
La penosa storia di Roberto Berardi e della sua Eloba, vittima della prepotenza del figlio del dittatore equato-guineano e ignorato da tutti a parte parenti ed ex dipendenti, che cercano disperatamente di portare la sua storia all’attenzione delle autorità e dell’opinione pubblica.
La Guinea Equatoriale è una delle peggiori dittature africane, retta fin dal 1979 dal miglior sopravvivente tra i dittatori africani, occasionalmente seduto su un mare di petrolio. Il paese ha oggi il maggior reddito pro-capite del continente, superiore a quello di molti paesi sviluppati, ma oltre il 75% della popolazione, sopravvive con meno di un dollaro al giorno, anche se i cittadini equato-guineani sono meno di 700.000 e lo stato incassa miliardi di dollari all’anno, pur svendendo le ricchezze del paese. Il potere degli Obiang si fonda sulla repressione sanguinosa e sistematica di qualsiasi dissenso, Teodoro ha conquistato il potere liquidando lo zio, per il regime del quale faceva il temuto capo della polizia segreta. Un regime che ha una reputazione allineata a quella di Corea del Nord.
Così spiega la sua disavventura un piccolo imprenditore edile italiano con una discreta esperienza d’Africa, Roberto Berardi, in un accorato appello a chi possa aiutarlo:
Temendo per la mia vita , scrivo nella speranza che qualcuno possa e voglia aiutarmi ad uscire da una situazione che mi vede protagonista e che mi ha portato, da incolpevole, ad
essere detenuto nelle carceri della Repubblica di Guinea Equatoriale ormai da 4 mesi senza nessun capo d’accusa e senza prove a mio carico..
Mi chiamo Roberto Berardi, ho 48 anni e ho passato metà della mia vita in Africa come imprenditore edile e costruttore strade. Ho vissuto in vari stati africani, e negli ultimi 2 anni in Guinea Equatoriale, dove ho fondato un’impresa, la Eloba Costruccion. Conoscendo le leggi Africane e avendo sempre fatto del mio meglio per rispettarle, anche qui mi sono adeguato alla consuetudine che vuole che ogni imprenditore sia associato con un partner locale, e nel mio caso è stato espresso l’interesse da parte del Sig. Teodoro Nguema Obiang Mangue, vice Presidente nonché figlio del Presidente, Teodoro Obiang Nguema Mbasogo. Ovviamente lusingato, abbiamo iniziato la nostra collaborazione. Col tempo mi sono stati affidati diversi appalti, per avviare i quali , nella maggior parte dei casi, ho fatto affidamento sulle mie forze economiche, contando poi di rientrare dei miei esborsi a pagamenti effettuati. Sembrava procedesse tutto bene fino a quando ho riscontrato delle anomalie contabili e movimentazioni sui conti di cui non sapevo nulla. In una discussione con il Sig. Vicepresidente, mio socio al 60%, ho chiesto chiarimenti, ottenendo come unico risultato quello di essere prelevato nella notte dalla mia casa, strappato alla mia famiglia e tradotto in carcere.
Accusato di furto, privato del passaporto, e sottoposto ad ogni genere di controllo, che peraltro non ha prodotto nessun addebito a mio carico e non ha riscontrato nessun comportamento scorretto o appropriazione indebita. Nonostante tutto, anche in assenza di accuse precise, vengo ancora detenuto, mi viene negata la possibilità di rientrare in Italia, e di rivedere i mie figli, ai quali manco da oltre un anno, privato di ogni sostegno economico, isolato dal mondo e privato di ogni contatto con l’esterno, senza poter ricevere cure mediche, e alimentazione insufficiente. La mia famiglia sta tentando in ogni modo di coinvolgere gli organi preposti del Governo Italiano, fino ad ora senza risultati. Governo Italiano, fino ad ora senza risultati. Prego chiunque ne abbia la possibilità di aiutarmi a tornare nel mio paese, raggiungendo il limite. Sono consapevole dei numerosi problemi che attualmente gravano sul nostro paese, ma spero che qualcuno trovi un momento per prendere a cuore il mio caso, tentando un intervento diplomatico con il Presidente Obiang e consentirmi di porre fine a questa ingiusta detenzione,prima che sia troppo tardi.Porgo i miei ossequi confidando nell’aiuto da parte della mia Nazione.
Grazie.
Per la precisione Berardi è stato arrestato il 19 gennaio, è stato ai domiciliari tra l’11 febbraio e il 6 marzo e infine condannato e rinchiuso nella prigione di Bata, la maggiore città del paese. Il 26 agosto i giudici lo hanno condannato a 2 anni e 4 mesi di reclusione o al pagamento di 1,2 milioni di euro d’ammenda, che Berardi e la sua famiglia non possiedono. La versione che vuole Berardi innocente e che non tiene conto della pronuncia della giustizia equato-guineana appare fondata, oltre che sulle parole di Berardi e degli ex dipendenti italiani di Eloba, su tre solide evidenze: la prima è quella che la giustizia nel paese è completamente asservita al regime, che è notoriamente spietato, la seconda è che “Teodorin” Obiang è noto per essere corrottissimo e incline agli abusi quando gioca in casa. La terza è che esiste un riscontro da parte delle autorità statunitensi delle parole di Berardi, Teodorin infatti ha usato oltre un milione di dollari della Eloba per acquistare memorabilia di Michael Jackson e altre schiocchezze con le quali decorare la sua villa di Malibù, da oltre 30 milioni di dollari.
Villa sequestrata dalle autorità americane come provento del riciclaggio di denaro proveniente dalla corruzione, perchè il figlio di Teodoro Obiang con il suo stipendio ufficiale di ministro dell’Agricoltura e delle Foreste (all’epoca, ora è vicepresidente) non avrebbe potuto guadagnare nemmeno in 100 vite. Se poi si pensa che con un’azione simile le autorità francesi gli hanno sequestrato altre proprietà immobiliari di lusso e una scuderia di auto tra le più costose al mondo o che il giovane ha ordinato la costruzione di uno yacht da quasi 300 milioni di dollari, si può capire come Teodorin abbia avuto poca difficoltà a regolare i conti con Berardi alla sua maniera e prima ancora ad usare Eloba come schermo e fonte di finanziamento per i suoi acquisti. Per di più il processo americano a Teodorin comincia tra poco e Berardi potrebbe anche essere un pericoloso testimone a carico, visto che difficilmente il governatore della banca centrale o altre istituzioni del paese testimonieranno mai contro il pupillo del dittatore. Resta in ogni modo dimostrato che la disavventura occorsa a Berardi è occorsa identica ad aziende con le spalle più grosse di quelle della sua, che sono finite infognate nel paese e vittime di abusi e tagliaggiamenti di ogni genere, molte di quelle che hanno fatto affari con Obiang sono rimaste variamente truffate o creditrici di somme che non vedranno mai.
