Sta destando scalpore questo scambio su Twitter, nel quale l’ISTAT ribadisce il criterio per la definizione degli «occupati». Il criterio è noto agli addetti ai lavori, meno al grande pubblico, almeno a giudicare dalle reazioni. La narrazione governativa che vanta l’aumento di qualche frazione di percentuale degli «occupati», dimentica infatti di sottolineare questo fondamentale dettaglio. Forse perché l’esplosione nell’impiego dei voucher ha creato più «occupati» (male) per le statistiche, che veri nuovi posti di lavoro.
Randolph Carter
1 giugno 2016
Quindi, nel calcolo del tasso di disoccupazione è incluso chi ha lavorato anche una sola ora nel periodi di riferimento, escluso chi prosegue gli studi pur cercando lavoro, i cassaintegrati a zero ore e gli inoccupati, viene considerato nella popolazione attiva il pensionato lavoratore… Tutto considerato, ne abbiamo un dato davvero realistico.
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fausto
2 giugno 2016
Un’ora alla settimana. Allegria, grasso che cola.
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