
Nel 1993, tramite un referendum, gli italiani hanno votato per la non punibilità dell’uso personale, da allora aspettano che il parlamento provveda in questo senso. La legge Fini-Giovanardi arrivò invece nel 2006 a inasprire le pene, e nemmeno oggi le proposte per il suo superamento rispettano quel voto.
IL DISPREZZO PER IL REFERENDUM – Nonostante l’alta affluenza al voto (77%) e la netta supremazia del voto per la depenalizzazione, vincente con più del 10% dei voti di distacco, in controtendenza con l’opinione della maggioranza dei partiti, quella leggevoluta dagli italiani non ha mai visto la luce. Al contrario, la normativa è stata modificata in senso molto restrittivo dalla legge 21 febbraio 2006 n. 49 (conosciuta anche come legge Fini-Giovanardi). Una legge infilata nella conversione del decreto legge 30 dicembre 2005, n. 272, emanato in origine solo per il finanziamento delle Olimpiadi Invernali di Torino. Da allora secondo lo stesso Giovanardi i consumatori di droghe così come sono state classificate, non correrebbero il rischio di andare in carcere, pensiero che ha ribadito anche di recente in un’intervista al formigoniano Tempi:
Cosa prevedono le norme per i tossicodipendenti condannati?
Che fino a 6 anni di detenzione si ha il diritto di non stare in carcere. Mancano le risorse economiche per pagare le terapie. Perciò molte persone che secondo la legge dovrebbero stare fuori dal carcere, vengono lasciate dentro. Il problema è di alcune Regioni che non pagano le rette degli istituti. Una soluzione al problema sarebbe vincolare una quota del fondo sanitario nazionale obbligando le Regioni a destinarlo agli istituti per la cura della tossicodipendenza. Per farlo c’è bisogno di trovare i soldi e non toccare la legge.Chi si fuma uno spinello viene colpito solo con sanzioni amministrative come il ritiro della patente, del porto d’armi, misure dettate dal buon senso che vengono prese per evitare che chi si droga possa danneggiare sé o gli altri. Il reato è previsto soltanto per chi spaccia.
LE SOLITE BALLE – Purtroppo invece i consumatori in galera ci finiscono lo stesso, come ammette lo stesso Giovanardi, e l’alternativa sarebbe essere comunque bollare i consumatori come tossicodipendenti anche se non lo sono. Quelli che assumono droghe leggere ad esempio diventano tossicodipendenti e costringerli a «curare» una dipendenza che non c’è e che nessuno sa neppure come curare è un tributo particolarmente stupido che da anni il nostro paese paga a Giovanardi e ai suoi sodali che approvarono la legge insieme ai conti delle olimpiadi. Per di più le sanzioni amministrative come il ritiro della patente, del porto d’armi, non sono affatto «misure dettate dal buon senso che vengono prese per evitare che chi si droga possa danneggiare sé o gli altri», sia perché si tratta quasi sempre del ritiro della patente e perché appunto non riguardano solo i tossicodipendenti, sia perché sono misure del tutto scollegate dall’uso delle armi o dei veicoli sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. A punire questo comportamenti ci sono già le stesse leggi che regolano in genere l’abuso di sostanze stupefacenti o psicotrope alla guida, ma nessuno si è mai sognato di togliere la patente a chi sia sorpreso a bere o anche ubriaco in altri contesti,
TANTA MALAFEDE – L’articolo 75 del testo Unico prevede questa sanzioni per l’uso personale di sostanze stupefacenti, non per i tossicodipendenti con un’accertata dipendenza, come accade invece per gli alcolisti o per portatori di patologie parzialmente invalidanti. Anche L’art. 73 del già citato T.U., che punisce le condotte di importazione, esportazione, acquisto, ricezione a qualsiasi titolo e detenzione di sostanza stupefacente, colpisce condotte comuni allo spacciatore come al consumatore. In particolare poi, se le sostanze eccedono « per quantità, in particolare se superiore ai limiti massimi, … ovvero per modalità di presentazione, avuto riguardo al peso lordo complessivo o al confezionamento frazionato, ovvero per altre circostanze dell’azione, appaiono destinate ad un uso non esclusivamente personale » la condotta ha rilevanza penale. Con tanti saluti alla balla secondo la quale i consumatori non finiscono in carcere, senza dimenticare che il togliere la patente per mesi, magari perché colti in possesso di un grammo di marijuana, e costringere gli sventurati a un percorso terapeutico inutile e farsesco è di nessuna utilità sociale, anche se una punizione tanto insensata dice molto sulla malafede di Giovanardi, di Fini e del centrodestra in particolare.
