
In un paese che sta scivolando a destra in maniera evidente come il nostro, il voto del 4 marzo si presenta come un appello a recarsi alle urne per tutte le persone che temono una deriva nazional-fascista intrisa del peggio di quanto già osservato in altri paesi, dall’Ungheria di Orban all’America di Trump. Una sinistra parlamentare frammentata e in crisi d’identità come quella italiana, non offre garanzie di resistenza sufficienti nel caso di un’affermazione della destra, che ora come ora può essere contrastata sensatamente solo da una mobilitazione dell’elettorato di sinistra.
Una necessità tanto evidente quanto l’inutilità dell’astensione nel minare o delegittimare il sistema dei partiti, che non è sembrato accusare minimamente le astensioni «punitive» negli ultimi anni e che ne ha anzi approfittato per semplificare la propria offerta politica, ritagliandola sui gusti dei votanti rimasti e allargandola con l’offerta a cinque stelle, contenitore di delusi senza un perché. Di più, l’astensione di tanti elettori «di sinistra» ha fatto sì che l’intero quadro politico trovasse conveniente spostarsi sempre più verso destra fino al punto in cui buona parte del Partito Democratico ha abbandonato un partito ormai portato da Renzi sulle piste di quella che una volta era la destra moderata. Per la prima volta quindi rischiamo di trovarci senza un partito di massa di (centro-) sinistra in Parlamento e con una rappresentanza ridotta all’osso a fronteggiare un blocco affine all’estrema destra che potrebbe anche trovare i numeri per governare in solitudine, il qualunquismo incompetente a 5 stelle e l’avanzo di Democrazia Cristiana che è diventato il partito di Renzi. Il tutto venendo da una situazione nella quale i fascisti sparano ai neri per strada e il governo di centrosinistra criminalizza gli antifascisti. Dovesse prevalere la destra, sai che festa per certi criminali.
Per di più Renzi si sente così sicuro del controllo che ha conquistato sul PD da annunciare che non si dimetterà nemmeno in caso di un ennesimo disastro elettorale, nel caso resisterà con i suoi fedelissimi barricato in quel Senato che voleva tanto abolire. Copertosi a destra con i petalosi e i mercenari radicali mandati a intercettare i voti degli «intelligenti» delusi, a Renzi non resta che sperare nella fedeltà dei mercenari e di poter essere spendibile per un governo di larghe intese in attesa di tempi migliori, per lui e i suoi.
Una prospettiva pericolosa, quella di un parlamento abbandonato nelle mani d’estremisti di destra e populisti a gettone, una prospettiva da scongiurare a prescindere dalle simpatie che possono suscitare le due formazioni presenti a sinistra del PD, naturali recipienti di questo voto d’emergenza. Una prospettiva alla quale s’affianca il rischio di veder spuntare in parlamento Forza Nuova accanto a un Salvini galvanizzato dal successo della sua campagna terroristica, che potrebbe avere molta voce in capitolo in una futura maggioranza di destra, incidentalmente l’unica che potrebbe materializzarsi il 5 marzo se l’alleanza che va da Salvini a Berlusconi dovesse sfondare e riportare a casa parte di quanti sono scappati sotto le ali di Grillo.
L’astensione a questo giro non è un’opzione razionale, non può portare alcun beneficio, tangibile o intangibile a chi si pensi «di sinistra» o comunque progressista. Qualunque idea di sinistra s’abbracci, una significativa astensione di sinistra si tradurrà in un rafforzamento della destra e della cultura di destra nel nostro paese, perché l’elettore di destra non ha che l’imbarazzo della scelta tra un’offerta politica che spazia dai centristi a Forza Nuova e anche perché l’elettore di destra ha dimostrato d’essere abbastanza di bocca buona da riuscire a votare senza grossi problemi un avanzo di leader fallito come Berlusconi e il suo circo di Forza Italia e persino un voltagabbana del tutto privo di credibilità come Salvini. A questo giro l’astensionismo di destra sarà ridotto al minimo.
Andare al voto oggi, per un elettore di sinistra, significa anche poterlo fare senza timore di pentirsene, perché difficilmente potrà far danni e perché le aspettative sono comunque ridotte all’osso. Quasi un sollievo, ha un che di rincuorante dopo anni passati a riflettere se e quanto turarsi il naso.
Andare al voto oggi, per un elettore di sinistra, significa battersi per ridurre il peso e la forza delle combinazioni più mortifere che potrebbero uscire dalle urne e con esse lo spazio di manovra concesso agli spregiudicati leader che guidano le formazioni più quotate e, anche per questo, più pericolose.