Berardi da quando è detenuto ha avuto 4 attacchi di malaria ed è stato bastonato diverse volte, anche se quella di Bata non è la famigerata prigione di Black Beach a Malabo, le prigioni guineane sono note per la loro durezza almeno quanto il regime è noto per il ricorso alla tortura e alla repressione più brutale. Gli ex dipendenti e la famiglia sono riusciti a farlo visitare dalla Croce Rossa americana, che avrebbe confermato i pestaggi, ma che in questi casi non rilascia dichiarazioni per non rischiare di vedersi negato l’accesso alle prigioni in futuro. Peggio sembra essere andata con le istituzioni del nostro paese, che nel paese non ha una rappresentanza. Il console Italiano con competenza sulla Guinea Equatoriale sta in Camerun, si chiama Pontesilli e avrebbe provato a contattare i presidente Obiang senza molti risultati, non è stato possibile nemmeno ottenere una visita consolare. Peggio ancora è andata con il il nunzio apostolico in Camerun, monsignor Piero Pioppi che: «… ci ha risposto che, per non perdere le generose donazioni di Teodoro Obiang preferisce tenersi estraneo al caso”. E la Farnesina? «la Farnesina sa tutto da subito, ma ci rispondono in modo evasivo e assolutamente insoddisfacente. abbiamo chiesto di fare domanda di grazia, ma non fanno nemmeno quello.»
Una disavventura terribile per Berardi, ma anche per la dozzina d’italiani che con lui avevano raggiunto Bata dalla zona di Latina, da cui anche l’imprenditore proviene. Quando la situazione è precipitata per fortuna buona parte di loro erano in ferie in Italia, chi era nel paese è prudenzialmente scappato, tutti hanno lasciato averi e abitazioni che ora dicono essere state svaligiate, nessuno di loro ha ricevuto spettanze e stipendi arretrati. Secondo gli ex dipendenti Berardi, oltre a perdere tutto ha anche perso quanto investito, perché Obiang ha sempre spazzato ogni entrata rivendicandola come “commissione” per l’ottenimento degli appalti. Come molti occidentali che operano nel paese, Berardi era stato invitato proprio dal giovane Obiang, che aveva apprezzato i suoi lavori in Costa d’Avorio e Camerun, dove Berardi ha vissuto per 16 anni senza problemi. Putroppo l’italiano non sospettava di avere a che fare con una persona simile e quando ha cominciato a mangiare la foglia scoprendo le spese per l’acquisto del guanto di Michael Jackson e dei sequestri negli Stati Uniti e in Francia ha affrontato Obiang senza sospettare il pericolo al quale andava incontro e senza sapere che poteva finire anche molto peggio come sia andata in effetti.
Quel che resta di questa vicenda è la conferma non necessaria delle pessime qualità del regime degli Obiang e della sistematica tendenza di Teodorin (così soprannominato per distinguerlo dal genitore) a rovinarne l’immagine con azioni da viziato sperperatore delle ricchezze nazionali all’estero. Leggendarie le sue feste di compleanno con star della musica internazionale arruolate con cachet milionari e altrettanto leggendaria l’arroganza con la quale in patria si muove seminando il terrore in chiunque non sia veloce ad assecondare i suoi desideri e la sua rapacità, a differenza del padre infatti è particolarmente portato all’ostentazione e sembra proprio intenzionato a sfidare su questo campo gli emiri del Golfo, anche se la sua non è famiglia d’emiri, ma una delle più probabili candidate a finire primo o poi davanti al Tribunale Penale Internazionale o fatta fuori quando i suoi tutori occidentali ne sentiranno il bisogno. Non è un caso che Obang si sia schierato anche di recente all’ONU contro il diritto di “ingerenza umanitaria”, una minaccia esistenziale per un regime come il suo.
Quel che resta di questa vicenda è anche l’ennesima conferma della collusione di certe nunziature apostoliche con le peggiori dittature e, molto peggio, della ritrosia della nostra diplomazia a farsi tutrice della sicurezza degli italiani all’estero, anche quando le circostanze portino Roma a confrontarsi con un dittatore che regna su meno di un milione d’abitanti e che deve affidarsi a una guardia di mercenari stranieri per conservarsi al potere. Nemmeno questa sembra essere una missione possibile per la Farnesina, nemmeno ora che al ministero degli Esteri c’è un’esperta nella difesa dei diritti umani come Emma Bonino. L’unica speranza per ex dipendenti, amici e parenti di Berardi è che il caso riesca ad avere una risonanza tale da smuovere l’indifferenza delle istituzioni italiane e spingerle a fare pressione su Teodoro. Il vecchio presidente spende fortune per migliorare la pessima immagine del paese e non ci tiene per niente all’attenzione negativa dell’opinine pubblica internazionale, al punto che ha graziato dopo pochi anni persino il manipolo di golpisti britannici e sudafricani che ha cercato di rovesciarlo nel 2004, dopo averli processati a favor di stampa e condannati all’ergastolo. Diversamente non resterà che sperare che Berardi riesca a sopravvivere alle pessime condizioni di detenzione e ad andarsene dal paese una volta scontata la pena, ma anche per la considerazione secondo la quale gli italiani all’estero non possono contare troppo sulla protezione del loro governo e nemmeno sulla sua disponibilità a spendersi per loro.
Pubblicato in Giornalettismo
Raffaella
1 ottobre 2013
E’ possibile lanciare una petizione (io conosco change.org, ma magari ce ne sono altre) per cercare di far conoscere a quante più persone possibili il caso e farne parlare? Come contribuire a dare una mano a questa persona? Al di là di ogni polemica, mi pare la cosa più importante. Sarei felice di avere una risposta.
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Patrizia
2 ottobre 2013
Chiunque conosca un canale per arrivare al ministro degli esteri Emma Bonino oppure abbia conoscenze alla Farnesina, o qualsiasi associazione in grado di aiutarci, vi preghiamo di farlo.non sappiamo quanto ancora Roberto resisterà. ha gia perso tutto, aiutiamolo a portare a casa la pelle. Grazie.
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Raffaella
2 ottobre 2013
Io non ho questo potere. Non conosco nessuno. Ma change.org permette di lanciare delle petizioni ai personaggi pubblici e di farli in qualche modo muovere, se arrivano valanghe di firme. Credo potrebbe essere una strada.
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dipendente indignato
6 ottobre 2013
Io , Eloba società dipendente , ed informato su quello che è accaduto in questo paese. Penso che prima di prendere qualsiasi conlcusion a giudizio né avrebbe dovuto parlare con la maggior parte delle persone , non solo quelli che per fortuna è andato via con esso e hanno preso tutti i loro stipendi , dico che ci sono molte persone qui che sono devo più di cinque mesi di stipendio e in alcuni casi più di un anno, trattati come spazzatura dal Sig. Roberto , io con i miei occhi ho visto solo licenziato un dipendente per non aver dato il buongiorno , a urlare come se il mondo è era finito , ogni storia ha due facce. Prima di mettere un annuncio , o chiedere un qualche tipo di aiuto per qualcuno è meglio essere sicuri della innocenza di quella persona, di cui dice di non sapere nulla dei conti della società , è qualcosa che assolutamente rifiutano , Roberto , era in tutti gli angoli della società , ho continuato a lavorare a chiunque di essere un molto sospetto , e il signor Obiang , posso garantire che la società non è mai apparso a vedere i libri , era Lord Robert , che mano loro consegnato , dopo che sono stati manipolati , che non sorprende che il simulatore di testa , e il contabile, è sparito dal paese per vedere che cosa sono venuti , i due parenti di sua moglie . Dov’è sua moglie , perché lei non è quella che conduce questa crociata ? Naturalmente, questo in Francia la spesa le valigette che tra Roberto e la moglie hanno attirato il paese al confine con il Camerun .
