C’è chi ha ventilato l’ipotesi che a Macerata e in generale in Italia girino pericolosi cannibali africani. In seguito al rinvenimento del cadavere di Pamela Mastropietro e alle conseguenti notizie di stampa, abbondanti di dettagli truculenti, è montata una rumorosa ostilità nei confronti dei nigeriani da parte di xenofobi e razzisti, ostilità che si è risolta nella messa in circolazione di notizie e considerazioni offensive quanto indimostrate. Considerazioni platealmente razziste, come sempre quando si cerca d’inquadrare interi popoli in una condizione d’inferiorità e d’arretratezza.
Così si è arrivati prima a favoleggiare di rituali magici come movente dello smembramento del corpo della povera ragazza e si è finiti per tirare in ballo il cannibalismo. Una pratica che da decenni ormai è assodato appartenere solo a un gruppo tribale che vive nelle foreste della Papua Nuova Guinea, che sta in Oceania, molto distante dalla Nigeria.
Il cannibalismo in Nigeria però non esiste, come da tempo non esiste più al mondo e poco importa che improvvisati espertoni di Nigeria come Alessandro Meluzzi pretendano d’affermare il contrario, dopo aver dato una veloce scorsa ai primi risultati proposti da Google cercando con Nigeria+cannibalismo. Un modo di procedere abbastanza diffuso, che ha fatto in modo che emergessero diversi riferimenti al fenomeno del cannibalismo nigeriano, in lingua italiana, tutti fondati ugualmente sul nulla.
Non esiste invece alcun riferimento anglofono che faccia riferimento a pratiche di cannibalismo socialmente accettate in Nigeria, esistono invece numerose storie di cannibalismo che poi si sono dimostrate bufale. C’è cascata anche BBC, che poi si è dovuta scusare per aver raccontato di un ristorante nel quale si cucinava carne umana.
Il cannibalismo in Africa non esiste e non è neppure mai esistito nelle dimensioni raccontate in Europa, essendo appartenuto a una parte limitatissima di africani. Gli atti di cannibalismo di cui si può avere notizia oggi hanno una genesi criminale del tutto distaccata da culture e tradizioni locali. Non si tratta di una pratica sociale, ma di degenerazioni individuali simili a quella di altri killer di altri paesi nel mondo impegnati in attività simili. Ovviamente l’esistenza di un pazzo cannibale a Mosca non rende cannibali i russi, ma ai razzisti nostrani basta una sospetta storia di cannibalismo per far diventare cannibali tutti i nigeriani.
Tentativo già esperito anche a proposito dei Boko Haram, che in quanto estremisti islamici dovrebbero avere orrore di attività del genere, ma è pieno di improvvisati narratori dell’Africa che non si fanno problemi a passare sopra a logica ed evidenza e che sul dubbio racconto di episodi di cannibalismo per necessità costruiscono l’immagine del feroce selvaggio. Eppure per un europeo non dovrebbe essere difficile capire che l’accusa di cannibalismo è divenuta uno strumento di propaganda usato da africani contro altri africani, mutuandone l’uso dai colonizzatori europei. COme non dovrebbe essere difficile capire che il nero invasore è sempre selvaggio e malvagio agli occhi dell’invaso, ricordando che è stato così anche per gli italiani in America, accusati delle stesse turpitudini che ora si affibbiano ai nigeriani, mafia compresa.
L’evidenza dice che giornalisti antropologi e studiosi non trovano traccia di cannibalismo in Nigeria o altrove in Africa, non ci sono pubblicazioni attendibili che ne sostengano l’esistenza o la pratica non estemporanea. Le fonti si limitano a qualche sparso articolo di cronaca nera (in genere fondato come quello di BBC di cui sopra) e ad alte riflessioni intorno agli stessi da parte del Meluzzi di turno. La Nigeria è uno dei paesi africani più moderni e vitali, i giovani nigeriani che emigrano verso l’Europa di solito provengono da contesti urbani del tutto diversi da quelli immaginati da chi fa propria una narrazione del genere o sono in fuga dal Nord a maggioranza musulmana, piagato dalla violenza dei Boko Haram, ma del tutto alieno al cannibalismo, che non appartiene certo alla tradizione musulmana. E nonostante tutto questo la Nigeria è anche un meta scelta da molti emigranti africani, tanto che ha un saldo migratorio negativo molto basso, per essere un paese con 190 milioni di abitanti e con i problemi enormi che si ritrova.