Andare al voto oggi, per un elettore di sinistra, significa fare quel che si può, qui e ora, per contrastare la pericolosissima deriva a destra che minaccia anche il nostro paese. Battere un colpo è quanto mai necessario e l’esempio di altri paesi europei nei quali l’avanzata dell’ultradestra è stata fermata dalla mobilitazione democratica degli elettori compatti nel rifiutare questa deriva, è lì a dimostrare che si può fare e che il voto è ancora oggi lo strumento più efficace, se non l’unico alla portata, per stroncare i sogni di personaggi come Le Pen o Salvini.
Il voto del 4 marzo per un elettore di sinistra è il classico caso nel quale c’è poco o nulla da perdere e tutto da guadagnare, chi resta a casa avvelena anche te, digli di smettere.
vaisarger
28 febbraio 2018
Io non sono più un elettore di sinistra. Al liceo aderii con entusiasmo agli ideali di internazionalismo, egualitarismo e solidarietà alla classe dei lavoratori. La mia prima preferenza elettorale nell’urna fu per, udite udite, il Presidente della Repubblica Emerito Giorgio Napolitano, allora capolista, se non erro per il PDS. Lei dice che il Paese “sta scivolando a destra”. E’ vero, concordo. Lo noto tutti i giorni parlando coi colleghi, con la gente per strada. Ma se gli elettori stanno per riversarsi in molti verso l’ala conservatrice dello scacchiere politico, non è un caso. E’ proprio “la sinistra” politica italiana attuale ad averne le maggiori responsabilità. Servirebbe un leader che faccia rinascere la sinistra sui suoi valori puri originari, un leader con una statura tale da non aver paura di pestare i piedi di chicchessia, dal carisma trascinante. Del resto, l’operaio che vota un partito di destra è un non-sense politico, soprattutto se si guarda la storia passata. Ma se quel operaio ha deciso di negare il suo voto, stavolta, al partito che dovrebbe essere teoricamente “di elezione”… di chi è la colpa?
"Mi piace""Mi piace"
mazzetta
28 febbraio 2018
La colpa è di chi spera nella venuta di un Messia che risolva tutto d’incanto e non ha ancora capito che una partito di massa di sinistra può esistere solo con la partecipazione e la dedizione di una grande massa di persone a tutti i livelli. .
"Mi piace"Piace a 1 persona
Alessandro Chiometti
1 marzo 2018
non so se è peggio chi continua a gridare al bau bau delle destre dopo sette anni di governi tecnici bipartisan o chi continua a dire ” si deve votare il meno peggio”.
In ogni caso questo articolo contiene entrambe le posizioni di chi continua a darsi martellate tafazziane non rendendosi conto di cosa è diventato questo paese continuando a seguire questo ragionamento.
La legge elettorale è una doppia porcata, peggiore del porcellum di cui ha gli stessi principi di incostituzionalità.
Continuare ad affibbiare la parola sinistra al PD o a D’Alema significa essere succubi della sindrome di Stoccolma.
Si sta a casa, Domenica 4 marzo. Se non si vuole avallare una porcata elettorale che esautora la volontà popolare e mette la parola fine alla democrazia rappresentativa.
"Mi piace""Mi piace"
mazzetta
1 marzo 2018
Che tu l’avalli o meno, vale uguale. È questo il fraintendimento alla base di molte astensioni.
Poi se permetti non ho fatto che scrivere che bisogna evitare di votare PD, un po’ più d’attenzione prima di commentare ;)
E nemmeno votare il meno peggio c’entra un granché.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Alessandro Chiometti
1 marzo 2018
Non è la stessa cosa, perché anche chi governa sa bene che quando la gente non è più rappresentata dai partiti si aprono problemi enormi. Restare a casa consapevolmente vuol dire denunciare il fatto che ci è stata tolta la libertà di scegliere, quindi rinuncio ad un diritto perché nei fatti il mio diritto è stato esautorato. Continuare a recarsi alle urne significa invece de facto, avallare il sistema.
"Mi piace""Mi piace"
Alessandro Chiometti
1 marzo 2018
e scusami, votare il PD o LeU è la stessa identica cosa.
"Mi piace""Mi piace"
Lir
1 marzo 2018
Di chi è la colpa?
Basta leggere il trafiletto per capirlo:
> deriva nazional-fascista intrisa del peggio di quanto già osservato in altri paesi, dall’Ungheria di Orban
> il voto è ancora oggi lo strumento più efficace, se non l’unico alla portata, per stroncare i sogni di personaggi come Le Pen
In Ungheria il governo di Fidesz ha nazionalizzato settori strategici come energia, finanza e comunicazioni, ha tassato fortemente le multinazionali, ha restituito i prestiti-capestro esteri, si è sganciato dal FMI, ha messo i ceppi alle putride lobby americane, ha una robusta politica di sostegno economico alle famiglie e di fatto è un argine all’imperialismo americano.