Detto questo , in Guinea signor Roberto ha lasciato una scia di non pagati , menzogne e abusi .
Che ha attraversato l’Africa rubare , se mi sdraio in paesi che chiedete sei stato.
Se necessario, è possibile fornire una lista di persone che devono la loro denaro Roberto Signore . La gestisco , correva l’azienda . E ‘stato lui che ha contattato Obiang , non il contrario.
Sua moglie si è vantato del marito regali costosi , Rolex d’oro , gioielli e telefoni costosi , mentre un dipendente della sua società non ha addebitato o 200 € al mese .
dipendente indignato
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mazzetta
6 ottobre 2013
caro dipendentente indignato
le sarei grato se potesse documentare le sue affermazioni
che i soldi di Eloba (più di un milione di $) siano stati spesi per comprare memorabilia di Michael Jackson è un fatto dimostrato.
così com’è un fatto dimostrato che quella roba facesse parte degli acquisti pazzi di Obiang. Che è anche il socio maggioritario di Eloba ed è miionario, come si spiega che non paghi i dipendenti da mesi? Come si spiega che lei mi dice che chi è scappato ha preso gli stipendi, mentre loro possono dimostrare di no?
sulla colpelvolezza di Obiang non ci sono molti dubbi, visto che non ha mai avuto entrate lecite che potessero giustificare la dimensione delle sue spese.
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arianna
6 febbraio 2014
caro dipendente indignato, credo che ognuno debba pagare per quello che ha fatto, ma viste le foto che sono uscite oggi riguardanti le condizioni disumane in cui lo tengono, non penso che nessuno meriti di essere trattato così, ricordiamoci sempre quali sono in ogni caso i diritti della persona.
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Patrizia
6 ottobre 2013
vorrei dire al dipendente indignato che non ha nemmeno il coraggio di mettere il suo nome, che Roberto Berardi non poteva, e ripeto non poteva, pagare gli stipendi perchè non venivano pagati gli acconti sugli appalti concessi. ha fatto quanto poteva per pagare, soprattutto i dipendenti locali, anche vendendo alcuni mezzi di trasporto. la moglie e il figlio non hanno portato via nulla, non soldi ma nemmeno vestiti o oggetti personali. noi dipendenti Italiani , negli ultimi periodi, vivevamo con 250 euro al mese, proprio erchè non c’erano soldi per NESSUNO.se Berardi ha mai trattato con asprezza qualcuno è perchè certe persone pretendevano di ricevere lo stipendio senza lavorare, in quanto guineani, dato che la legge locale impone alle ditte straniere un certo numero di dipendenti del posto. lo stipendio di 200 euro al mese è quello regolare, secondo lo standard del paese, e riguarda solo personale non specializzato, mentre in base alle specializzazioni, lo stipendio sale. il contabile è scappato solo per salvarsi la vita, dato che era stato minacciato di morte, forse perchè non voleva testimoniare il falso contro Roberto. quello che fa parlare il dipendente indignato è solo la rabbia, ma è il suo presidente che invita le imprese straniere sul territorio, (la maggior parte delle quali va a lavorare seriamente) dato che altrimenti non avrebbe nessuno con le conoscenze e le competenze per effettuare determinati lavori. io ho lavorato con la Eloba , ho conosciuto molti dipendenti, e se sei arrogante e improduttivo, anche in europa vieni licenziato.
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stefano Berardi
6 ottobre 2013
Gentile Sig Mazzetta, amici di Roberto, grazie di cuore per tutto quello che state facendo.
vi stimo e vi rispetto, mi date il coraggio di credere ancora in una Italia differente.
In questi momenti di angoscia e a volte di disperazione, quando ho la possibilità di ascoltarvi,
mi date nuova forza.
Grazie ancora.
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stefano Berardi
6 ottobre 2013
Sono il Fratello di Roberto Berardi, Stefano, vivo a Berlino.
In riferimento al dipendente anonimo, quando vuoi , tu, e il tuo vice presidente Teodorino Obiang, se sei un cittadino Guineano , siete invitati a casa mia qui in Germania.
Non preoccupatevi, non vi faccio arrestare, o vi faccio del male, cercherò solo di farvi capire che nella Storia, ci si potrà ricordare di voi in due forme o con onore o come miserabili.
Alcuni dei nostri funzionari pubblici e religiosi Italiani , che operano nel vostro Paese, sono
ancora indecisi quale strada scegliere di come la storia si ricorderà di loro, ma molto presto lo sapremo.
Se hai occasione di parlare al tuo padrone Teodorino, oppure alla mamma, digli di seguire le orme del padre Teodoro che è l’unico a capire
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Patrizia
6 ottobre 2013
mi aggiungo ai ringraziamenti di Stefano a Mazzetta, che ha redatto un articolo ampiamente descrittivo della Guinea Equatoriale e del suo” Piccolo Principe”. Aspetto con ansia il momento in cui, finalmente, lo Stato Italiano si deciderà a far valere il suo diritto (e dovere!) di tutela sui suoi cittadini in difficoltà all’estero. Grazie ancora.
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Patrizia
27 ottobre 2013
VORREI FAR PRESENTE CHE OGGI, 27 OTTOBRE, IL PRESIDENTE DELLA GUINEA EQUATORIALE, TEODORO OBIANG, CON UN A NUTRITA DELEGAZIONE, SI TROVA IN ITALIA E ANDRA’ A PORGERE I SUOI SALUTI A PAPA FRANCESCO. LA FARNESINA E IL NOSTRO AMBASCIATORE NON HANNO TEMPO PER TENTARE DI CONTATTARLO, SONO TROPPO IMPEGNATI………..A NON FARE IL LORO LAVORO. ABBIAMO CERCATO DI CONTATTARE IN QUALCHE MODO LA SANTA SEDE, PER CHIEDERE LA POSSIBILITA’ DI FARE CENNO ALLA SITUAZIONE DI ROBERTO E MAGARI PREGARE PER UNA GRAZIA, MA è COME VAGARE IN UNA LANDA DESOLATA, DOVE LA SOLA VOCE CHE SENTI è LA TUA, NON RISPONDE NEMMENO L’ECO!
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Francesca. Pettinicchio
28 ottobre 2013
Scusate…io non me ne intendo,ma ci provo. Questo Papa risponde a tutti,provate a mandare un Tweet a Papa Francesco. A maggior ragione se oggi il presidente é in visita dal SANTO PADRE
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Massimo Pelaracc
28 ottobre 2013
Mi chiamo Massimo Pelaracci, ho conosciuto Roberto Berardi in occasione di una mia visita di lavoro a Bata, posso solo confermare la assoluta bontà d’animo e l’assoluta trasparenza delle sue azioni.