Chi arriva dalla Nigeria arriva da un paese piagato dalla corruzione e da diversi conflitti locali, può fuggire dai Boko Haram come dalle faide per i pascoli o dall’inquinamento e dal banditismo nel delta del Niger, ma arriva comunque da un grande e ricco paese africano in tumultuoso sviluppo nel quale convivono un gran numero di etnie e culture diverse, tutto il contrario del modello unico di nigeriano indesiderabile che alberga nella rappresentazione costruita dai razzisti e da chi straparla di vodoo o di cannibali.
In Nigeria esiste una fiorente industria cinematografica (Nollywood), ci sono metropoli che ospitano milioni di persone e i giovani e meno giovani nigeriani sono decisamente proiettati verso il futuro, usano i cellulari per le spese e trasferire denaro, oltre che per comunicare e intrattenersi come tutti i coetanei nel resto del mondo e tendono a imitare lo stile di vita occidentale, segnatamente quello americano. Gli enormi e multiformi problemi del paese non eclissano questa realtà e non rendono meno profughi quelli che fuggono perché inseguiti dalla violenza e nemmeno meno liberi e legittimati ad emigrare quelli che sentono di dover andare altrove, non c’è niente che distingua gli emigranti nigeriani da quelli di altri paesi e di altre epoche, se non il fatto d’esser stati presi di mira e usati come spaventacristiani dai razzisti italiani. Discorsi e raltà che difficilmente possono intaccare le convinzioni del provinciale razzismo tricolore, che nell’Africa vede ancora e sempre un enorme contenitore di ricchezze naturali popolato da selvaggi che un tempo volevamo sottomettere e che ora ci vogliono invadere, e che per questo sono da cacciare, da rempingere. Selvaggi e selvagge che, a guardarli bene, sembrano molto meno selvaggi e molto più educati e istruiti di quegli italiani che passano il loro tempo a fare i bastioni contro l’invasione e a raccontarsi sui social quanto siano superiori agli africani.
P.S. Poche ore dopo la pubblicazione di questo testo il Procuratore di Macerata ha tenuto a precisare che cannibali e mafiosi non hanno nulla che vedere con il caso in questione.
Pubblicato in: Possibile
Fab
16 febbraio 2018
Mi chiedo se esista una forma di cannibalismo come atto di affiliazione alla mafia Nigeriana. Melluzzi alludeva a questa particolare forma di cannibalismo mi par di capire.
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mazzetta
16 febbraio 2018
Hai detto bene, alludeva.
Non esiste niente del genere, Meluzzi non ha mai citato un testo che sia uno, solo mostrato foto splatter dicendo che venivano da un libro di criminologia.
Poi il punto non è se in qualche angolo d’Africa vive un gruppo di spostati, ma dire che “i nigeriani” son cannibali.
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Vittorio Cagnetta
17 febbraio 2018
Mi “arrischio” a partecipare alla discussione, sperando questa volta di non indurre l’Autore a rispondermi “bruscamente” come è successo nel post precedente… :)
Da quello che so, nella moderna sociologia, il fatto che le uniche “società umane” la cui cultura prevede la pratica del cannibalismo siano alcune tribù delle foreste in Papua-Nuova Guinea, che lei ha citato, è un fatto, dicevo, del tutto appurato. Ed è un cannibalismo fondamentalmente rituale, in cui ci si appropria, mangiandone parti del corpo, dell’anima/intelligenza/coraggio del nemico ucciso. Non ho notizie di evidenze simili di cannibalismo in società umane in Africa, anche in tribù guerriere, e men che meno nelle società occidentalizzate dei grandi Stati africani, nelle grandi metropoli. Chi dice il contrario dice una non-evidenza sociologica per ignoranza o per malafede.