LA NOVITÀ A 5 STELLE – Purtroppo occorre rilevare che identica ipocrisia è riconoscibile ancora oggi sia nel PD che nel Movimento 5 Stelle, così che non sembra esserci speranza di depenalizzazione per il consumo della marijuana e a differenza di quanto sta accadendo più o meno ovunque nei paesi sviluppati, non si parla neppure di legalizzazione. Un’ipocrisia che non è non scalfita nemmeno in un momento storico come quello attuale, nel quale persino nella patria d’origine dell’assurdo proibizionismo ormai è girato il vento e si è arrivati alla piena legalizzazione della marijuana, che ha qualità e natura del tutto diversa dalle droghe cosiddette pesanti, al punto di essere persino notevolmente meno tossica delle bevande alcoliche e poter vantare poteri curativi già certificati dalla scienza e da un robusto numero di ricerche.
UN PASSETTINO TIMIDO – S’arriva così alle due proposte presentate in questi giorni dalla sinistra e dal Movimento 5 Stelle, che hanno fiutato l’aria e si sono lanciati alla caccia di qualche voto, senza tuttavia andare oltre a miserabili proposte che leniscono appena la severadisciplina della vecchia legge, ma che non depenalizzano il consumo e figurarsi se si avvicinano alla legalizzazione di questa pianta dalle eccezionali virtù e del suo uso ricreativo. La proposta che lascia più perplessi è sicuramente quella del M5s e non solo per l’infelice esposizione con la quale il deputato Vittorio Ferraresi l’ha presentata sul blog di Grillo come un «primo passo verso la modifica di questa legge», quasi che il voto degli italiani al referendum o il principio che intende difendere chi preme per la legalizzazione o la depenalizzazione del consumo, intesa come assenza di punibilità, fossero valori negoziabili, da fare un po’ per uno per accontentare la minoranza proibizionista e la nota lobby vaticana.
I punti principali della proposta:
1) Spostamento in Tabella II della “Cannabis Indica” tra le sostanze a blando effetto stupefacente, differenziandola quindi dalle droghe pesanti presenti in Tabella I. Si dimezzano in modo deciso le sanzioni penali per le sostanze previste in Tabella II
2) Rendiamo non punibile la coltivazione di max 4 piante di Cannabis Indica in un luogo indicato nel provvedimento autorizzativo vincolato al pagamento di una tassa di concessione governativa. Viene consentita la detenzione fuori da questo luogo, e la cessione a titolo gratuito di una quantità di max 5 g di sostanza per uso personale. Resta fermo il vincolo della maggiore età.
3) Eliminiamo l’arresto obbligatorio per le sostanze in Tabella II (inclusa la cannabis indica), per evitare che per modiche quantità si venga condotti in carcere. Inoltre si eliminano gli illeciti amministrativi per le sostanze della stessa tabella in modo da evitare intasamenti burocratici e gravi impedimenti, come la sospensione della patente di guida(*) o sospensione del passaporto.