Qui invece Mazzetta cerca i fascisti sotto al letto mentre dietro le spalle gli sfilano in parata le Bonino, i Renzi e i Macron (meno male che ha vinto lui! FIUUUU! Chissà cos’avrebbe fatto quella fascista della Le Pen! Forse avrebbe fatto uscire la Francia dall’Unione Europea… magari addirittura dalla NATO! Fascista!).
Poi alcuni grotteschi cercopitechi si chiedono con fare pensoso e preoccupato, da cittadini responsabili, come mai “le destre dilagano”.
Te lo spiego io: perché siete delle sesquipedali teste di cazzo.
"Mi piace""Mi piace"
vaisarger
1 marzo 2018
Sig. Lir, sono del tutto d’accordo con lei, nella sostanza della sua replica. Gli elettori e i simpatizzanti di sinistra di oggi cercano il fascismo additando quei 4 mentecatti degli “anti-centri sociali”, additandoli con filippiche che sembrano più volte a spaventare il popolino, dimenticandosi di dove è il fascismo veto, quello delle élites, dei miliardi stampati a nastro che comandano i media e censurano i social, quello dell’atlantismo che fa sfaceli in M.O., si trucca da anti-ISIS, e sta provocando in modo continuo, sconsiderato ed incoscente una ex potenza nucleare per un predominio mondiale basato ormai quasi esclusivamente sulle armi. Ma non sono d’accordo con lei riguardo all’atteggiamento con Mazzetta, al quale rivolge un’offesa che non aiuta certo nel dibattito. Se ci calmiamo tutti e ci mandiamo meno a quel paese, forse riusciamo a dialogare di più…
"Mi piace""Mi piace"
Alessandro Chiometti
1 marzo 2018
E poi in Ungheria i treni arrivano in orario!
Invece a me sembra che vi dimenticate che il fascismo non è solo quello finanziario e che in nome dell’anti-imperialismo americano giustificate le peggiori schifezze antilibertarie. Errore comune nei rosso-bruni nostalgici anche di baffone, del resto di queste fesserie ormai se ne leggono nel web a bizzeffe… la repubblica di salò che era una valida alternativa al colonialismo angloamericano… la riscoperta della patria rossa a posto dell’internazionalismo… tutte Fuffarate molto di moda.
Mazzetta ha il solo difetto di fidarsi di un sistema che è dichiaratamente illiberale e incostituzionale, per il resto mi sembra che voi siete abbastanza out of ground, in termini di razionalità
"Mi piace""Mi piace"
mazzetta
1 marzo 2018
L’Ungheria è nella NATO e ingrassa con i contributi dell’Unione Europea.
E non c’è alcuna intenzione in Ungheria di uscire dalle due organizzazioni.
Tanti saluti all’argine dell’imperialismo e ai viaggi che vi fate qui sopra ;) .
"Mi piace""Mi piace"
Sergio Mauri
1 marzo 2018
@Mazzetta: il suo articolo mi sembra un invito a votare LeU o PaP, mi corregga se sbaglio. Proprio per la stima che nutro nei suoi confronti, le confesso che non credo siano soluzioni serie. Non sono così sicuro che quelle sigle politiche siano in grado di superare lo sbarramento del 3%. Quindi…. dove sarebbe l’utilità dell’operazione?
Tuttavia; se si tratta semplicemente di non far passare questa destra oscena, la cosa può stare in piedi, e forse lei intendeva solo questo; se si tratta, invece, di dare qualche contenuto ad una scelta politica, credo che siamo nella cacca. Ci sono personaggi in PaP che hanno un passato poco di “sinistra”, eredi di coloro che hanno appoggiato il PD in scelte vergognose. Per non parlare di Leu. C’è una generale “timidezza” e “mancanza” di argomenti tra Leu e Pap che non promettono bene. L’egemonia culturale del neoliberismo e quindi della destra economica ha scavato bene nelle coscienze.
Da un punto di vista strettamente machiavellico votare 5 Stelle è la soluzione: di sicuro rompono l’asse Berlusconi-Renzi ed anche questo ha la sua importanza. Poi; non credo che i 5 Stelle siano così qualunquisti ed incompetenti: quelli che conosco io non lo sono affatto e spesso a livello di consiglio comunale studiano, si informano, fanno opposizione seria, mentre, un paio d’anni fa, Rifondazione appoggiava il PD eccetera. Certo, i 5 Stelle non sono né di sinistra, né tantomeno in grado di portare l’Italia fuori dalla melma.