Io stesso ho provato con tutti i mezzi a smuovere le acque nei confronti della Farnesina ma senza alcun esito. Posso testimoniare che Roberto non è stato pagato dal governo guineano e che ha dato fondo a tutte le sue risorse per onorare gli impegni con le maestranze e con i fornitori. Sono trent’anni che mi occupo di infrastrutture in mezzo mondo e mai mi era capitato di incontrare un imprenditore come Roberto Berardi, l’umiltà, la disponibilità, la competenza e la serietà sono le prime caratteristiche che si evincono frequentandolo.
Ho visitato i suoi cantieri, ho conosciuto i suoi collaboratori, sono stato a mangiare a casa sua e ho assistito ai molteplici tentativi di ottenere i pagamenti delle opere che aveva già eseguito. Chi non conosce Roberto è meglio che taccia!!! Per me è e resterà un vero amico.
Caro Roberto, resisti!!!! Tu sei forte e, vedrai, la tua innocenza e onestà sarà riconosciuta e premiata. Un saluto alla magnifica madre di Roberto, a Claudio e Chantal.
Massimo Pelaracci
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stefano Berardi
28 ottobre 2013
Sig.ra Pettinicchio Francesca, buonasera
Sono il Fratello di Roberto, la ringrazio del consiglio, abbiamo inviato un tweet al nostro amato Pontefice a ricordare il dramma che la famiglia Berardi stà vivendo.
Speriamo e preghiamo che abbia ascoltato il nostro dolore.
Grazie dalla Fam. Berardi
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stefano Berardi
28 ottobre 2013
Gentile Sig. Pelaracci Massimo, buonasera
Non ho il piacere di conoscerla, ma le sue parole mi hanno toccato profondamente nel cuore.
La ringrazio da parte di Roberto e la Famiglia Berardi.
Spero un giorno di incontrarla e poterle dire grazie di persona.
In fondo nelle sue parole, mi conferma le mie certezze e i miei dubbi.
Nostro padre Orlando Berardi era un Cavaliere del Lavoro al merito della repubblica Italiana, insignito nel giugno del 1968 da il Presidente Saragat e dal Presidente del Consiglio Moro, iscrizione numero 55961
I valori che ci ha insegnato sembra che sono ancora presenti nella nostra Famiglia, peccato che attualmente, per i nostri Funzionari pubblici i valori sono altri.
Grazie di Cuore
Stefano Berardi e Famiglia
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Mario
4 novembre 2013
Coao Stefano Sono Mario Natarella. Oggi ho saputo di Roberto Vorremmo fare qualcosa x lui. Se puoi fatti sentire o rispondi a Sandro Saieva.
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stefano Berardi
5 novembre 2013
Mario, buongiorno sono Stefano, grazie dell’interessamento, per favore scrivete tutti al
Nunzio Aposolico Piero Pioppo di intervenire prima che sia troppo tardi, e ricordategli quali sono le funzioni di un religioso in questi casi ( si nasconde e non risponde ) la sua e-mail è
‘nuntius.cam@gmail.com’ forse quando vede tante e-mail capisce e si ricorda dei suoi compiti
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Mario
5 novembre 2013
Ok Stefano. Noi vorremmo tenerci in contatto anche privatamente. Se hai modo facci avere la tua mail o altro. Un Abbraccio da tutti Noi.
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Patrizia
29 ottobre 2013
personalmente ho inviato almeno 10 tweet al nostro Papa Francesco, tre lettere, diverse mail sia alla Santa Sede, agli organi di stampa del Vaticano, ad alcuni vescovi, alla radio Vaticana………speriamo che qualcuno ne legga almeno una e decida di aiutarci. sono certa che se il Papa ne venisse a conoscenza, non si tirerebbe indietro al metterci una buona parola.
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Patrizia
31 ottobre 2013
ARTICOLO SULLA VISITA DI TEODORO OBIANG A PAPA FRANCESCO IL 29 OTTOBRE 2013:
Tre giorni fa in Vaticano, il Papa ha ricevuto stringendogli le mani il presidente della Guinea Equatoriale, Teodoro Obiang Nguema Mbasogo,con il quale ha anche firmato un accordo bilaterale di cooperazione. Vatican Insider, che dovrebbe essere il sito web di informazioni non convenzionali sulla Chiesa cattolica della Stampa, insieme a tutto il resto dei giornali e delle agenzie, non ha fatto una piega, presentando la cosa come un atto di ordinaria amministrazione che, udite udite, “suggella le buone relazioni bilaterali esistenti, riconosce la personalità giuridica della Chiesa e delle sue Istituzioni” e “riguarda anche il matrimonio canonico, i luoghi di culto, le istituzioni educative, l’assistenza spirituale ai fedeli cattolici negli ospedali e nelle carceri”, come recita la velina diffusa dalla sala stampa vaticana.
Peccato che Obiang sia un feroce dittatore che governa con il pugno di ferro il suo paese da oltre trent’anni e che molti osservatori internazionali considerino il suo regime uno dei più corrotti, oppressivi e antidemocratici del mondo. La Guinea Equatoriale ha un solo partito, non ci sono giornali e tutte le emittenti radiofoniche e televisive sono gestite o controllate direttamente dal governo. Secondo Forbes, questo personaggio possiede una delle fortune più grandi del mondo, con un patrimonio stimabile in 600 milioni di dollari, in un paese pieno di petrolio e fra i più poveri di tutta l’Africa. In un rapporto del Dipartimento di Stato americano del 2008, si parla di uccisioni indiscriminate, detenzioni arbitrarie e torture per i detenuti. Che però adesso, grazie all’accordo di papa Francesco, prima di crepare in cella potranno usufruire dell’assistenza spirituale.
Sono soddisfazioni.
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Patrizia
31 ottobre 2013
Ho lanciato la petizione “Nazioni Unite: Richiesta di liberazione immediata” e ho bisogno del tuo aiuto per diffonderla.
Puoi prenderti 30 secondi per firmare? Ecco il link:
http://www.change.org/it/petizioni/nazioni-unite-richiesta-di-liberazione-immediata
Ecco perché è importante:
Roberto Berardi sta’ subendo torture fisiche e psicologiche,e’innocente e teme per la sua vita.
Puoi firmare la mia petizione cliccando qui.
Grazie!
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falconi
3 novembre 2013
PER GIUSTIZIA!!!
Condivido il dolore e la speranza della famiglia Berardi.
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Marco Scarselletti
6 novembre 2013
Roberto non mollare, non lo hai mai fatto, sei sempre stato forte.
Prego per te!!!
Un abbraccio grandissimo da un amico.