SOLO UNO SCONTO DI PENA – Nella tabella II ci sono benzodiazepine, barbiturici e altri psicofarmaci pesanti e in grado di far insorgere severe dipendenze, effetti che sono sconosciuti a chi consuma marijuana e ovviamente nella tabella non sono comprese le bevande alcoliche. Lo spostamento tattico e ipocrita serve quindi esplicitamente non a mettere le cose a posto secondo logica, scienza e conoscenza, ma semplicemente ad abbassare le pene previste.
UNA PROPOSTA SCRITTA CON I PIEDI – Più incomprensibile e problematico ancora è il secondo punto, visto che non si capisce il quale un consumatore di marijuana dovrebbe essere costretto a farsi giardiniere e ad attrezzarsi una serra per consumare una sostanza che la legge gli consente di consumare e anche di cedere gratuitamente, ma non di acquistare. Lunare è poi l’idea che il consumatore debba indicare il luogo dove lo fa e dotarsi per di più di un «provvedimento autorizzativo vincolato al pagamento di una tassa di concessione governativa». Lo stato quindi dovrebbe esigere una tassa da chi voglia coltivarsi 4 piantine in casa e questi per farlo dovrebbe per di più ottenere un’autorizzazione (da chi? quali i criteri?) da soggetti ancora non specificati. Il tutto per coltivare e consumare 4 piante senza ovviamente farne commercio. Viene il sospetto che in presenza di una disciplina del genere sarebbero ben pochi a mettersi in regola e ad autodenunciarsi all’attenzione delle autorità, anche al netto di appare barocca e incredibile una soluzione del genere. Forse ai nostri legislatori a 5 stelle sfugge, come vedremo sfugge anche a quelli del PD, che l’autocoltivazione non potrà mai soddisfare che una minima parte della domanda e che per di più dal raccolto di 4 piante si possono ricavare anche quantità che superano agevolmente il chilogrammo. Una circostanza pratica che la proposta grillina e quella del PD non sembrano proprio cogliere è che alla coltivazione segue il raccolto, che deve coprire le esigenze di consumo fino a quello successivo e quindi stoccato in quantità ben superiori a quelle rappresentate dalla «modica quantità» o al consumo medio di un singolo giorno. Punire questo possesso vorrebbe dire punire chi ha fatto le cose in regola e rendere impossibile e inutile la coltivazione, non punirlo significherebbe invece che ogni rinvenimento di quantità superiori alle piccole dosi potrebbe essere giustificato come auto-produzione e a quel punto toccherebbe alla giustizia un difficile onere della prova. Questo loop irrisolto la dice lunga su quanto queste proteste siano state meditate e come nessuno degli estensori si sia preoccupato di renderle almeno praticabili.
ANCORA BALLE – Poi c’è che al punto 3 l’abolizione dell’arresto obbligatorio riduce la probabilità che nell’ipotesi di semplice possesso di modiche quantità si venga condotti in carcere e non la evita in assoluto, come invece affermato nel testo. Il punto nel quale si dice che «si eliminano gli illeciti amministrativi» è sicuramente positivo, ma non si fa parola dei percorsi «terapeutici» ora obbligatori per legge, che non sono meno pesanti e che tecnicamente non sono sanzioni, anche se la loro particolare inutilità nel caso dei consumatori di cannabis li rende provvedimenti di natura esclusivamente punitiva. Le differenza con Giovanardi, anche nel tradurre al volgo le proprie proposte in maniera a dir poco imprecisa, sono davvero minime.
ZERO IDEE NUOVE – Come «primo passo» è decisamente timido, discretamente ipocrita e minato da una tecnica giuridica incerta, che comunque è il problema minore, visto che, anche se approvato, un articolato del genere sposterebbe poco e non rappresenterebbe alcun cambiamento significativo e nemmeno il riconoscimento delle politiche proibizioniste o un approccio nuovo, come sarebbe lecito attendersi del M5S. Che su un argomento del genere forse poteva provare a farsi avanguardia senza grossi rischi e che invece ha preferito intrupparsi ipocritamente con le altre forze politiche, senza avere il coraggio di ripudiare la Fini-Giovanardi.