Allo stesso tempo non si deve tacere, però, di un tratto caratteristico della cultura africana, presente nelle tribù rimaste al loro modo di vivere tradizionale, ma arrivato anche, non così attenuato, nella società africana più occidentalizzata. E’ il tratto del’animismo, e del suo lato più oscuro, ossia della stregoneria. Che questo tratto sia presente, ed in modo non irrilevante, nella cultura africana è un fatto ugualmente appurato dagli studi sociologici. Jimi Hendrix, per dirne una, nel rimarcare il suo orgoglio di essere nero compose la canzone “Voodoo Child” (“Figlio del Voodoo”). Purtroppo ci sono evidenze di come a volte organi umani siano stati usati in pratiche stregonesche, e ci sono forti timori che siano successi anche omicidi rituali legati a questa degenerazione estrema della superstizione umana. E’ questo un dato che (a torto o a ragione) è un po’ venuto fuori da alcuni dettagli truculenti della vicenda dell’assassinio della ragazza tossicodipendente a Macerata: dissezioni del cadavere ossessivamente millimetriche e lavaggi ossessivi con l’ammoniaca, elementi su cui gli inquirenti hanno cercato di far luce, anche perchè obiettivamente raccapriccianti. Dico questo perchè bisogna smettere di vedere le popolazioni del mondo come selvaggi e mostri disumani (il “cannibale nigeriano” ha questo significato: “guardate, sono tutti mostri disumani!”) e ugualmente bisogna iniziare a rimarcare seriamente le differenze delle varie culture, in special modo in vista di una coesistenza pacifica, senza nessuno spirito di superiorità culturale.
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Francesco
18 febbraio 2018
Quindi alla fine il fenomeno noto come “mostro di Firenze” è da ascrivere ai Nigeriani…
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vaisarger
19 febbraio 2018
Non lo dica troppo che qualcuno potrebbe prendere questa affermazione per vera, e scriverlo su qualche striscione… vista l’epidemia di analfabetismo funzionale presente in questi anni nel nostro Paese.
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mazzetta
17 febbraio 2018
Mai sentito nessuno che lavi la carne con la candeggina prima di mangiarsela.
C’è una differenza abissale tra riti religiosi trash, comuni a molti culti (basta vedere il culto di pezzi di cadaveri da parte dei cattolici) e l’antropofagia.
Anche il sacrificio rituale d’animali appartiene anche alla tradizione ebraico-cristiana, non è niente di particolare o “africano”.
Io personalmente non ho però nessuna intenzione di perder tempo a difendere riti bizzarri a ancor più bizzarre credenze.
E non parliamo della distanza tra la realtà e i mafiosi nigeriani che ti fan mangiare carne umana per affiliarti, raccontati da Meluzzi.
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Popis
18 febbraio 2018
“L’evidenza dice che giornalisti antropologi e studiosi non trovano traccia di cannibalismo in Nigeria o altrove in Africa, non ci sono pubblicazioni attendibili che ne sostengano l’esistenza o la pratica non estemporanea.”
LOL… ma l’evidenza de che? Di sicuro lei non è un antropologo e neppure uno studioso, perché se lo fosse stato anche solo in corso, si sarebbe risparmiato questo articolo falso che offende persino il senso comune dell’intelligenza e offende gli studiosi e gli antropologi.
Ancor peggio, non conosce neppure l’inglese di base, perché se lo conoscesse, con una banale ricerca avrebbe scoperto che persino UNHCR ossia la patria della Boldrini che dovrebbe sentire molto vicino a se, è a conoscenza della piaga i Nigeria dei sacrifici umani rituali effettuati con bambini, vergini e quant’altro sia di origine umana.
Qui le posto il report dal titolo eloquente, sempre che conosca l’inglese almeno di quello di base…
Nigeria: Prevalence of ritual murder and human sacrifice; police and state response (2009-2012)
http://www.refworld.org/docid/50c84a6d2.html
E questo è niente! Pensi che con una banale ricerca sui giornali on line nigeriani, avrebbe potuto scoprire che sul più grande di quel paese eseguendo una ricerca con la parola chiave “ritualist”, le si sarebbero aperte più di 9200 pagine (ripeto: 9 2 0 0 pagine) ognuna delle quali contenenti più di 10 fatti di cronaca (quindi quasi 100 mila!!) relativi a sacrifici umani su donne e bambini principalmente con tanto di foto di squartati, di nigeriani che espongono i cuori, parti intime di vergini, e uomini sezionati. Il tutto corredato da fotografie e degli arrestati.
https://www.informationng.com/?s=ritualist
Ma almeno prima di scrivere cose false si informi, invece di dire sciocchezze a tal punto da scrivere “Gli atti di cannibalismo di cui si può avere notizia oggi hanno una genesi criminale del tutto distaccata da culture e tradizioni locali”, mentre invece soro direttamente correlabili e frutto di una cultura e tradizione locale che trae forza dalla ritualità sacrale da minus habens primitivi dal QI appena al disopra a quello di un primate, nota come una piaga sociale persino all’UNHCR e riscontrabile dalle centinaia di migliaia di squartati per poi mangiarsi il cuore per trarre forza secondo i loro deliri, come documentato sui loro media liquidati come fatti di cronaca nera.