La questione dell’avanzata della destra, in Occidente, tuttavia, non dipende semplicemente da scelte elettorali che nascono ad un certo punto nella testa della gente grazie ad un “giornalismo canaglia” o a “politici scellerati”, ma da precise scelte politiche ad altissimo livello – qui in Occidente – atte ad affrontare le crisi attuali, che partono oltreoceano e arrivano fin qui, attraverso tutta una serie di mediazioni. Crisi economica globale = perdita dell’egemonia economica dell’Occidente = protezionismo = decrescita = localismo vs. globalizzazione, eccetera. I media sono parte dell’establishment e giocano in esso il loro ruolo, garanti del cambiamento. E questo lei non può non saperlo.
"Mi piace""Mi piace"
mazzetta
1 marzo 2018
Certo che è un invito a votare PAP o LEU a seconda delle proprie inclinazioni. E no, non è un invito a riporre fiducia nel gesto, che almeno per me non è certo inteso a premiare questo o quello, ma unicamente a cercare di porre un freno alla deriva a destra. Che quella poi ce la teniamo.
"Mi piace""Mi piace"
Vipsanio
1 marzo 2018
Vogliamo dirlo? Vogliamo far finta di niente? Ok, diciamolo. La destra non avrebbe alcuna speranza oggi se non fosse per la questione africana. Ricordiamo che si presenta con un certo Berlusconi Silvio. Possiamo far finta che non sia così, ma lo sappiamo tutti benissimo. La sinistra o quel-che-è perderà per i migranti. E’ così, inutile maledire il cielo. Gli italiani non hanno sopportato poche migliaia di negri arrivati in qualche anno. La cosa è diventata chiara circa un anno fa. Ma la sinistra o quel-che-è non ha saputo o voluto intercettare questo sentimento. L’unica cosa razionale da fare sarebbe stato chiudere immediatamente i porti, invece hanno continuato come niente fosse. Per questo saranno puniti.
Io sono combattuto: da una parte non condivido l’allarme e il parossismo per 200.000 migranti o poco più. Dall’altra mi dà molto fastidio l’arroganza e il fregarsene platealmente di quello che la maggior parte degli italiani vuole. Penso che mi asterrò e se la sinistra, o quel-che-è, prenderà una tramvata nei denti come sembra, non potrà certo dire di non essersela meritata. Sempre diffidato di chi postula che “la volontà popolare va bene ma fino a quando decidiamo noi”.
"Mi piace""Mi piace"
mazzetta
1 marzo 2018
se pensi che la sinistra di debba comportare opportunisticamente come la destra fregandosene di leggi e principi, e che quel che è giusto coincida con il volere della maggioranza, fai bene a astenerti. Anche in futuro.
"Mi piace""Mi piace"
Vipsanio
2 marzo 2018
Perdonami, ma a me questo sembra il solito discorso riassumibile nella vignetta del leader di sinistra che esprime la necessità di cambiare gli elettori. Anche io sono rimasto sorpreso da come i discorsi della lega abbiano attecchito. Non ha certo cominciato ieri la lega a sbraitare contro gli immigrati: ricordo il famoso manifesto degli indiani d’America che “non avevano controllato l’immigrazione”, di quando sarà stato? Anni 90? Primi 2000? Però i discorsi della lega ora sono diventati mainstream e trovano una grossa fetta della popolazione d’accordo. Qualcosa evidentemente è successo. Mi sembra chiaro che un leggero aumento degli arrivi abbia slatentizzato un mostro. Evidentemente gli italiani sopportano molto, ma che qualche miliardo sia destinato a dei poveri cristi provenienti dall’Africa è una cosa che non accettano, che fa andare loro il sangue al cervello. Prendiamolo come un dato neutro, anch’io rimango sorpreso delle parole d’odio vero e proprio di molti miei colleghi e conoscenti, gente istruita che di certo non è malvagia. Probabilmente in ognuno di noi c’è una certa dose di razzismo o xenofobia latente.
Ignorare questo sentimento della popolazione non porterà niente di buono.
"Mi piace""Mi piace"
mazzetta
2 marzo 2018
Anche ignorare 20 anni di programmi tv che ogni giorno hanno sputato sugli immigrati non è sano.
"Mi piace""Mi piace"
Vipsanio
3 marzo 2018
Stai veramente dicendo che si vuole lo stop degli sbarchi per Belpietro? Dai su… è un’offesa alla tua intelligenza.