RENZI COME GRILLO – Coraggio che manca anche alla sinistra, che con Luigi Manconi ha presentato un disegno di legge molto simile a quello del M5S, un articolato già pronto da tempo dice ilSole24Ore:
Il ddl prevede la non punibilità della coltivazione per uso personale di marijuana e della cessione di piccoli quantitativi dei derivati della cannabis finalizzata all’immediato consumo personale. Previsto il ripristino della distinzione del trattamento sanzionatorio tra droghe leggere e droghe pesanti, con una riduzione delle pene per le prime, fino alla completa cancellazione delle sanzioni amministrative per i consumatori dei derivati della cannabis. «In questo modo si potrà ristabilire un solco chiaro tra comportamenti inoffensivi legati al consumo personale di sostanze che non nuocciono gravemente alla salute, non più di quanto faccia l’abuso di tabacco e di alcool – ha detto Manconi – e il traffico di sostanze stupefacenti».
L’IPOCRITA MANCONI, PRIMA – La proposta non contiene svarioni inutili come quello dell’autorizzazione e della tassa per la coltivazione, ma se possibile appare ancora più ipocrita. La proposta non ristabilisce nessun «solco», possedere e commerciare marijuana resta un reato e restano le pesantissime sanzione a carico dei consumatori di altre sostanze, non meno assurde di quelle che puniscono il consumo di marijuana anche se si tratta di sostanze sicuramente più pericolose per la salute. L’ipocrisia di Manconi è inoltre plateale, solo ad agosto dichiarava, in veste di autore di «Legalizzare la droga: una ragionevole proposta di sperimentazione», di non aver dubbi sul fatto che la via uruguaiana alla regolamentazione del mercato della marijuana sia quella giusta:
“Per quel che ne so, è un’ottima legge, una normativa di legalizzazione che è l’esatto contrario della liberalizzazione clandestina che vige in Italia, dove una sostanza fuori legge è venduta a qualsiasi ora in una moltitudine di “esercizi”.
E MANCONI DOPO LA CURA RENZI – Situazione che ovviamente la sua proposta non cambierebbe, perché solo una minoranza dei consumatori risolverebbe con la produzione in proprio, che è un po’ come costringere chi mangia pomodori a poter mangiare solo quelli che si coltiva e non può essere la soluzione capace di soddisfare la domanda in generale, figurarsi poi quella dei giovani maggiorenni che vivono in famiglia o di chi non ha la possibilità materiale di attrezzarsi una serra con discreta efficienza e costanza e non perdere un colpo, pena il digiuno. Ma la proposta di Manconi non è sua, è la proposta di Matteo Renzi che prima tentato una supercazzola sul tema, definendo a «Otto e mezzo» ha definito «schizofrenico un Paese in cui si passa dal proibizionismo più totale alla liberalizzazione delle droghe leggere» (aka «schizofrenico un Paese in cui si passa dal matrimonio indissolubile al divorzio» e infinite varianti) e poi è giunto alle stesse conclusioni poi esplicitate dal Movimento 5 Stelle: «Iniziamo a rimettere la distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti e mettiamo in prova chi è stato arrestato per detenzione di droghe leggere». Cosa voglia dire mettere in prova chi è stato arrestato non è chiaro, ma almeno ora è chiara la proposta di Renzi e del PD. Una proposta che non depenalizza il consumo di marijuana e non libera i consumatori dall’incubo dell’arresto o di conseguenze sgradevoli, per una condotta che anche il PD in teoria ritiene non offenda alcun interesse pubblico e debba essere rimessa al libero arbitrio dei cittadini.
