
Ci risiamo, la fame si ripresenta in Somalia e pretende il suo tributo di morte. Secondo Philippe Lazzarini, coordinatore “umanitario” dell’ONU per la Somalia, il paese è nella stessa situazione che ha preceduto la grande strage per fame del 2011, quando morirono 260.000 somali, la metà dei quali bambini sotto i 5 anni. All’epoca l’emergenza fu annunciata per tempo, ma poi un po’ per le difficoltà poste dalla presenza degli estremisti di al Shabaab in vaste zone del paese e, soprattutto, per l’avarizia dei contributi internazionali, nel paese fu strage. E fu strage anche in vaste aree nei paesi confinanti, secondo le stime più prudenti sufficiente a portare il totale delle vite cancellate nel giro di pochi mesi oltre quota 400.000, quasi tre volte quello delle guerra in Siria, duecento volte quello della rappresaglia israeliana su Gaza, la metà delle vittime dell’Olocausto ruandese, per rendere l’idea.
All’epoca non si mobilitò nessuno, fu una strage consumata in silenzio, la maggior parte degli italiani non sa nemmeno che in pochi mesi l’indifferenza di chi poteva salvarli uccise più di 100.000 (centomila) bambini sotto i 5 anni, al termine di lunghe e penose agonie, nel resto del mondo non andò meglio. Le istituzioni internazionali ci misero due anni solo per fare il conto delle vittime, arrivato solo nel 2013, e da allora non sembra proprio che sia cambiato molto, tanto che le agenzie delle Nazioni Unite che operano nella regione sono ora alle prese con altre emergenze e hanno ancora meno energie da dedicare alla Somalia. La fame colpisce anche in Etiopi; paese noto alle cronache per il suo notevole «sviluppo» economico al quale però il regime esclude intere regioni, lasciate alla fame; e colpisce anche in Repubblica Centrafricana e Sud Sudan, due paesi dalla storia diversissima, ma ugualmente implosi. E non risparmia conseguenze negli altri paesi della regione, ugualmente colpiti da una siccità che ignora i confini politici e s’accanisce sui più poveri, quelli lasciati ai margini dalle élite nazionali e internazionali, ignorati persino dalle opinioni pubbliche più sensibili ai drammi umanitari.
Tutto lascia credere che anche questa volta finirà allo stesso modo, anche se si stratta di una strage che si può evitare con un po’ di volontà e di soldi, neppure troppi, meno del prezzo di listino di un F-35. Soldi che non si trovano, nel 2011 per la fame in Somalia all’ONU non arrivò nemmeno la metà dei soldi promessi per l’emergenza da diversi governi in diverse occasioni, c’era bisogno di qualche decina di milioni di dollari, alcuni promisero e pochi misero davvero mano alla borsa, meno di tutti quelli che: «aiutiamoli a casa loro».
Karoo
11 agosto 2014
È solo per questo che un giorno potrei lasciare l’italia. Non per cercare lavori migliori, piu soldi o qualche altro egoismo. Ma per non essere partecipe di un paese, così come sono quasi tutti i paesi (specialmetne occidentali) che è causa prima di questi orrori e di altri se possibile ancor piu atroci.
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Alberto
12 agosto 2014
Che ci siano responsabilità è innegabile ma non è un po’ eccessivo addossare la colpa sempre ai soliti “noti” Paesi occidentali?
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Borni8
11 agosto 2014
…e guarda un po’ se qualcuno di quegli stronzoli nostrani inkefiati riporta queste notizie ; manco uno.
Grazie Mazzetta
p.s.
@Karoo
Per me il 18 agosto fanno 5 anni tondi che vivo all’estero e finalmente potro’ richiedere la cittadinanza, sono orgoglioso di far parte e di contribuire ad un Paese con la P ed ad una societa’ ( la quale di sicuro non e’ perfetta ) che mi rispetta e all’occorrenza mi supporta pure quando da solo non ce la faccio.
