
Un altro attentato che non lo era.
Ancora l’annuncio di un «attacco dell’ISIS» inventato di sana pianta traendo spunto da un fatto di cronaca nera e subito rilanciato dalle agenzie e dai media a livello planetario, «Breaking News» che lasciano sospettare, se non intendere, l’ennesima carneficina.
Lo schema è semplice, c’è sempre «Isis” che «rivendica» qualsiasi cosa faccia notizia e possa passare per un attacco terroristico, ovunque nel mondo. In realtà si tratta di pagine o account considerati vicini all’ISIS. Poi c’è SITE di Rita Katz o qualche altro, che rilancia la «rivendicazione» e infine c’è la corsa dei media a dare la «notizia». Senza perdere tempo in noiose verifiche o almeno a dare una sbirciatina alle fonti locali, che di solito sfuggono all’attenzione dei rivendicatori dell’ISIS e anche a quella dei nostri professionisti dei media.
Notizia che di solito si traduce in titoloni e breaking news, salvo evaporare in fretta insieme alle «rivendicazioni» quando diventa abbastanza chiaro che il tutto è opera di una fantastica interazione tra furboni e media che non si pongono il problema di fare la minima verifica. Nemmeno dopo aver toppato per decine di volte rincorrendo «rivendicazioni» che non lo erano. A questo giro hanno ingannato persino il presidente Trump, che notoriamente preferisce informarsi attraverso la televisione e che così ha commentato pubblicamente un attacco terroristico che non si è mai verificato.
Allo stesso modo sono pochissimi i media che dopo averci fatto i titoloni sprecano altrettanto spazio e visibilità per dire che, accidenti, non era vero niente. Lasciando così in rete migliaia di articoli che raccontano di attentati e attacchi mai avvenuti.
È successo anche ieri con una rapina in un casinò di Manila, conclusa senza morti o feriti per colpi d’arma da fuoco, anche se 36 persone sono morte perché soffocate dal fumo di un incendio o nel tentativo di fuggire nel caos, una rapina che per qualche ora è stata spacciata per un attacco dell’ISIS con possibile carneficina. Nei titoli si trova la parola rapina, ma invece un sacco di dettagli e riferimenti falsi su qualcosa che non è mai accaduto.
La morale della favola è che l’ISIS ormai non ha nemmeno più bisogno di fare gli attentati, all’ISIS basta imbeccare i personaggi giusti e poi ci pensano i nostri media a inventarli e a fare terrorismo in sua vece.
fausto
2 giugno 2017
Le Filippine non sono governate da un “amico”; al momento la zona è sotto il controllo di un supposto “nemico”. E così ecco saltar fuori tutto l’armamentario di notizie taroccate, attentati veri e posticci e giochini di spie che hanno caratterizzato le relazioni internazionali degli ultimi anni. Niente di nuovo sotto il sole?
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uitko
8 giugno 2017
maz io tornerei ad usare il “Palatino Linotype” come carattere. Mi sembra più bellino e leggibile.
Almeno mi pare che tu usassi quello in articoli come questo: https://mazzetta.wordpress.com/2015/10/31/al-sud-sudan-mancava-solo-il-cannibalismo/
cheers
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