UN CIRCO DISGUSTOSO – Un disastro e un’ipocrisia da togliere il fiato ovunque si volga lo sguardo e non può certo consolare l’uso disinvolto e fungibile che ha fatto Vendola dei termini liberalizzare, depenalizzare e legalizzare. Per quanto indichino soluzioni più coraggiose e coerenti con la realtà e con la sua storia personale, è chiaro che Vendola da solo non può nulla e che non gli costi niente tenere sventolare quella bandiera all’occasione. Se poi si considera che tutta questa corsa al niente è stata scatenata da un tweet solitario di un leghista, rimbalzato senza capirne molto da Maroni che poi se ne è dissociato, è chiaro come a nessuna forza politica interessi veramente depenalizzare l’uso della cannabis,ma solo cavalcare l’onda del momento. E ancora meno interesse c’è a legalizzarlo come già hanno fatto in Uruguay e negli Stati Uniti, proprio il paese che ha imposto al resto del mondo il proibizionismo e l’ostracismo alla marijuana e alle droghe in generale. La nostra classe politica è evidentemente molto più indietro di quelle americane sul tema e non riesce ad andare oltre a questi esercizi d’ipocrisia anche quando è stimolata dalla visione del mondo che si allontana da una soluzione che si è già dimostrata più che fallimentare.
SAREMO LIBERATI DAGLI AMERICANI? – A questo punto forse per vedere la legalizzazione della marijuana bisognerà davvero attendere input da Washington o da Bruxelles, perché è chiaro che nel nostro parlamento non c’è proprio la volontà di fare altro che mettere il rossetto a quel grosso maiale che è la Fini-Giovanardi. Un approccio falso, ipocrita e untoso, tipicamente democristiano, che anche il Movimento 5 Stelle ha dimostrato di aver imparato a padroneggiare in fretta, con il quale i partiti cercano di lucrare comunque consenso da una situazione che li vede schierati nettamente contro il volere espresso dagli italiani nel referendum del 1993, ribadito costantemente da tutti i sondaggi e anche dal dato che vede il nostro paese, nonostante la presenza di una legge proibizionista e inutilmente punitiva, al secondo posto in Europa per numero di consumatori di cannabis.
UNA CLASSE POLITICA OLTRE – Un dato che da solo testimonia senza dubbio alcuno che il proibizionismo ha fallito il suo obiettivo principale, quello di limitare o reprimere il consumo, e che limare la Fini-Giovanardi significa solo perseverare in una politica fallimentare, calata dall’alto di leadership di partito che impongono soluzioni che nel paese reale sono in netta minoranza. La leadership del PD, quella dei partiti di destra e quella del M5S sono invece perfettamente allineati ideologicamente sul tema, l’unica differenza è nella quantità di seccature inutili che ritengono giusto procurare ai consumatori di cannabis. Anche quelli che in quei partiti dicevano di essere «oltre» o a favore della depenalizzazione, alla prova dei fatti si sono rivelati ipocriti o foglie di fico messe in minoranza nei rispettivi partiti, improvvisamente muti e comodamente allineati alla casta proibizionista.
Pubblicato in Giornalettismo
irbi
15 gennaio 2014
Ciao Mazzetta,
ho appena finito di mandare le correzioni sul coso “sos” per la terminologia ( sulla specie, sul peso lordo e netto, etc ), mi riservavo la serata per le obiezioni di contenuto quando il tuo amico dei panettoni (lo so che vi amate) mi ha segnalato il tuo articolo.
Io al solito ci provo;a) niente tassa governativa, al limite una comunicazione in carta semplice e riservata (coperta da privacy) alla polizia locale ?
per quanto riguarda il declassamento cito “Tabella II
Nella Tabella II sono inserite le sostanze che hanno attività farmacologica e pertanto sono usate in terapia (farmaci). La tabella II è suddivisa in cinque sezioni indicate con le lettere A, B, C, D ed E dove sono distribuiti i farmaci in relazione al decrescere del loro potenziale di abuso.”