Vattene finche’ ce la fai, e’ tutto di guadagnato
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laceroconfuso
12 agosto 2014
Perdona Borni8, ma se “quegli stronzoli nostrani inkefiati” tacciono sui tanti orrori del nostro tempo non è perchè abbiano una lista delle priorità confusa: il punto è che hanno sposato quella causa in particolare, perciò utilizzano il loro tempo e le loro energie innanzitutto per essa. Ciascuno avrà le proprie motivazioni per farlo ed io non le intendo indagare; senza dubbio il conflitto (sempre meno conflitto) israelo-palestinese ha caratteristiche che lo rendono particolare ed unico, simbolico direi.
Con certe generalizzazioni e giudizi non si va lontano: io credo sempre che gli “stronzoli” veri siano altri, altrimenti di un Arrigoni che dovremmo pensare? Che avesse sbagliato meta? Dovremmo giudicarlo colpevole di miopia, di fanatismo, di ottusità?
Il problema – non ci vuole un genio a capirlo – son piuttosto le grandi masse, la maggioranza silenziosa e complice che tutto guarda e passa sprezzante con disinteresse e cinismo, e non sa nè dove si trovi la Somalia nè cosa accada in Palestina, nè le interessa saperlo; e soprattutto preferisce evitare di sapere cosa c’entriamo noi in tutto questo, giacchè – alla faccia del “non è un po’ eccessivo addossarci la colpa” di Alberto – ci stanno prove su prove delle nostre criminali complicità di Stato e di sistema, a partire (per tornare in Palestina) dagli affari di Alenia Aermacchi (Finmeccanica), Beretta ed UniCredit con Israele. La verità è che mangiamo sulla morte altrui, banchettiamo sui cadaveri e neppure ce ne accorgiamo; ed in questa volontaria inconsapevolezza risiede il trucco del capitalismo, avere un sacco di servi sorridenti e compiaciuti della propria arrogante ignoranza.
Del resto, seppur io – diversamente da te – non mi voglia spingere a decretar giudizi su persone che non conosco (e magari abbia anch’io in serbo una fuga nel prossimo futuro, chi lo sa), mi vien da pensare che anche espatriare sia un po’ un abbandonar la nave che affonda cantandosi lodi alla furbizia.
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Alberto
13 agosto 2014
Io e penso moltissimi italiani(occidentali ecc), consapevoli e non, non banchettiamo sui cadaveri palestinesi trovo alquanto semplicistico il dividere il mondo il blocchi o gruppi ben definiti, la realtà è complessa. Inoltre usare il termine capitalismo in questo modo significa attribuirgli un significato univoco cosa assolutamente sbagliata. La politica internazionale, l’ordine internazionale è il caos, da sempre, e generalizzazione del tipo: è tutta colpa del cattivo occidente sono un pochino azzardate; non che non vi siano responsabilità, sia chiaro, ma ribadisco che la realtà è complessa è la divisione in gruppi (bianco e nero) gran parte delle volte è semplicistica. P.s Borni quale sarebbe questo Paese con la P maiuscola? tanto per capire.
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laceroconfuso
13 agosto 2014
Caro Alberto, indubbiamente “la realtà è complessa”, ma determinati suoi aspetti sono al contrario assai chiari ed utili a comprenderla meglio, se non del tutto.
