare la vita del motore dell’80 per cento. L’invenzione porta la firma di Leonardo Grieco…“. Leonardo Grieco racconta di come la sua invenzione sia stata ignorata da tutti i maggiori costruttori, ai quali l’ha proposta sistematicamente e ci vuol poco a capire che all’origine di tale ostracismo s’immagina oscuri attori che temono la rivoluzione che porterebbe il dimezzare i consumi delle autovetture.
Non può esistere un annuncio del genere senza un minimo di pezze d’appoggio a supporto di chi vanta risultati tanto sorprendenti, anche perché la descrizione tecnica che offre Grieco è quella di una frizione comandata da una centralina, realizzazione per nulla rivoluzionaria e che non è nota per produrre miracoli sui consumi. A validare l’invenzione ci sarebbe, oltre al brevetto che però non dice nulla sulle prestazioni promesse, un’autorizzazione della motorizzazione svizzera: “Oggi il suo Kds, dopo essere stato brevettato, ha ottenuto dalla motorizzazione svizzera l’autorizzazione ad essere montato sui veicoli e in un’officina del Canton Ticino è già possibile farselo installare per poco meno di 2 mila euro”. E ci hanno messo un attimo ad averla:“Siamo andati alla motorizzazione del Canton Ticino, hanno provato il sistema, hanno verificato le caste e dopo dieci giorni avevamo in tasca l’autorizzazione a montarla. Una cosa simile in Italia, con tutta la burocrazia, sarebbe impossibile”.
Al giornalista non sfugge l’importanza rivoluzionaria della scoperta, anche se prudentemente si esprime al condizionale: “Se quanto promesso fosse vero si tratterebbe di una innovazione sensazionale. Con macchine capaci di percorrere normalmente 50 km con un litro“. La Provincia di Varese aggiunge qualche dettaglio in più: “Sono rimasti stupiti anche loro nel guidarla, promuovendola per sicurezza, emissioni e assenza di rumore. Ed è stato semplice – chiarisce Grieco – è bastato che Tiziano Robbiani, capo ufficio tecnico della motorizzazione svizzera accettasse di salire a bordo». Una volta al posto di guida è facile accorgersi come basti accelerare per qualche secondo per poi sentire l’auto senza la necessità di mantenere schiacciato l’acceleratore. Ad ogni cambio di marcia – spiega Grieco – mentre nelle vetture circolanti il motore scende al minimo di giri, qui si utilizza il motore soltanto quando dà la coppia migliore. Il pedale della frizione non c’è e per cambiare si usa solo la mano“.
Ci sono alcuni dettagli da chiarire in questo racconto. Il primo è relativo alla curiosità sul destino del Legimac, altra geniale invenzione di Grieco (nella foto e nel video un servizio dedicatole dal TG3) che prometteva mirabolanti risparmi di carburante e di cui non si è saputo più nulla. Davvero strano che Grieco non la ricordi agli intervistatori. Non si sa, ho cercato in rete, ma non se n’è più saputo nulla.
Poi c’è da capire che tipo di autorizzazione abbia concesso a Grieco la motorizzazione svizzera e per quello è bastato telefonare al gentilissimo Tiziano Robbiani, dell’Ufficio Tecnico della Circolazione del Ticino, l’equivalente della nostra Motorizzazione. Robbiani si ricorda benissimo di Grieco e della sua macchina e spiega che un anno fa gli ha dato un’autorizzazione al montaggio del dispositivo, dopo aver provato che non comprometteva la sicuezza di marcia del veicolo.
Ogni giorno in Italia gli addetti della Motorizzazione collaudano decine di vetture con frizioni modificate per permettere la guida ai disabili e concettualmente il dispositivo è identico, l’unica differenza che quelli sono omologati per la produzione in serie e che questo invece è un esemplare unico. Inutile dire poi che l’industria commercializza ogni tipo di cambio, da quelli manuali a quelli automatici a gestione elettronica e che fino ad oggi nessuna innovazione nella trasmissione ha portato a rivoluzionari risparmi di carburante. Robbiani specifica di non aver compiuto rilievi strumentali sulla vettura e di non averne certificato in alcun modo l’efficacia in merito a consumi, emissioni o altro, visto che l’ispezione si è limitata a un breve giro sulla vettura.
Robbiani ricorda anche di aver suggerito la presentazione della documentazione tecnica per l’omologazione a Grieco, che raccontava dei suoi progetti d’espansione commerciale in Ticino, ma di non averne più saputo niente. L’autorizzazione svizzera non supporta quindi alcuna delle pretese di Grieco in merito alle prestazioni del dispositivo, non più di quanto farebbe l’autorizzazione a montare un gancio traino sulla vettura.
I precedenti di Grieco inducono inoltre ad accogliere la notizia con una robusta dose di scetticismo, molto probabilmente non è questo il caso del geniale inventore italiano che deve andare all’estero per vedere riconosciuti i suoi meriti. Più probabilmente si tratta invece dell’ennesimo caso di notizia diffusa senza tanto perder tempo in verifiche che, alla luce di quanto esposto, sarebbero state quantomai opportune.