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Patrizia
6 novembre 2013
ho appena inviato una mail a mons. Piero Pioppo presso la nunziatura apostolica. perchè non lo facciamo tutti? magari la loro coscienza si risveglia.
in quanto amica della famiglia Berardi, mi permetto di scrivere due parole per perorare la causa di Roberto , in carcere in Guinea Equatoriale, come ben sapete, da 10 mesi. mi domando come sia possibile, soprattutto ora, con un Papa come Papa Francesco, le cui parole a sostegno di chi è in difficoltà, sulla carità cristiana, sull’auspicio di una chiesa meno attenta agli aspetti economici e più rivolta ad aiutare il prossimo, non smuovano la coscienza di chi . ricoprendo un incarico tanto delicato e importante, come la Nunziatura Apostolica, preferisce volgere altrove lo sguardo pur di non perdere le generose donazioni economiche di un dittatore sanguinario e oppressore piuttosto che muoversi in soccorso di una persona palesemente innocente, ormai profondamente segnata nel fisico e nella psiche, da una vicenda che sta diventando grottesca? possibile che nessuno trovi il modo di ottenere una incontro con la famiglia Obiang, che si professa profondamente cristiana, per smuovere un moto di umanità in quelle coscienze offuscate dalla sete di potere e ricchezza smisurata? Mons. Pioppo, se non ci si può aspettare nemmeno dalla chiesa , testimone di Dio e dei suoi comandamenti, la messa in pratica di tante belle parole di aiuto e sostegno a chi soffre e a chi è ingiustamente maltrattato e privato della propria dignità di uomo, a chi si può credere più? la grandezza di madre Chiesa non si vede solo nei gesti eclatanti, ma anche nell’attenzione che dedica ad ogni figlio bisognoso di aiuto. cercate bene dentro di voi, forse troverete quel minimo di coraggio e di carità cristiana che vi permetteranno di agire nel modo in cui ci si aspetta da chi ha fatto una scelta tanto importante come quella di dedicare la sua vita a Dio e al bene dei suoi fratelli. confido almeno in una risposta, anche se temo di non essere sufficientemente importate da poter essere considerata degna della vostra attenzione, come del resto Roberto Berardi.. grazie. Patrizia.
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manlio sverin
13 novembre 2013
brava Patrizia…..ma sai questo è un Papa strano: non ha mosso una vocale per i cristiani trucidati in mezzo mondo…..fatto gravissimo! E’ un’icona della bontà perchè cosi è apparso nell’immaGINARIO COLLETTIVO e qualsiasi cosa farà sarà sempre un santo!Diffondiamo l’appello di Roberto OVUNQUE!! BUON LAVORO!
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Patrizia
7 novembre 2013
QUESTO è UN ESTRATTO DEL RAPPORTO DI UN ASSOCIAZIONE DEI DIRITTI UMANI ATTIVA NEGLI STATI UNITI, DOVE RICORDIAMO, A BREVE PRENDERA’ IL VIA UN PROCESSO CONTRO TEODORIN OBIANG
Roberto Berardi, an Italian citizen and business partner of
President Obiangs eldest son in a civil construction company, was arrested
without a warrant in January 2013 in Bata, held without charge for several
weeks and reportedly tortured. After three weeks in detention he was
informed that his business partner, the Second Vice President, had accused
him of theft of company assets. Late in 2012 Mr. Berardi learned of the
asset forfeiture case by the United States Department of Justice against the
US-based properties purchased by his partner with transferred company funds.
He subsequently raised the matter with his partner, and this resulted in his
arrest and imprisonment. At the time of writing, Roberto Berardi is serving
a two year and six month jail sentence, after a sham trial. There are
reasons to believe that the arrest and imprisonment of Roberto Berardi was
instigated to pre-empt the possibility of his being called by US
prosecutors, as a witness against his partner.
Freedom from Torture and another Cruel, Inhuman or Degrading
Treatment
20. Despite the existence of a law forbidding torture, police and
soldiers continue to torture civilians with impunity. Little effort has been
made to implement the law or the recommendations of the UN Special
Rapporteur on Torture[13]. To our knowledge, the government pursued one case
of torture. Nevertheless, the perpetrator soon received a presidential
pardon and received a military promotion. While fewer political detainees
have been subjected to physical torture or ill-treatment in the past four
years, they are nevertheless subjected to other forms of inhuman treatment
such as being held incommunicado. Torture is used to extract confessions, or
as a form of punishment for criminal suspects.
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Patrizia
12 novembre 2013
questo scrive una dipendente della Eloba:
Una terrible desgracia para Berardi , sino también para la docena de italianos con los que había llegado a la zona de Bata América , de donde también proviene el empresario. Cuando la situación se agravó por suerte, la mayoría de ellos estaban de vacaciones en Italia , que se encontraba en el país es conservadora huir , todos tienen sus pertenencias a la izquierda y los hogares que se han robado dicen ahora , ninguno de ellos volvió a recibir los salarios y las prestaciones . Según el ex- empleados Berardi , además de perder todo lo que él también perdió a sus inversiones , porque Obiang siempre se ha extendido cada entrada presentarla como una “cuota ” para la obtención de contratos. ¿Cuántas occidentales que operan en el país , Berardi había sido invitado por su joven Obiang , que había apreciado su trabajo en Côte d’ Ivoire y Camerún , donde Berardi ha vivido durante 16 años sin ningún problema . Por desgracia, el italiano no sospechan de tener que tratar con una persona así, y cuando empezó a comer la hoja de descubrir el coste de comprar el guante de Michael Jackson y convulsiones en los Estados Unidos y Francia se enfrentaron Obiang sin sospechar la peligro al que se reunía y sin saber que podía llegar a ser mucho peor , ya que entró en vigor.
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Angelines Munoz
12 novembre 2013
Roberto Berardi fue mi jefe en Guinea Ecuatorial, no es cierto que él robase, y menos la cantidad que le imputan, “la empresa jamás cobró esa cantidad de dinero”, ELOBA, que así se llamaba esta empresa, es una empresa pequeña y le sirve de tapadera a “Teodorín”, y Roberto es la cabeza de turco, podría haber sido otra persona, pero el destino le puso a Roberto en el camino de este CORRUPTO. Roberto tiene que ser liberado, su único delito ha sido confiar en Teodorín, y defender y luchar para que esta empresa saliera adelante con su esfuerzo y el de un equipo profesional y trabajador con el que dotó a dicha empresa. Mi opinión personal es que Teodorín no ha sido inteligente al no darse cuenta, que con Roberto, como director de Eloba, y con los márgenes de beneficio que tiene Guinea Ecuatorial, podría haber ganado mucho dinero y lo que es importante, de forma honrada, y sin embargo nos ha dejado a deber a los trabajadores muchísimo dinero, pues no cobrábamos las nóminas que nos correspondían por falta de dinero “o porque Teodorín, no daba el visto bueno a que siguiera adelante con el proyecto que teníamos de un Cuartel Militar en Mongomo”.
ROBERTO BERARDI ES INOCENTE Y DEBE SER LIBERADO
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Stefano Berardi
12 novembre 2013
Hi Ken, Tutu .