Non mi pare proprio d’aver espresso “generalizzazioni del tipo: è tutta colpa del cattivo occidente”… A generalizzare è stato semmai chi ha fatto ironico cenno agli “stronzoli nostrani inkefiati”, accusandoli di tacere su troppi orrori e stragi, manco questi fossero colpa loro, o come se spettasse ai soli militanti d’esprimersi e d’agir nel merito (comodo ma insensato addossare responsabilità a chi ha nel concreto assai scarso peso politico); e ancora, come se invece Renzi o chi per lui s’esprimessero nel merito. Certo, quando lo fanno, lo fanno coerentemente, ossia in maniera a dir poco indecente, ad esempio sostenendo apertamente una parte sola nel conflitto israelo-palestinese: e un motivo ci sarà, non credi? Idealismi forse? Macchè. Quel motivo è che, mentre ad esempio la Norvegia boicotta in svariate forme Israele proprio per ragioni etico-morali o umanitarie, l’Italietta in crisi necessita di accordi economici dal tornaconto innegabile: non si può certo dire che sia il caos a guidare certi affari! Che poi questi non bastino a spiegare una situazione nella sua interezza lo so anch’io; bastano però a chiarire certe criminali complicità, se non interi meccanismi devastanti, che chi si nasconde dietro l’apparente incomprensibile complessità del caos contribuisce a tollerare e a giustificare.
Mazzetta utilizza provocazioni facili ma intelligenti come la citazione del costo degli F-35 per spiegare scelte politiche gravi in grado di innescare altre gravità a catena; che c’entrerebbero altrimenti quegli aerei con la Somalia? C’entrano eccome, tutto c’entra.
Oppure, secondo te, per quale oscuro motivo il presidente Ciampi si sarebbe battuto nel 2004 al fine di togliere l’embargo sull’esportazione delle armi alla Cina (scatenando ovviamente le ire di movimenti antimilitaristi/per il disarmo e associazioni pacifiste più o meno “inkefiate”)? Come si può dunque generalizzare sentenziando che “l’ordine internazionale è il caos”? Neppure il caos accade per caso. Il caos è un caotico, vorticoso girare di denari e poteri. O lo stai a guardare (magari partecipandovi), o lo provi a fermare.
Se davvero vogliamo essere “italiani (occidentali ecc.) consapevoli”, occupiamoci dunque innanzitutto di noi: c’è ad esempio un made in Italy di cui andare poco fieri, e che dalla Libia alla Siria annichilisce con tecnologia o trattati qualsiasi speranza di cambiamento, puntando sullo sviluppo militare anzichè su quello civile (internet stesso ha avuto questa origine) e strafottendosene delle esigenze di popoli interni ed esterni.
Insomma, stattene: banchetti eccome sui cadaveri palestinesi anche tu; in special modo, in quest’occasione, se hai a che fare con certe già citate aziende del gruppo Finmeccanica che costruiscono cacciabombardieri per Israele, o se hai il conto alla UniCredit, che li finanzia. E questi sono solo pochi casi esemplari e scioccanti che ben descrivono la normalità della guerra, sempre più necessaria al sistema capitalista, ma ne possiamo trovare facilmente altri. Bisogna solo volerlo fare. Prova un po’ ad esempio ad indagar da solo sugli interessi italiani in Somalia: petrolio, rifiuti tossici, traffici di armi… Il nome di Ilaria Alpi dice niente? E con chi altro bisognerebbe prendersela se non con il “cattivo occidente” (cioè quantomeno la sua faccia peggiore, e purtroppo preponderante)?