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mazzetta
19 febbraio 2018
mi perdoni, ma la fonte non è l’UNHCR, ma l’Immigration and Refugee Board of Canada e la ricerca cita articoli di giornali nigeriani, in inglese, e un numero di casi estremamente limitato. Ci sono poi il parere di due sociologi che affermano che “si dice” e “si crede”.
soprattutto, se non se n’è accorto, il documento parla di omicidi rituali, non di cannibalismo
da nessuna parte si parla di cannibalismo, il termine appare solo dove si dice che il codice lo punisce > http://www.refworld.org/cgi-bin/texis/vtx/rwmain?docid=50c84a0e2
capita di sbagliarsi quando si cerca con Google qualcosa che ci dia ragione e si finisce per prendere qualcosa senza guardarci dentro
ribadisco che non esiste una sola pubblicazione accademica che confermi l’esistenza di diffusi episodi di cannibalismo in Nigeria.
e faccio notare che invece gli omicidi rituali sono un altro fenomeno ancora, come faccio notare che alle cronache non c’è un solo episodio del genere in Italia e credo neppure in Europa, di sicuro non ce ne sono in numero tale da corroborare le fantasie di Meluzzi e compagnia.
ma lei, come chiunque, è libero di provare a dimostrare il contrario.
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Popis
19 febbraio 2018
Mi perdoni Lei, ma capita di fare disinformazione quando non si conosce la materia, non ci si informa prima, si prendono gli articoli di Possibile di Ciwati come fonte che sono quando più inimmaginabile di disinformativo, diseducativo e propagandistico ed anche estremamente pericoloso ci possa essere , in quanto è noto che i sinistrati sono incapaci di rendersi conto delle implicazioni delle loro azioni, e quanto inconsapevolmente incappino sistematicamente nella conferma del proprio bias.
Refugee Board of Canada certamente non è UNHCR, ma fa parte ed è parte integrante dell’UNHCR, Il logo dell’UNHCR nel loro sito non è un caso. Lei non troverà mai report sul cannibalismo rituale in Africa, semplicemente perché non li hanno mai fatti ed è anche facile intuire il perché, in quanto da organizzazione parassitaria che vive e prospera grazie ai fondi statali dove i più sono dei professionisti a libro paga per centinaia di migliaia di dollari che della santificazione della “risorsa” ne hanno fatto una profittevole professione, fare report in tal senso comporterebbe la loro sparizione e la sconfessione di tutta la loro propaganda a spese altrui.
Fatta questa dovuta premessa, mi fa specie che invece glissi sospettosamente sul secondo link, che altro non è che il principale media on line nigeriano, dove sono elencati tutti fatti di cronaca nera relativi a documentati fatti di cronaca di cannibalismo rituale.
Fatti accertati dalla polizia, non smentibili se non con il prosciutto “rosso” sugli occhi, E questi sono decine e decine di migliaia.
La differenziazione poi tra cannibalismo rituale e cannibalismo vero e proprio, è segno di non sapere di quello che si parla. Infatti persino su wikipedia ma chiunque dotato di un mino di analisi critica non accecato dal fanatismo, sa perfettamente che il cannibalismo alimentare forma marginale di cannibalismo, è dettato dalla necessità per la sopravvivenza come avvenuto negli anni ’70 per quei sopravvissuti sulle Ande giocatori di foootball che per sopravvivere si mangiarono i compagni morti.
Altra cosa ed è poi quella prevalente, è il cannibalismo rituale che è la parte preponderante se escludiamo quello psicotico da parte di alcuni criminali, casi questi avvenuti in tutto il mondo e documentati sia in occidente ed europa compresa.