Regarde svp Google italia sur Roberto Berardi Guinea Equatoriale le premiere journaux en Italie
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Angelines Munoz
13 novembre 2013
L’histoire douloureuse de Roberto Berardi et sa Eloba , qui est victime d’intimidation par le fils du dictateur équato guinéen et ignoré par tout le monde en dehors de la famille et d’anciens employés, qui tentent désespérément de porter son histoire à l’attention des autorités et de l’opinion publique .
La Guinée équatoriale est l’une des pires dictatures africaines , dirigé depuis 1979 par le meilleur survivants parmi les dictateurs africains , assis parfois sur une mer d’huile. Le pays a maintenant le plus haut revenu par habitant du continent , que celle de nombreux pays développés, mais plus de 75 % de la population survit avec moins d’ un dollar par jour , bien que les citoyens équato- guinéens sont moins de 700.000 et l’État perçoit des milliards de dollars par an , tout en vendant des richesses du pays. La puissance de Obiang est basé sur la répression sanglante et systématique de toute dissidence , Théodore est arrivé au pouvoir en rejetant son oncle, le régime dont il était le chef de la police secrète redoutée . Un régime qui a une réputation en ligne avec celle de la Corée du Nord .Pour être précis Berardi a été arrêté le 19 janvier , a été placé en résidence surveillée entre le 11 Février et 6 Mars et finalement condamné et emprisonné à Bata , la plus grande ville du pays. Le 26 Août , les juges l’ont condamné à 2 ans et 4 mois d’emprisonnement ou le paiement d’une amende de 1,2 million d’euros , qui Berardi et sa famille ne possèdent pas. La version que vous souhaitez Berardi innocent et qui ne tient pas compte de l’ administration de la justice en Guinée équatoriale est basée non seulement sur les mots de Berardi et anciens salariés de Eloba italien sur trois preuves solides : la première est que la justice dans le pays complètement inféodée au régime , qui est notoirement impitoyable, la seconde est que ” Teodorin ” Obiang est connu pour être corrottissimo et sujettes à des abus lors de la lecture à la maison. La troisième , c’est qu’il ya une réponse des autorités américaines des paroles de Berardi , Teodorin en fait utilisé plus d’un million de dollars pour acheter des souvenirs Eloba de Michael Jackson et d’autres schiocchezze avec pour décorer sa villa de Malibu pour plus de 30 millions de dollars .Villa saisi par les autorités américaines comme revenus du blanchiment du produit de la corruption , car le fils de Teodoro Obiang avec son salaire officiel en tant que ministre de l’Agriculture et des Forêts ( à l’époque, est maintenant vice-président ) ne pouvait même pas gagner à 100 vie. Et si vous pensez qu’une action similaire avec les autorités françaises ont saisi les autres biens immobiliers et une écurie de voitures de luxe parmi les plus chères dans le monde ou que le jeune homme a ordonné la construction d’un yacht près de 300 millions de dollars , vous pouvez comprendre comment Teodorin a eu peu de difficulté à s’adapter comptes avec Berardi , à sa manière et avant Eloba pour l’utiliser comme un écran et une source de financement pour ses achats. En outre , le processus Teodorin américaine commence bientôt, et Berardi pourrait également être un témoin dangereux pour la poursuite, car il est peu probable que le gouverneur de la banque centrale ou d’autres institutions du pays verra jamais contre la coqueluche du dictateur. Il s’agit en aucune façon démontré que l’accident a eu lieu à Berardi a produit identique aux sociétés ayant les épaules plus grandes que celles de son , qui sont infognate fini dans le pays et victimes d’abus et tagliaggiamenti de toutes sortes, beaucoup de ceux qui ont fait des affaires avec Obiang ont été diversement triché ou créanciers pour des montants qui ne verront jamais .
Un terrible malheur pour Berardi , mais aussi pour les Italiens douzaine avec qui il avait atteint la zone de Bata latine , d’où vient aussi l’entrepreneur. Lorsque la situation a empiré , heureusement, la plupart d’entre eux étaient en vacances en Italie, qui se trouvait dans le pays est conservatrice s’enfuir, ont tous biens et les maisons de gauche qui ont été cambriolés dire maintenant , aucun d’entre eux a reçu arriérés de salaires et de droits . Selon l’ex- salariés Berardi , en plus de perdre tout ce qu’il a aussi perdu leurs investissements, car Obiang a toujours balayé chaque entrée revendiquer comme un “droit ” pour l’obtention de contrats . Combien d’ Occidentaux opérant dans le pays , Berardi avait été invité par leur jeune Obiang , qui avait apprécié son travail en Côte d’Ivoire et au Cameroun, où Berardi a vécu pendant 16 ans sans aucun problème. Malheureusement , l’Italien n’a pas soupçonner d’ avoir à traiter avec une telle personne, et quand elle a commencé à manger la feuille de découvrir le coût d’achat du gant de Michael Jackson et des saisies aux États-Unis et de la France face Obiang sans se douter de l’ danger auquel était assemblée et sans savoir qu’il pourrait finir par être bien pire que son entrée en vigueur .Ce qui reste de cette histoire est la confirmation n’est pas nécessaire à la mauvaise qualité du régime Obiang et la tendance systématique de Teodorin (ainsi nommée pour la distinguer de la société mère) à la ruine de l’image avec des actions pour être la richesse nationale gaspillage gâté à l’étranger. Ses légendaires fêtes d’anniversaire avec des étoiles et des millionnaires de musique internationaux inscrits avec cachet aussi mythique que l’arrogance avec laquelle il se déplace à la maison, semant la terreur dans toute personne qui n’est pas rapide pour aller avec ses désirs et sa rapacité , contrairement à son père en fait, il est particulièrement enclin à l’ostentation et semble prêt à défier ce champ émirs du Golfe , même si ce n’est pas la famille des émirs , mais l’un des candidats les plus probables pour mettre fin tôt ou tard devant la Cour pénale internationale ou fait quand ses gardiens de l’Ouest , je ressens le besoin . Ce n’est pas un hasard si Obang a récemment déployé à l’ONU contre le droit d ‘«intervention humanitaire», une menace existentielle pour un régime comme le sien.
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patrizia
13 novembre 2013
GUINEA EQUATORIALE SPAGNA PREMIO 5 MILIONI / ROMA – I calciatori della Guinea Equatoriale percepiranno 5 milioni di euro dallo Stato. Unica condizione: battere la Spagna. E’ questa l’idea di Teodoro Nguema Obiang, figlio del Presidente e secondo Vice-presidente della Repubblica, per i giocatori allenati dal C.t. Andoni Goikoetxea. E ogni gol fatto varrà 50 mila euro: lo riporta ‘repubblica.it’, che ricorda come nel gennaio 2012 i nazionali della Guinea Equatoriale ottennero circa 750 mila euro per aver battuto la Libia nella gara inaugurale della Coppa d’Africa.
CAPITO COME SPENDE I SOLDI TEODORIN?