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Alberto
13 agosto 2014
Sono d’accordo su alcune cose ma non su altre. L’occidente è una generalizzazione superficiale dato che oggi ci sono realtà economicamente forti come Cina, India, Brasile ecc ecc e pure loro, purtroppo,conducono politiche come quelle da te citate sopra. Investire in opere “civili” nei luoghi più poveri non è sempre facile vuoi per la cultura del luogo, vuoi per il potere del luogo (magari non sempre messo li dagli USA e compagnia bella ma sfruttato da questi) ma indubbiamente dovrebbe esserci molto più impegno per le realtà in questione. L’occidente, banale generalizzazione in cui cado anch’io, non è solo interessi milionari per armi, rifiuti tossici ma anche impegno di moltissime associazioni (più o meno organizzate) per migliorare le condizioni di vita di alcune comunità nei paesi in via di sviluppo (qualsiasi cosa significhi). Dal mio modestissimo punto di vista obiettivamente c’è una responsabilità oggettiva delle nostre società rispetto ai problemi da te citati ma molti individui, magari per responsabilità loro, non ne sono al corrente, direi quasi che non hanno gli strumenti culturali per capire realtà diverse dalla loro e i relativi problemi. Per quanto riguarda la politica internazionale (e il relativo diritto) faccio riferimento al fatto che in mancanza di un potere sovranazionale che sanzioni determinati comportamenti la realtà in questione è caotica e incerta, l’Onu è una finzione finché alcuni Paesi avranno il diritto di veto e altri no, in politica estera gli Usa continuano a operare godendo del loro eccezionalismo cosa che fa comodo anche a molti Paesi europei. La questione israelo palestinese in tutta la sua crudezza resta comunque, tanto per cambiare , un caos enorme, Israele ha grosse responsabilità (per non parlare poi della zona di Hebron in tutt’altro contesto geografico politico) ma il punto è che dall’altra parte non è che abbiamo degli integerrimi combattenti per la pace e la libertà (hamas), se Israele se ne sbatte dei civili Hamas non si comporta diversamente.
Ricostruire la vicenda da un punto di vista storico e avanzare pretese (ebrei invasori ecc) non ha senso per trovare una soluzione duratura del profondo problema perché, purtroppo, da entrambe le parti si odiano e vogliono distruggersi. L’unica soluzione è la creazione di due stati ma dovrà essere una comunità internazionale a dirimere la questione (l’Onu attuale ?)perché i contendenti si accapiglierebbero fino alla fine dei tempi, sperando sia possibile dialogare con il mondo musulmano in cui il concetto di Stato ebraico non trova molti consensi per usare un eufemismo.
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laceroconfuso
14 agosto 2014
Senti Alberto, tu hai il problema di auto-giustificarti, mentre io ho il problema opposto: ovvero quello di non criticarmi mai abbastanza. E’ un modo diverso di porsi di fronte ai problemi: il mio esprime la volontà forse ingenua di trovarne le cause (quantomeno quelle sulle quali possiamo agire), il tuo quella di abbandonarti alla forza dello stato delle cose, fondamentalmente per mantenerle tali.
Ovviamente non tutto dipende da noi, ma quel che indiscutibilmente dipende da noi vogliamo denunciarlo, o la cosa ti infastidisce? Ti infastidisce, ed è per questo che eviti di parlarne e cambi discorso.
Dal momento che io vivo in Occidente ed in Italia, è agli aspetti negativi italiani e occidentali che faccio riferimento. Questo non implica il dover rinnegare qualcosa, nè significa fingere di non conoscere altri aspetti negativi di altre realtà: il capitalismo cinese, l’imperialismo russo, tutto quello che vuoi mi fa altrettanto schifo. Ma io il conto in banca ce l’ho o potrei averlo alla UniCredit, ed è la UniCredit oggi a fare affari con Israele, il tutto a norma di legge, e a fare affari esattamente coi cacciabombardieri che ammazzano quei bambini. Punto. Questo mi interessa e ci dovrebbe interessare tutti quanti.
Chi continua imperterrito a generalizzare, pur d’evitare di trovare responsabilità chiare, sei tu.