Quindi il cannibalismo è sempre rituale quando non legato alla sopravvivenza come erroneamente vuole far credere, e ci si limita a cibarsi di alcuni parti di corpo come cuore, fegato ad esempio ma non solo, come capaci di infondere forza e coraggio e/o proprietà magiche a chi se ciba.
I casi documentati sono quelli accertati dalla polizia, non dalle università che comunque a loro volta dovranno rifarsi anch’essi a quei casi accertati di cronaca nera.
Quindi è inutile negare l’esistenza, semmai possiamo avere dubbi su ciò che è accaduto a Macerata e alla povera ragazza vittima di quelle bestie che non dovrebbero neppure stare un solo secondo sul nostro suolo, ma quello che ha evidenziato quel caso, è che chi a smembrato il corpo di quella ragazza non era uno sprovveduto, ma sapeva quello che faceva e lo ha fatto con perizia tipica di chi ha una certa dimestichezza con gli squartamenti di umani ancor più supportata dalla sua origine dove è una piaga sociale il cannibalismo rituale..
Concludo vista la difficoltà con l’inglese e lo scivolamento repentino sul media nigeriano molto documentato, le posto anche un video di un arresto sempre in Nigeria, di un fanatico/bestia di questi rituali che tranquillamente sulla sua auto deteneva parti di corpi umani per essere venduti.
Da quel video in poi, a fianco troverà la scaletta di centinaia e centinaia di altri video dello stesso tenore, e non è necessario conoscere l’inglese per comprendere di cosa si tratta.
A titolo didattico, visto che le piacciono le università, direttamente dalla Nigeria e dall’Università di Portharcourt, dal blog del campus, la denuncia di un loro studente che ha ucciso una bambina di 8 anni, stuprata e poi smembrata.Come pare che siano 200 altrettanti casi simili tra i loro studenti.
https://campusgistars.blogspot.in/2017/08/nigeria-uniport-confirms-suspected.html
Qui invece, sempre per rimanere nelle università che ama così tanto, tanto da ricercare i fatti di cronaca nei loro report e studi, qui trova una piccola tesi di medicina sul cannibalismo rituale in Nigeria. Questa volta è in inglese, ma le conclusioni le capirà anche lei, quanto forte sia la denuncia e la consapevolezza di una pratica non inusuale e radicata nella cultura.
Fai clic per accedere a UGONABO_Uchechukwu_J_pub.pdf
Qui invece la lista di fatti di cannibalismo documentati sino ai giorni nostri di tutto il mondo. Occidente ed europa compresa che lei negava. Peccato wikipedia a differenza di lei si basa sui fatti di cronaca e non sugli studi delle università Dev’essere un grosso limite per wiki…
https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_incidents_of_cannibalism#2010%E2%80%93present
Qui invece sulla sola Africa, con qualche loro dittatorello che aveva il vizietto del rituale ma non per questo non ricevuto e rispettato dall’europa.
https://en.wikipedia.org/wiki/Cannibalism_in_humans#Africa
E per concludere qui il video dove ne troverà centinaia e centinaia. Fatti concreti non aria fritta da BBC e alla Ciwati.
Poi ognuno – come conclude lei- può credere quello che vuole, e ci mancherebbe che ciò non fosse lecito, come anche credere che le orecchie lunghe degli asini gli servono per volare facendole roteare vorticosamente come le pale dell’elicottero, ma c’è un piccolo problema, un’opinione è lecita, ma quando la si vuol far passare per verità fattuale, si portano dati e fatti reali documentati e qui ne trova alcuni ma ancor di più potrei postarle, si scrive un editoriale limitandosi ad esprimere la propria opinione non travestendola da informazione, sostenendo che il cannibalismo rituale non esiste semplicemente perché gli antropologi non ne hanno parlato, come se la realtà non esistesse o fosse una variabile che può anche non essere presa in considerazione.
Solo i sinistri pretendono di piegare la realtà alle loro nefaste teorie e non viceversa come impone qualsiasi approccio scientifico moderno quindi basato sull’empirismo, ossia sull’evidenza scientifica che altro non è che l’evidenza dei fatti.
Saluti.
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mazzetta
19 febbraio 2018
Perdoni se rispondo per sommi capi e poi le impedirò di replicare concionando su cose che non conosce e che non si sforza nemmeno di capire.