"Mi piace""Mi piace"
Lir
1 marzo 2018
Alessandro Chiometti: nella sua risposta manca qualsiasi argomento. Non è che io giustifichi le peggiori schifezze antilibertarie: le sostengo attivamente, le trovo incondizionatamente positive e col feticcio del liberalismo, come dicono a Parigi, mi ci netto il deretano, perché è solo la foglia di fico della macchina propagandistica occidentale. Può chiamarlo nostalgismo di Baffone o rossobrunismo o come altro vuole; la semantica non cambia nulla.
Per il resto, l’Ungheria entrò (cioè venne inglobata) nell’UE nel 1994, ben prima di Orban e sull’onda del dilagare ad est degli organismi USA-UE, ed entrò (cioè venne inglobata) nella NATO poco dopo come risultato di un referendum, risicato, e nella stessa situazione di devastazione generale, in un momento, ricordiamolo, in cui non c’era nessuno che avesse un tonnellaggio sufficiente ad opporsi, politicamente e militarmente, all’oscena invasione della Serbia (a cui partecipò attivamente anche l’Italia di d’Alema) e allo smembramento dei Balcani. Cioè in un momento in cui il potere decisionale dell’Ungheria, come degli altri stati dell’est, era pressoché nullo.
I rapporti tra Ungheria, un paese di sì e no 10 milioni di persone, e UE/NATO, sono cambiati in proporzione al rafforzarsi del blocco orientale, costituito in primis dalla Russia. In Ungheria non ci sono centri di comando o basi NATO, l’UE ha da tempo bloccato i finanziamenti all’Ungheria, la quale quindi non s’ingrassa proprio con nulla ed in ogni caso con l’UE era in credito, non in debito, e i rapporti economici e diplomatici più stretti l’Ungheria li ha con la Russia e con gli altri paesi del Visegrad, da sempre riluttanti, quelli che gli analisti americani si preoccupavano potessero spaccare l’UE e che infatti lo stanno facendo. Sono anni che i giornalisti di regime tuonano contro l’Ungheria chiedendo sanzioni, espulsioni e quant’altro, evidentemente non capendo una mazza di relazioni internazionali. Se i funzionari UE e i loro padroni americani credessero di poter disciplinare l’Ungheria sanzionandola l’avrebbero già fatto da un pezzo, invece quello che palesemente temono è di dare una brusca accelerata allo slittamento ad est, che sta comunque avvenendo e contro cui non possono fare nulla. Si veda la posizione dell’Ungheria in merito alla questione ucraina e tante altre.
Aspettatevi che con il crescere del multipolarismo internazionale il misero politicume italiano si spacchi sempre di più. Ad un certo punto anche i tonti capiranno e i casi terminali si rifugeranno nello Starbucks più vicino in sella al loro unicorno arcobaleno genderfluid. Discuterne mi sembra francamente inutile.
"Mi piace""Mi piace"
Alessandro Chiometti
1 marzo 2018
cvd, have a nice trip
"Mi piace""Mi piace"
Vipsanio
1 marzo 2018
Anch’io sono d’accordo con te. Il liberalismo peloso, i diritti civili per giustificare la supremazia atlantica e la concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi baroni mondiali e apolidi ha abbondantemente rotto i coglioni. Sarebbe dovuta una reazione da sinistra a tutto ciò, ma purtroppo risulta non pervenuta. Il libero movimento di capitali, merci e soprattutto persone è diventato un feticcio della cosiddetta sinistra e ho sentito più volte parti della sinistra prostituirsi facendo l’elogio della globalizzazione e dei fenomeni migratori.
Per cui se ci sarà da scegliere tra i cosiddetti fascisti, e la sinistra amante delle corp e del grande capitale, io e molti altri non avremo dubbi: con la sinistra di Wall Street, semplicemente: MAI.
"Mi piace""Mi piace"
Alessandro Chiometti
1 marzo 2018
ok i fuffariani mi hanno convinto, vado a votare pap perché altrimenti la mia posizione può essere confusa con quella di questi alienati. Chiedo scusa a mazzetta per il mio primo intervento.
"Mi piace"Piace a 1 persona
mazzetta
1 marzo 2018
capito il senso dell’urgenza? :)
"Mi piace""Mi piace"
mazzetta
1 marzo 2018
l’UE NON “ha da tempo bloccato i finanziamenti all’Ungheria”
Evitiamo di scrivere falsità, non c’è stato alcun blocco di fondi all’Ungheria. .
L’Ungheria dell’Europa prende soldi come tutti i paesi dell’Est, i -nostri- soldi, direbbero i nazionalisti.
"Mi piace""Mi piace"