Per peggiorar le cose adesso ti salta in mente la convenienza qualunquista d’assumere una posizione equidistante fra il colosso militare israelo-americano e i quattro sfigati di Hamas. Che non si tratti di “integerrimi combattenti per la pace e la libertà” sai cosa m’importa, e che razza di ragionamento è? Ti pare che questo basti a giustificare una carneficina di innocenti? Con duemila cadaveri lasciati sul campo di una guerra in buona sostanza unilaterale, a te viene in mente di fare il controllo di coerenza sulla buona volontà delle vittime? Ti ricordo che per l’Onu oltre l’80% delle persone uccise finora a Gaza sono civili. Ebbene, se non proprio questi, quantomeno i prossimi cadaveri saranno made in Italy. Ma che te lo spiego a fare, tanto tu hai già deciso che vittime e carnefici fanno parte del grande caos che caratterizza questo mondo. Quanta saggezza! Più un pizzico di ipocrisia nel non riuscire a distinguere i carnefici. Forse perchè il carnefice in questo caso sei proprio tu? Il caos a tutti gli effetti risulta partire infatti da Napoli, Torino, Varese, Roma: dalle sedi di Alenia Aermacchi, società del Gruppo Finmeccanica, primo produttore di armi in Italia. O forse la realtà che vedi “caotica e incerta” non ti permette di distinguere quali armi abbiano ammazzato quei bambini? Gli M-346, frattanto, hanno già la difesa pronta: son veivoli da addestramento, mica da utilizzar sul campo. Gli unici a non aver più scuse sono i cadaveri, impossibilitati a parlare, senza nome nè difesa legale – mentre Israele ha già scatenato i suoi avvocati.
Che gran caos, nevvero?
La stessa colpevole, volontaria miopia rivela il tentativo di salvare l’Occidente facendo appello alle “moltissime associazioni” impegnate a cambiare le sorti del mondo seppure all’interno di questo sistema criminale. A parte che, dal mio personalissimo punto di vista, esse fanno per l’appunto parte dello stesso sistema che tollera, o meglio permette ed anzi prevede la povertà organizzata quale stato immutabile, e la mantiene per ragioni di sistema; ma anche a prescindere da ciò, come tu possa ammettere che il tuo Stato commerci legalmente in armi e tecnologia – proprio le armi e la tecnologia che hanno usato Assad ed oggi Israele – e poi lasci a quattro associazioni messe male il compito di salvare qualche vita umana dopo che il tuo Stato ne ha fatte bombardare a migliaia, proprio non lo so. Uno è Stato, l’altro volontariato: sono piani diversi, te ne rendi conto? Con una mano costruisci pozzi di petrolio difendendoli militarmente e generando guerre e terrorismi, con l’altra regali pozzi per l’acqua abbandonandoli a marcire o fai un po’ d’elemosina…
Una sola è la verità, come ha scritto Nigrizia: qualunque cosa accada, essa deve essere giustificata (è quello che stai facendo tu per primo) in quanto “gli affari non si interrompono”. Mai. Ma se ci tenete così tanto alla vostra fettina di prosciutto sugli occhi, non leggete Mazzetta!
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Katoo
14 agosto 2014
Standing ovation
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mazzetta
14 agosto 2014
solo un appunto su “son veivoli da addestramento, mica da utilizzar sul campo.”
con questi ci abbiamo bombardato la Libia e per bombardare Gaza o il Libano vanno più che bene
https://mazzetta.wordpress.com/2012/03/16/i-bombardieri-che-vendiamo-di-nascosto/
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Borni8
11 agosto 2014
aggiungo, non trovo egoistico realizzarsi e guadagnare il giusto ( o il DOVUTO a seconda delle mansioni ). Mi sento di parlare a nome anche di quei lavoratori specializzati, qui guadagnano SEI VOLTE tanto rispetto al loro paese d’origine ( per inciso parlo della Polonia ). Nonostante il minimo sindacale sia ancora basso e’ piu’ che i 5miseri euri che prende mio cognato per il turno DI NOTTE al porto della mia citta’ come guardia giurata ( con tutti gli annessi e i connessi ). E’ uno schifo ; in Italia non esiste lo stato sociale non esiste un cazzo : sei senza lavoro ? Crepi. Sei senza mangiare ? Crepi ( e crepi il doppio perche’ ovviamente nel belpaese c’e’ la chiesa dietro OGNI mensa, tipo camorra ). E lo dico perche’ sono stato senza lavoro, senza casa e senza mangiare in Italia, dove devi strisciare per avere un paio di calze..lassamo perdere va’
Qui, se finisci per strada, vuole dire in molti casi che sei stato negligente nel pagare ( cazzo ti pagano l’affitto oltretutto ) anche se cinque anni fa era un po’ meglio, ora ovviamente stanno colpendo i ceti poveri ( han fatto la bedroom tax, se in casa hai una camera in piu’ che oggettivamente NON ti serve o ti rilocano fuori citta’ – perche’ anche per il governo l’affitto in centro costa troppo – o paghi un surplus ; quest’altima opzione ha messo sul lastrico molta gente che vive di sussidi, come anziani, portatori di handicap e persone disagiate – per le quali comuqnue esistono b&b, hostel etc ).