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irbi
15 gennaio 2014
.. per quanto riguarda il declassamento, dicevo …
Le Tabelle delle sostanze non sono modificabili con una legge, ma solo con Decreto Ministeriale, già l’on. Turco PD aveva tentato la modifica. In più le Tabelle sono a rischio anticostituzionale (11 febbraio decisione corte costituzionale) per lesione della decisione popolare del 1993 referendum abrogativo “dose minima”. Risulta?
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mazzetta
16 gennaio 2014
eh, risulta sì…
però il bisogno della comunicazione mi sfugge, così come mi sfugge il senso di depenalizzare solo l’autoproduzione, perché a quel punto rimane tutto com’è e il rischio di sanzioni, per quanto ridotte, resta quasi intatto, soprattutto per chi non la coltiva e resterà costretto a comprarsi solo qualche grammo alla volta per non rischiare sanzioni più severe o di passare per uno spacciatore
tieni conto che le previsioni per i paesi che l’hanno legalizzata dicono che con l’auto-produzione si soddisferà solo una parte minore del consumo, depenalizzare l’auto-produzione può servire a soddisfare molti, ma non può essere risolutivo per tutti
non ci serve una legge meno sbagliata, ci serve una legge giusta
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Max Cady
16 gennaio 2014
mazzetta, ho sonno, ne vengo da 12 ore di cucina [ domani uguale ] e, siccome sono appunto preso dal rito post lavoro, il mio cannone letale da 3g, mi spieghi cosa succede [ra’] ? potro FINALMENTE tornare a girare [ eh eh non che ora…vabbe’ ] con il mio fumo in tasca? ma se ho tipo 4-6g e 200£ in notes piccole che mi han pagato?
ah gia’ qui gli sbirri a meno di essere nero non mi fermano
vabbe’
comunque qui in uk non capisco bene, nel 2009 [? 2010 forse ] han votato per farla tornare tra class b-c ora non so, m’han fermato 2 anni fa ma a parte ammenettarmi per paura che scappassi [LOL] m’han avvertito che la prox mi arrestano
vabbe’
quindi, abbi pieta’ : che cambia in sostanza ?
grazie
maxcady
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mazzetta
16 gennaio 2014
cambia poco o niente, nella migliore delle ipotesi una riduzione delle sanzioni e l’apertura all’autocoltivazione, che però fatta così pone problemi lo stesso, anche al netto della notifica alle autorità etc.
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Michele Minetti
16 gennaio 2014
Grazie mazzetta. Bel pezzo completo e bel confronto.
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zani
16 gennaio 2014
siamo sempre alle solite ogni volta che mettono mano a qalunque legge riescono sempre a fare peggio di prima. Anche quando la volontà è di migliorare siccome non volgiono dare l’ impressione di fare una legge a favore dei drogati allora cercano in tutti i modi di penalizzarli…Ma come non volete legalizzare e mettere fine al pribizionismo? Si ma non voigliamo dare il messaggio che ci si può drogare…Più stupidi di così!
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Max Cady
17 gennaio 2014
@Mazzetta
ok ; capito : ancora piu’ burocrazia.
il fatto e’ che essendo l’Italia paese ancora in parte represso e primitivo quella delle sostanze l’han sempre trattata come il parente disabile, da nascondere e del quale vergognarsi.
Ci sono voluti piu’ di dieci anni per affrontare un problema legato alle sostanze [ un po’ piu’ forti pero’] in famiglia ; i ser.t. paradossalmente per alcune cose funzionano anche meglio che in uk posso dirlo, per alcune altre valgono le prime tre righe del mio post. Ad oggi in Italia non esistono strutture ‘rehab ‘ che non siano vincolate in qualche modo alla chiesa ed alla sua putrida ideologia di peccato e redenzione – qui va tanto ‘narcotics anonymous’ che e’ un vero e proprio culto [ orangebook sul web, una piccola ricerca vi illuminera’ a giorno ] che anzi lo paga l’nhs – national health service – e, solo di recente, ma proprio da poco tempo abbiamo FINALMENTE l’alternativa razionale a questa merda : http://smartrehab.co.uk/. secolare, razionale, cognitiva – contro quella merda fatta di espiazione del peccato, depersonalizzazione, culto della personalita’ [ altrui – in alcohoolics/narcotics/cocaine/gamblerecc- anonymous la bibbia e’ il 12 step program che vale per curare TUTTE le addiction ( lol ) basta affidarsi a DIO ma tu lo puoi chiamare COME VUOI e il trucco continua ]
vabe’ ho divagato abbestia anche ot , un pelino.