Luciano Giustini
7 febbraio 2012
TeNnicamente, se ho capito bene, si tiene il motore a un regime di coppia, dove la curva di rendimento è più favorevole. Non è una novità, sono cose risapute. Tra i vari esempi, il DSG della VW mantiene le cambiate a regime di massima coppia, in modo da limitare i consumi e mantenere il motore dove il rendimento è maggiore (e quindi il consumo minore). La cosa funziona meglio sui motori diesel, perché hanno un valore di coppia più alto ai regimi inferiori (la famosa “spinta” ai bassi regimi), e coi motori turbo (per lo stesso motivo, specialmente con turbine piccole o a fasatura variabile)
Il risparmio ottenuto oscilla in generale tra il 10 e il 15% a seconda del tipo di guida. Non poco.. in ogni caso. Ma la VW ha depositato diversi brevetti, lo sperimenta e lo monta da anni sulle sue auto, e poi è stata copiata (piano piano tutti gli automatici con covertitore di coppia si stanno spostando sulla tecnologia doppia frizione). In ogni caso molto dipende anche dal piede di chi guida (cosa stranota).
ciao!
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Nishant
7 febbraio 2012
Certo che da qui a chiamarla bufala ce ne vuole…
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Sylvie Coyaud
9 febbraio 2012
A proposito di risparmiare carburante, avrei da proporre un motore che fa 100 km con 1/2 litro d’acqua. Citofonare oca sapiens
@mazzetta
sembra esserci un’epidemia, che sia il freddo?
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mazzetta
9 febbraio 2012
no, è la società spettacolare nutrita da pessimi esempi dall’alto secondo me…
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Paolo Cogorno
17 marzo 2012
Dà proprio fastidio questo KDS… eppure sembra che funzioni molto bene…
però dà proprio molto ma molto fastidio… come se non sapessimo che le macchine che girano
hanno i ceppi nella loro cinetica per “adeguare” i consumi alle necessità delle oil companies..
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mazzetta
17 marzo 2012
what?
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Davide
18 marzo 2012
Perche adesso che il motore e stato provato e i consumi certificati state muti e non correggete l articolo? Quellomche fa schifo in italia non e la motorizzazione ma l informazione che gente come voi produce andando contro chi da all umanita con le proprie nozioni studiate e messe in opera o non con 4 parole buttate in un articolo
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mazzetta
18 marzo 2012
dove sarebbero prove e verifiche?
dica pure, sarò lieto di -verificare- e riferire
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giorgio
20 marzo 2012
“Dà proprio fastidio questo KDS… eppure sembra che funzioni molto bene…
però dà proprio molto ma molto fastidio… come se non sapessimo che le macchine che girano
hanno i ceppi nella loro cinetica per “adeguare” i consumi alle necessità delle oil companies.”
QUOTO! e QUOTO pure Davide…
Assuefatti e scettici da sempre contro le menti dell’umanità.
..con delle auto che pesano una volta e mezza quelle degli anni 70, mentre la tecnologica consentirebbe di ridurre le masse anche fino al 30% mantenendo le stesse caratteristiche di sicurezza, con delle auto dotate di un infinità di “TAPPI” che si “bevono” fino al 20% DELLA POTENZA EROGATA (ricordo la favoletta delle marmitte catalitiche che a differenz adi un tempo, quando le emissioni erano costituite da poveri pesanti e finivano a terra.., ora lasciano passar esolo quelle…SOTTILI..). Come mai nessuno vuole associare i progressi raggiunti con la gestione elettronica con il principale motivo di connsumo dopo le prestazioni: il PESO?
Forse fà comodo anche l’omologazione delle menti o la mistificazione della libertà (finta) della rete.
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mazzetta
20 marzo 2012
guarda che la polemica sul peso esagerato dei veicoli non è certo nuova e nemmeno trascurata, tanto che l’ho ricordata più volte e che costituisce il filo conduttore di quella contro la diffusione di veicoli come i SUV
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giorgio
21 marzo 2012
Con un governo precedente si aprì una polemica circa l’opportunità o meno di tassare i veicoli NON sulla base della potenza resa ma bensì sui sul peso. Ricordo di aver inviato al senatore dei Verdi che non cito, padre di quella tanto singolare quanto balzana idea, una email con la quale gli si dimostrava come la trovata non fosse appropriata nè scientificamente opportuna, in quanto le emissioni dei veicoli dipendono esclusivamente dalla potenza e non dal peso. La campagna che pareva dovesse avviarsi si sarebbe rivelata essere una indiscriminata lotta ai S.U.V.- A corredo delle motivazion i che esposi, ricordo di aver allegato alcuni interessanti link di un autorevole sito istituzionale statunitense ove si dimostrava con dovizia di informazione scientifica tale semplice concetto. Qualche tempoi dopo, ricevetti una cortese lettera email dal senatore interessato , il quale mi ringraziò delle informazioni, ammettendo di averle riscontrate assai utili. NOn voglio affermare di essere stato l’artefice dell’aborto di quel provvedimento nascente ma credo che i nostri governanti, per intraprendere misure efficaci dovrebbero utilizzar emaggiormnente le risorse a loro disposizione per le consulenze tecniche. Nella fattispecie, la riduzione dei pesi degli autoveicoli riveste importanza per quanto riguarda i consumi degli stessi e in buona parte anche per le emissioni, visto che ormai le potenze dei veicoli si sono vertiginosament einnalzate per poter “trasprtare” tali inutili masse metalliche. Se il Governo mettesse in atto un provvedimento con il quale si imponesse ai costruttori di ridurre in misura percentuale i pesi dei mezzi di una determinata quota annua, nel quadro di un programma pluriennale, si optterrebbero risultati sorprendenti per quanto riguarda sia i consumi che le emissioni. La tecnologia attuale e i materiali non mancano per attuare una simile campagna di sensibilizzaizone ma il problema di base stà nei costi che i cosruttori non vogliono accolarsi, preferendo continuare a proidurre veicoli tecnologicamente obsoleti sotto l’aspetto delle masse. Soltanto una disposizione di un orgnao superipore come la C.E. o i governi possono mettere mano a simili tematiche. Grazie dell’attenzione.
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