Infatti, come scrissi nel commento sopra, non e’ perfetto ma e’ meglio dell’Italia, e parliamo di sopravivvenza, mica di lusso.
Pronto a ricredermi eh, quando grillo sara’ il leader maximo e vi vestirete tutti uguali allora forse ci sara’ spazio per politiche sociali REALI, perche’ in Italia al momento non c’e’ NIENTE che puoi anche lontanamente paragonare a questo od altri paesi europei, in materia di welfare.
scappa !
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Alberto
12 agosto 2014
A Gaza morti, in Iraq lo sterminio degli Yazidi (più cristiani, sciiti ecc) e in Somalia (mai cagata da nessuno) continua silenziosamente la tragedia.
Che mondo di merda ma mi sa che lo è sempre stato.
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Borni8
14 agosto 2014
Piccolo appunto : qualcheduno puo’ spiegare perche’ prendere sempre ad esempio Arrigoni quando quest’ultimo e’ stato assassinato dai palestinesi. Non gli “usraeliani”, no, no, proprio quelli che voleve difendere ?
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laceroconfuso
14 agosto 2014
Beh, che dire? “Eccheminchia” e “poche balle”, accostati all’accusa a “i sinistri” d’esser tutti sotto sotto antisemiti, ben descrivono un altro soggetto con cui con gran difficoltà ci tocca interloquire, e che preferisce sputare sentenze da bar anzichè confrontarsi.
Ti ringrazio Borni8 soprattutto per la domanda su Arrigoni, che riporta per l’appunto il dibattito al livello del bar di provincia: noi e loro, questi e quelli, io buono tu cattivo, quello scemo ed io più furbo, forza Juve, e se vai ad aiutare i palestinesi poi ti meriti che t’ammazzino dei palestinesi. Come dire che tutti gli zingari rubano, piemontesi falsi e cortesi. Come se i palestinesi avessero gioito di tale assassinio. Ma soprattutto, come se Arrigoni non fosse davvero considerato come un nemico dagli “usraeliani”.
E ti ringrazio anche degli insulti gratuiti. Io non intendevo insinuare proprio niente, non so chi sei e non mi permetto, come potrei? Quelli relativi alla banca ed alle aziende qui citate son dati di fatto, punto e basta; nè implicano che le altre banche siano esenti da responsabilità diverse, o pure simili. Hai la coda di paglia?
Qualcheduno piuttosto può spiegare perchè il giudizio pubblico tenda a prendere sempre e comunque quale obiettivo il rivoluzionario, il no global, il dissidente, l’oppositore, il contestatore, e in questo caso il mediattivista (di giornalismo di guerra, seppur ‘impegnato’ o ‘schierato’, si trattava) – quasi a volerne valutare la franchezza, la genuinità, la coerenza e financo l’intelligenza e la furbizia (proprio scemo uno che va là a farsi ammazzare dagli stessi che voleva aiutare!) – anzichè il potere in ogni sua malefica forma?
Percepisco un sottile piacere in questo tuo descrivere un Arrigoni cornuto e mazziato, e oserei dire ben diverso dal furbacchione che invece saresti tu, che già soltanto dall’inferno italico (manco fossimo a Gaza) te ne sei scappato.