comunque il discorso e’ che in Italia manca sta minchia di riduzione del danno che non la fai con quattro furgoni che distribuisconoi siringhe pulite [ per carita’, ancora grazie ] ma non fai prima a darle in farmacia? come qui in uk – busta grigia siringhe coll’ago fine, busta blu insuline, tutte corredate di cucchiaini-filtri-disinfettante tutto mono uso?eh? ma no, in italia quando vai a comprarti le siringhe ANCORA hai questo marchio in fronte “tossico” e te la cavi con 50cent-1 euro, capito? un cazzo di euro per UNA siringa ed UNA fialetta d’acqua – una e una gli dici. qui c’e’ tanto tanto supporto per homeless, alcooholics e drug users che in italia darebbe lavoro e formazione ad un sacco di brava gente invece avete la lega nord e il FANTASTICO m5s e i complottisti in parlamento – mi dispiace molto
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Max Cady
17 gennaio 2014
si, comunque, bel post, e non solo questo, cazzo
non e’ un caso che tu non abbia bisogno di gridare all’attentato o alla lettera intimidatoria lol
‘notte
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uitko
18 gennaio 2014
sulla questione cannabis è chiaro da 5-6 anni quale sarà la strada da intraprendere.
Il percorso partito negli anni 30 con il proibizionismo, con le tabelle di Nixon e con la war on drugs degli anni 80 è definitivamente naufragato.
Nafragato sul fatto che i consumatori sono aumentati, paesi come l’olanda non sono diventati covi di tossici, le carceri sono strapiene e diverse economia nazionali sono state completamente travolte e fagocitate dal narcotraffico.
Tra cui la nostra.
Il passo è stato dettato dei paesi sudamericani. Senza la spada di damocle della lotta al comunismo hanno potuto dire chiaramente che non erano più disposti a supportare costi sociali ed economici per impedire ai giovani americani di farsi.
Tutto il resto sta venendo al traino. Noi arriveremo tra gli ultimi è scontato…
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Santino Desiderio
12 febbraio 2014
Mazzetta vedi che la proposta del movimento è ancora in fase di discussione sul portale lex per 31 giorni e solo successivamente arriverà in sede legislativa dove seguirà il naturale iter legislativo.Inoltre, per il momento, ci sono già 1734 interventi al testo base che potrebbero modificarla anche prendendo in considerazione quanto sostenuto in quest’articolo.Per farti un esempio, in tanti, stanno chiedendo il perché sia stata introdotta la tassa governativa sulla coltivazione. A mio giudizio, quindi, prima di esprimere pareri così netti bisogna aspettare la versione definitiva per avere un’idea più chiara ed evitare di lanciarsi in valutazioni nette e trancianti come queste “Un approccio falso, ipocrita e untoso, tipicamente democristiano, che anche il Movimento 5 Stelle ha dimostrato di aver imparato a padroneggiare in fretta…”.
Saluti
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mazzetta
12 febbraio 2014
io commento quello che viene proposto, quella era la proposta e questo è il relativo commento, ti pare che possa commentare quello che potrebbero poi decidere?
ti pare che si tratti di una proposta emendabile in senso antiproibizionista senza capottarla del tutto?