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manlio sverin
13 novembre 2013
un’ennesima vergogna che il governo italiano e i lecchini giornalisti tv e di stampa tacciono! Vergogna! Parliamo di stronzate e di diritti umanitariiiiii!!! E di questo caso no??? Bastano i Marò per non svergognare troppo l’Italia???Ma quand’è che verra qualcuno a risollevare le sorti di questo paese devastato?????????????Quando verrà qualcuno che saprà comandare???..e che lo faranno comandare!!!!Maiiiii! Perchè gli italiani non vogliono nessuno che comandi!Perchè vogliono essere liberi di fare cio che vogliono!!!! I partiti di sinistra sono i primi a difendere questa strana democrazia e la costituzione che sono dei paraventi per non fare nulla! Solo per litigare!!!Rimpiango il Duce … e non sono fascista!!!!
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mazzetta
13 novembre 2013
tenga però presente che Obiang, quello che detiene Berardi, è in effetti il duce equato-guineano e che il duce italico di Berardi ne ha fatti fuori parecchi
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gracias
13 novembre 2013
salu vraiment je connais Roberto parceque jai vecu avec lui en prison pendant 9 mois a Bata cest un homme franc et honnête jai pu discuter avec lui. tout ce qu’on lui reproche est faux. je peux dire il lutte pour survivre et cest un grand humaniste.Sa force mentale son courage et inestimale vu sa contdamnation et son proces tout le monde sait que justice na pas été rendu. Le monde doit connaitre que au fond de la Guinée Equatoriale vit un Italien en prison victime d’un pouvoir autoritaire et d’injustice. que Dieu le preserve et le sauve contre l’ènnemi. nous devons s’unir pour lutter à sa cause car beaucoup de nos compatriotes vivent aussi le même cas en Guinée Equatoriale.
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gracias
13 novembre 2013
salu vraiment je connais Roberto parceque jai vecu avec lui en prison pendant 9 mois a Bata cest un homme franc et honnête jai pu discuter avec lui. tout ce qu’on lui reproche est faux. je peux dire il lutte pour survivre et cest un grand humaniste.Sa force mentale son courage et inestimale vu sa contdamnation et son proces tout le monde sait que justice na pas été rendu. Le monde doit connaitre que au fond de la Guinée Equatoriale vit un Italien en prison victime d’un pouvoir autoritaire et d’injustice. que Dieu le preserve et le sauve contre l’ènnemi. nous devons s’unir pour lutter à sa cause car beaucoup de nos compatriotes vivent aussi le même cas en Guinée Equatoriale.
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stefano Berardi
21 novembre 2013
Appello a tutte le persone che intendano contribuire alla risoluzione del caso di Roberto Berardi.
Mercoledi 4 Dicembre 2013 all e ore 10,00 presso largo Equador a Roma,zona parioli,si terra’ un Sit-in pacifico difronte l’ambasciata della Guinea Equatoriale.Abbiamo nuovamente bisogno di ognuno di Voi,dateci una mano!!!Grazie
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patrizia
2 dicembre 2013
Legislatura 17ª – Aula – Resoconto stenografico della seduta n. 144 del 28/11/2013
SIMEONI, VACCIANO, AIROLA, BIGNAMI, PAGLINI, LUCIDI, Maurizio ROMANI, BENCINI, BULGARELLI, CAMPANELLA, MORRA, CRIMI, CIOFFI, SANTANGELO, DE PIETRO, SCIBONA, SERRA, BLUNDO, DONNO, CASTALDI, CASALETTO, PEPE, GAETTI, FATTORI, CATALFO, MOLINARI, MUSSINI, MANGILI, FUCKSIA, ENDRIZZI, BOCCHINO, CAPPELLETTI, BOTTICI, MASTRANGELI, RICCHIUTI, MOSCARDELLI – Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri degli affari esteri e della giustizia – Premesso che, per quanto risulta agli interroganti:
il cittadino italiano ed imprenditore edile Roberto Berardi, di anni 48 di Latina, ha per molti anni lavorato nel continente africano senza avere mai avuto nessun tipo di problema con la giustizia locale;
come si evince da una sua dichiarazione riportata dall’articolo pubblicato on line su “Giornalettismo” del 30 settembre 2013 a firma del giornalista Mazzetta, nel 2011 l’imprenditore cominciò a lavorare in Guinea equatoriale fondando una società edile, la ELOBA Costruccion, con un partner locale che deteneva il 60 per cento della società stessa: il figlio dell’attuale presidente Teodoro Nguema Obiang Mangue, anche chiamato Teodorin;
il signor Berardi investì tutte le sue risorse nella società per la quale sostenne anche esborsi per affrontare i numerosi appalti che vennero affidati alla ditta, salvo rendersi conto, molto tempo dopo, di uscite di cassa della società di cui non era a conoscenza;
in realtà, come appurato dai giudici americani della California in una sentenza contro Teodorin, a cui era stata confiscata a Los Angeles una villa con Ferrari e dei cimeli di Michael Jackson, questi acquisti erano stati fatti tramite la società partecipata con Berardi, e la sentenza condanna Teodorin per aver usato soldi provenienti da corruzione, appropriazione indebita, estorsione da parte o a favore di una società coinvolta anche nel riciclaggio di denaro sporco;
Roberto Berardi si è ritrovato, a sua insaputa, come dichiarato nell’articolo, socio di una società che veniva usata per riciclare soldi e per soddisfare capricci personali del socio di maggioranza;
nel momento in cui Berardi ha chiesto spiegazioni a Teodorin delle spese effettuate, l’imprenditore si è visto prelevare nella notte dalle forze di polizia che l’hanno portato in prigione senza consentirgli di mantenere contatti con la nazione, con la famiglia e senza poter avere l’assistenza diplomatica, legale, sanitaria che i diritti umani minimi a livello internazionale vedono riconosciuti ad ogni persona. Spiega in una lettera: “Accusato di furto, privato del passaporto, e sottoposto ad ogni genere di controllo, che peraltro non ha prodotto nessun addebito a mio carico e non ha riscontrato nessun comportamento scorretto o appropriazione indebita. Nonostante tutto, anche in assenza di accuse precise, vengo ancora detenuto, mi viene negata la possibilità di rientrare in Italia, e di rivedere i miei figli, ai quali manco da oltre un anno, privato di ogni sostegno economico, isolato dal mondo e privato di ogni contatto con l’esterno, senza poter ricevere cure mediche, e alimentazione insufficiente”;
da gennaio 2013 Roberto Berardi è detenuto nel carcere della capitale della Guinea equatoriale in condizioni disumane, sottoposto a torture fisiche e psicologiche;
a parere degli interroganti è sconcertante appurare che la Guinea equatoriale riservi ad un cittadino straniero un trattamento del genere, lesivo dei principali diritti umani riconosciuti a livello internazionale, come nazione facente parte dell’Organizzazione delle Nazioni Unite;
considerato che, a quanto risulta agli interroganti:
la Guinea equatoriale è uno dei Paesi africani a maggior crescita del PIL, dovuta allo sfruttamento dei suoi giacimenti petroliferi ed in piccola parte delle sue risorse minerali e naturali in genere, crescita che però non corrisponde al miglioramento delle condizioni di vita della popolazione;