Sia ben chiaro che mi sono trattenuto fino ad ora a muovere giudizi seppur vaghi su questo o su quello, giacchè qui nessuno si conosce; ma è triste dover constatare come ci venga invece tanto facile sparar sentenze soprattutto su chi ci rimette la pelle, siano essi i civili trucidati o l’attivista esagitato ed “inkefiato”. Ora io non voglio sapere cosa tu faccia nella vita, son cavoli tuoi. Ma prima di aprir bocca e sentenziar frasi da bar ti pregherei di pensarci un attimo la prossima volta.
Essendo per natura buono e disponibile ti rispondo lo stesso, nonostante le sole domande che riuscite a porre risultino provocatorie col culo degli altri, ovvero scaglino dubbi e perplessità sempre a carico dei morti ammazzati, e sempre dalla stessa parte.
Dunque la domanda è: perchè prendere sempre ad esempio Arrigoni.
Uhm, vediamo. Perchè ne abbiamo letto le cronache drammatiche e puntuali?
Perchè quel che raccontava lui non lo raccontavano Repubblica e Saviano?
Perchè il suo esempio di vita batte mille a zero ogni altra forma di furbizia qualunquista del cittadino medio italiota? Perchè la sua attività, e purtroppo anche la sua morte, hanno saputo riportare vicino a noi un dramma che sentiamo distante, benchè in certe sue forme parta, come è già stato detto (curiosamente solo dal sottoscritto), dalle nostre sante banche armate e dai nostri grandiosi impianti industriali?
Arrigoni ha semplicemente fatto quel che doveva fare, perchè sentiva di doverlo fare, in quanto necessario e giusto. Gli altri fanno ciò che debbono fare per convenienza o per calcolo, e giudicano per ignorante arroganza. Salvare un bambino o scrivere di una verità dai più taciuta è cosa buona e giusta, e non avrebbe avuto senso andare a farlo dalla parte di chi ha tutti i media a favore e può permettersi di bombardare impunemente, centrando sempre il segno – benchè non espressamente dichiarato – e di morti e feriti (sempre ingiusti, chi lo nega?) dal proprio lato ne ha ben pochi. La conta dei morti fa sempre schifo, ma qui i numeri dicono molto se non tutto.
Arrigoni è già stato linciato pubblicamente da Il Giornale ed il buon Mazzetta ben lo sa, mancavi solo tu a provocar stupidamente.
“Mah, io non banchetto sui cadaveri di nessuno, quello e’ lavoro degli imbrattacarte di professione..”
Oh, sì invece.
Per maggior chiarezza, io col banchettare non intendevo: gioire del dramma della morte e della disperazione altrui; non credo che siate tanto bastardi. Bensì mi riferivo al concreto vivere la quotidiana normalità di un sistema economico basato sulla morte e sullo sfruttamento. Non banchettiamo sui cadaveri sempre consapevolmente, ma senza dubbio tolleriamo che ciò avvenga. A meno che per voi prestare il paese agli americani, invitar Gheddafi in pompa magna per poi bombardarlo pochi mesi dopo e altre cosucce così non bastino a renderci servi di tale sistema. Vi ricordo che tempo fa c’era ad esempio chi si opponeva a basi militari ed altro. Purtroppo i ragionevoli e gli ignavi (categorie che spesso tendono a coincidere) sono in maggioranza in questo paese.
“Ah, per chi chiedeva il Paese e’ L’Inghilterra”
Ecco un altro paese che di porcate ne ha fatte in gran numero, una fra tutte la svendita dei duecento e passa cadaveri del disastro di Lockerbie, la cui sgradevole questione il governo britannico risolse brillantemente – ma non senza vergogna – liberando il terrorista libico ritenuto autore dell’attentato in cambio di condizioni economiche favorevoli legate ad accordi petroliferi della Bp. Pensate un po’: alle volte certe persone riescono a valere più da morte che da vive. Peccato che si tratti sempre di quelli come noi.
Ben felice, in ogni caso, che tu te ne sia andato.