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Santino Desiderio
13 febbraio 2014
Mazzetta tu commenti senza sapere che questa legge deve ancora essere emendata tramite il portale etc etc?! Quindi o la tua ricostruzione è parziale, e quindi frutto di una opinione superficiale, o volutamente atta a smontare senza mezzi termini tanto per esser contro e volere tutto e subito (giudizio per il quale propendo maggiormente visto e considerato quello che scrivi “Un approccio falso, ipocrita e untoso, tipicamente democristiano, che anche il Movimento 5 Stelle ha dimostrato di aver imparato a padroneggiare in fretta…”. Per il resto anche io sono a favore della più totale libertà in materia di stupefacenti (e non solo) nel rispetto della sicurezza e della incolumità di terzi ma qua bisogna anche calarsi nel contesto storico di questo paese che, di sicuro, non potrà passare da zero a cento d’emblée. Mazzetta io capisco la frustrazione, lo schifo che certe situazioni muovono nel nostro animo quando ci approcciamo a certe situazioni ormai logore ma attenzione a fare certi ragionamenti perché, a mio giudizio, non dobbiamo mai perdere di vista che gli obiettivi si raggiungono con gradualità diversamente, rischiamo di rimanere sempre con il solito pugno di mosche in mano e ricominciamo a lamentarci lamentarci lamentarci…
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mazzetta
13 febbraio 2014
Io commento quanto pubblicato sul blog di Grillo e sottoscritto da un parlamentare
il resto non esiste, non ha alcuna ufficialità
e non è certo “tanto per esser contro e volere tutto e subito”, parli come Renzi, riprenditi
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Santino Desiderio
15 febbraio 2014
si si io e Renzi una cosa sola siamo cmq parafrasando il sottotitolo del tuo blog ti dico ce la puoi fare mazzetta continua così…hasta luego
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mazzetta
15 febbraio 2014
per favore, la mia ricostruzione è precisa tanto che il testo è quotato parola per parola
quanto all’approccio untuoso è democristiano è confermato dalla presentazione di altre proposte buttate lì come la c.d. “riforma costituzionale” una robaccia che hanno pubblicato e mai più commentato, o quelle sull’immigrazione, tema sul quale i primi che hanno osato sono stati lapidati
per il resto mi ripeto: se usi le parole di Renzi (” qua bisogna anche calarsi nel contesto storico di questo paese che, di sicuro, non potrà passare da zero a cento d’emblée”) per difendere una proposta del M5S, vuol dire che non c’è molta distanza tra i due e tra loro e te
p.s.
le parole di Renzi le ho riportate nell’ultimo pezzo in tema:«Mi pare schizofrenico un paese in cui si passa dal proibizionismo più totale alla liberalizzazione delle droghe leggere. Iniziamo a cambiare la Fini-Giovanardi che è una leggiaccia, rimettiamo la distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti e mettiamo in prova chi è stato arrestato per detenzione di droghe leggere».
noti somiglianze con la tua posizione indifesa del niente?
che rimarrai sempre con un pugno di mosche in mano a lamentarti se continuerai ad accontentarti di prese in giro del genere e che per di più perderai pure tempo a difenderle, invece che a contrastarle
forse è questa la magia di Grillo, far sentire rivoluzionari quelli che s’accontentano
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Santino Desiderio
15 febbraio 2014
Ritorna a vivere in mezzo a noi comuni mortali Mazzetta
ps.ce la puoi fare dai dai!!!
ps.bis il copyright da rivoluzionario lo lascio volentieri a te
Ciao :)
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mazzetta
18 febbraio 2014
Quindi in Colorado è negli altri stati americani ci sono rivoluzionari che hanno vinto rivoluzioni? Come puoi sperare di ottenere, ma anche solo dire che ti batti per, qualcosa che tu stesso non ritieni attuale, praticabile, eccetera?
Se sei per la legalizzazione e rifiuti di batteri per quella accontentandoti di niente, che te ne fai? Serve a farti sentire “ragionevole? O che?
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