– La ricerca non ha il patrocinio dell’UNHCR, appare anzi sopra a un disclaimer che dice che non rappresenta la posizione dell’agenzia.
– il Refugee Board of Canada è un tribunale amministrativo canadese, niente a che vedere con l’agenzia ONU, altro che “fa parte integrante dell’UNHCR perché c’è il simbolino sul sito. Smettila d’inventare le cose
– gli articoli di giornale, come quelli sul ristorante che serviva carne umana, vanno verificati. In tutti quelli citati si parla di accuse e di “alleged” non di condanne per cannibalismo, ma tu non lo sai perché non li hai nemmeno guardati, come non avevi letto la ricerchina online del board. Perché quello è, una ricerca sui giornali anglofoni online.
– rituale o no, non ci sono studi antropologici che testimoniano culture cannibali in Africa, invece su culti e sacrifici ce ne sono parecchi, anche accademici, ma ancora una volta tu non lo sai.
– del delitto di Macerata non sai un cazzo, attieniti a quello che han detto gli inquirenti. BTW, se li chiami bestie senza sapere cosa sia successo t’iscrivi tra le bestie e gli incivili
– il blog di una università non è una pubblicazione scientifica, lo stupro e successivo scempio di un cadavere non sono cannibalismo
– è clamoroso quanto tu sia rincoglionito, si parla di cannibali africani e mi offri una lista di pochissimi casi, su scala mondiale, senza o quasi autori africani? https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_incidents_of_cannibalism#2010%E2%80%93present
ancora una volta hai buttato una cosa senza leggere cosa c’era dentro.
– il pezzo l’ho scritto io, come quello sulla TAV che apparirà tra poco, mi pagano per farlo perché controllo quel che pubblico in maniera rigorosa. A differenza di te e di Meluzzi, sono conosciuto per questo mio difetto. Tutto quello che trovi qui l’ho scritto io, nei pezzi ci sono i link alle fonti e non sarà certo agendo come agisci che raccoglierai qualcosa di diverso dal ridicolo.
Quindi capirai perché non intendo perdere altro tempo con un razzista che butta roba a caso per dimostrare che i neri sono selvaggi cannibali.
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Thomàs
18 febbraio 2018
Esiste nell’Africa centrale e meridionale una pratica medica tradizionale denominata ‘Muti’, che unisce elementi di erboristeria e di animismo, espressa sotto la forma di rituali magici; pur trattandosi nella grande maggioranza dei casi di magia bianca, ne esiste una variante, nera, che prevede l’impiego di parti anatomiche umane per la realizzazione di pozioni ed amuleti; questi vengono realizzati prevalentemente utilizzando giovani o bambini, l’uccisione dei quali non riveste però il carattere di omicidio rituale.
https://en.wikipedia.org/wiki/Muti
Non si può escludere che questo di Pamela, come altri in passato (vedi collegamento in seguito), sia l’esito di una di tali pratiche, e non capisco su quali basi il pubblico ministero neghi recisamente – notizia Ansa di qualche giorno addietro – potersi trattare di antropofagia, nel senso suddetto.
https://en.wikipedia.org/wiki/Adam_(murder_victim)
Salute.
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vaisarger
19 febbraio 2018
Grazie per il link. Sarebbe interessare uno studio sociologico su quanto (in quale misura) e perché questa pratica “Muti” sia in qualche modo sopravvissuta alla “modernità”. Quanto, e perché, l’uomo è legato alle sue superstizioni, anche di fronte ad evidenze scientifiche contrarie. Io me chiedo, per esempio, quando sento le persone parlare di astrologia…
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mazzetta
19 febbraio 2018
Voi ve lo ricordate che vivete in un paese nel quale è normale credere ai miracoli, si?
Un paese nel quale si venerano le reliquie, si crede a un profeta nato da una vergine e dove su questa storia si è fondata una chiesa e una religione che ancora oggi ci tirano verso il medioevo con storie come il creazionismo, sì?
Meglio ricordarlo, prima di costruirsi assurde convinzioni su superiorità indimostrate e solo immaginate.
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El barto
18 marzo 2018
A me fanno schifo tutte queste persone che stuprano la mia disciplina per la quale ho dato oltre 10 anni dei miei studi, la sociologia, e la usano per infangare altre culture e sfogare la loro schiumosa rabbia fascista e nazionalista. Siete delle merde infinite.
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