Saluti
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Borni8
14 agosto 2014
Mah, io non banchetto sui cadaveri di nessuno, quello e’ lavoro degli imbrattacarte di professione..
Ah, per chi chiedeva il Paese e’ L’Inghilterra
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Borni8
14 agosto 2014
” [..]se hai a che fare con certe già citate aziende del gruppo Finmeccanica che costruiscono cacciabombardieri per Israele, o se hai il conto alla UniCredit, che li finanzia”
Guarda, se non volevi dire un cazzo a parte insinuare troiate, ci sei riuscito benissimo.
Quindi, posso darti del filo terrorista di merda ?
Ah che bello, tanto le parole non costano un cazzo nevvero ?
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Borni8
14 agosto 2014
“[..]anche espatriare sia un po’ un abbandonar la nave che affonda cantandosi lodi alla furbizia.”
Ma tu scrivi nei blog solo per il piacere di rileggerti vero ?
Si, difatti tu sei ancora li, e rompi pure i coglioni. Sta’ fermo dove sei, va’.
(mi scuso per la grappolata di messaggi )
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Borni8
14 agosto 2014
“A generalizzare è stato semmai chi ha fatto ironico cenno agli “stronzoli nostrani inkefiati”, accusandoli di tacere su troppi orrori e stragi, manco questi fossero colpa loro, o come se spettasse ai soli militanti d’esprimersi e d’agir nel merito (comodo ma insensato addossare responsabilità a chi ha nel concreto assai scarso peso politico)”
Ma non trovate il fumo li da voi ?
Rilassatevi un attimo.
Ho semplicemente voluto rimarcare che i sinistri a partire da giap di questi conflitti non gliene fotte neanche mezza, l’importante e’ spalare merda sugli isr sulla ci sul moss, insomma sugli ebrei, poche balle.
eccheminchia
Il prossimo che distorce apertamente le mie parole sara’ punito da uno stormo di piccioni con la dissenteria*, e non e’ un bello spettacolo
*
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Borni8
16 agosto 2014
insulti gratuiti ? no guarda mi faccio sermpre pagare per dare del testa di cazzo a chi se lo merita, testa di cazzo.
ora corri nei prati a gridare allo scandalo
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laceroconfuso
16 agosto 2014
Hai davvero rotto, spero che anche Mazzetta si stufi prima o poi del tuo sbavare.
In merito a quel semplice e candido voler rimarcare che “i sinistri a partire da giap di questi conflitti non gliene fotte neanche mezza”, ti riporto qui di seguito un link di appena qualche mesetto fa, che avresti potuto trovare facilmente da solo, se solo avessi voluto.
http://www.wumingfoundation.com/giap/?tribe_events=roma-somalia-una-guerra-infinita-con-antar-mohamed-alessandro-triulzi-nur-abdurahman-ahmed
Ah, ovviamente il post non tratta propriamente di conflitti, ma di siccità e fame.
Forse anche per questo – anche se non dovrebbe – certa sinistra cui confusissimamente ti riferisci non ne fa una propria bandiera: poichè la carestia fa meno effetto delle bombe ed appare una cosa più comprensibile e ‘naturale’.
La realtà ovviamente è che occorrerebbe spostare l’ottica da un’altra parte: se se ne parla poco in generale (non certo solo a sinistra) è perchè, nonostante i numeri terrificanti, la cosa interessa (leggi: conviene) poco: la guerra – magari “umanitaria” ed esportatrice di “democrazia”, come è la nostra, oppure di “autodifesa”, come sarebbe quella d’Israele – è migliore e più produttiva, sotto tutti i punti di vista, degli aiuti umanitari. Tant’è che Mazzetta fa apposta il confronto fra il denaro che servirebbe e il “prezzo di listino di un F-35”.
Ma l’importante per te era sottolineare l’ipocrisia “di quegli stronzoli nostrani inkefiati”, manco fossero loro a dirigere il TG1, o ad ordinare i caccia!
Pulisciti via la bava, và.
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