questo Paese dal 1968 si è riscattato dal colonialismo spagnolo con la speranza di iniziare un percorso di democratizzazione dando vita alla Repubblica indipendente della Guinea equatoriale. Ad oggi, nonostante la dicitura di repubblica, ha assistito solo al susseguirsi di una dittatura familiare, cioè quella degli Nguema: l’attuale presidente Teodoro Obiang Nguema Mbasogo è il nipote di Francisco Macìas Nguema primo dittatore del Paese, dal 1972 al 1979, a cui succedette con un colpo di Stato;
i dati economici, reperibili da moltissimi osservatori del settore, mostrano un’economia fortemente basata sul petrolio ed un’agricoltura poco sviluppata, dove il business economico è in mano alle famiglie che governano il Paese;
lo stesso Fondo monetario internazionale e la Banca mondiale, a partire dal 1993, hanno tagliato i finanziamenti a progetti di sostegno dell’economia del Paese a causa della corruzione ingente e la poca trasparenza nella gestione delle risorse economiche pubbliche e private;
in questo quadro economico si sono inseriti anche investitori stranieri privati, tra cui alcuni imprenditori italiani che vengono obbligati, secondo la legge locale, a formare società miste con investitori autoctoni;
considerato inoltre che, a quanto risulta agli interroganti:
non vi è in Guinea equatoriale alcuna rappresentanza diplomatico-consolare italiana e l’ambasciata d’Italia competente è Yaoundé, in Camerun, che ha provato, senza alcun risultato, ad allacciare comunicazioni con il Governo equatoguineano;
relativamente al trattamento dei detenuti nella Guinea equatoriale, l’associazione per i diritti umani Amnesty International riferisce che la tortura è pratica diffusamente utilizzata dalla polizia locale. Si legge ad esempio in merito: «Nelle stazioni di polizia ha continuato a essere impiegata la tortura. Nessuna indagine è stata avviata e i perpetratori non sono stati assicurati alla giustizia»; «La maggior parte dei 10 membri dell’Unione popolare (prigionieri politici arrestati a febbraio e marzo) sono stati torturati nelle stazioni di polizia di Bata e Malabo. Santiago Asumo ha raccontato al magistrato inquirente che in una occasione era stato fatto stendere pancia a terra, i piedi legati stretti con cavi, e che gli era stato offerto del denaro af?nché “confessasse”. In un’altra occasione, la polizia gli aveva messo della carta in bocca, lo aveva messo legato in un sacco, picchiandolo mentre era sospeso. Sebbene egli avesse fatto i nomi di quelli che lo avevano torturato, non è stata avviata alcuna indagine e nessuno è stato assicurato alla giustizia» e «Epifanio Pascual Nguema è stato arrestato senza mandato il 26 febbraio e portato al commissariato di polizia di Bata. Circa a mezzanotte del 2 marzo, agenti lo hanno prelevato dalla sua cella e lo hanno torturato per quattro ore. Lo hanno percosso sui reni, sulla pancia e sui genitali. Per diversi giorni ha avuto sangue nelle urine e non riusciva a camminare o a stare in piedi diritto. È stato necessario il ricovero in ospedale. Era stato arrestato apparentemente per aver procurato documenti di espatrio a sua moglie e per aver criticato il presidente Obiang. È stato rilasciato senza accusa alla ?ne di maggio»;
inoltre, per quanto riguarda le condizioni carcerarie, sempre Amnesty international ha raccolto le seguenti informazioni: «Alcuni prigionieri sono stati di fatto trattenuti in incommunicado. Alcuni prigionieri sono stati detenuti in celle di isolamento, in catene e veniva loro concesso di uscire in cortile soltanto per circa una mezz’ora ogni due o quattro settimane»; «Nei commissariati di polizia di Malabo e Bata, le condizioni erano ai limiti della sopravvivenza, a causa del sovraffollamento e della scarsa igiene e della condizione delle fognature» e «Secondo i rapporti, una donna ritenuta essere di nazionalità nigeriana è deceduta nel commissariato di polizia di Malabo il 3 marzo, a causa del sovraffollamento e delle scarse condizioni igieniche. Era stata arrestata circa due settimane prima in seguito al presunto attacco al palazzo presidenziale. Sulla sua morte non è stata aperta alcuna inchiesta»;
non sono rari i casi di cittadini italiani vittime di abusi di potere e di violazione dei diritti umani in Paesi a scarsa connotazione democratica,
si chiede di sapere:
quali siano i motivi per cui ad oggi il Governo non è ancora in grado di dare notizie ai familiari relativamente alla vicenda che vede coinvolto il signor Roberto Berardi;
quali vie diplomatiche siano state percorse e con quali esiti, considerato che un cittadino italiano in questo momento è vittima di trattamenti disumani e degradanti che violano la sua dignità, l’integrità fisica e psichica nonché la sua libertà e sicurezza;
se il Governo non ritenga di dovere comunque attivare tutte le procedure utili per agevolare il rapido trasferimento nelle carceri italiane del nostro connazionale e comunque per far sì che gli venga assicurata l’assistenza per un giusto processo;
se non ritenga opportuno attivarsi presso le competenti sedi europee al fine di chiedere un intervento sulla vicenda, che interessa un cittadino europeo in una situazione di palese violazione dei diritti umani, reclamando delucidazioni al Governo della Guinea equatoriale.
(4-01231)
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patrizia
2 dicembre 2013
Mazzetta, qualcosa si muove, e hanno fatto specifico riferimento al suo articolo. lei è stato il primo ad aiutarci, GRAZIE!
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COMITE DE SOUTIEN A ROBERTO BERARDI
10 dicembre 2013
COMITAD DE APPOLLO A ROBERTO BERARDI
Somos un grupo de hovenes guineanos y extranjeros que suportamos a Roberto y su familia para la dificultad que esta senor vive dentro de las carceles de la Guinea ecuatorial en Bata hace un ano. Seguimos con atencion su lucho para obtener su libertad en la justicia de un pais abandonado de Dios. Nosotros hovenes le appollamos para que el sale de esta situacion lo mas posible. Roberto es un martiro o victimo de una sistema que ha destruido nuestra esperanza de mejor vida. Esta situacion nos dejan a reflecionar porque Europa y su pais de origen no intervinen con forza y determinacion. Porque una familia pone miliones de euro para la causa espirituales pero su santito o el vaticano debe saber que este dinero es un dinero de sufrimiento , de robo para nosotros guineanos . Somos un pueblo no a una familia. Un dia este pais va quemar y todos los que son responsables de esta situacion van a dar cuenta adelante de Dios y ante todo adelante del pueblo guineano. Roberto no hay que dejarte dominarte por este sistema crapulo. Levante como es de vuestro costumbre a luchar para tus derechos. Un dia la justicia va salir el mundo entero y particularamente el pueblo guineano comprendera la verdad.
Tu humilidad, tu humanidad, tu courage y tu personalidad son nuestra referencia para nosotros guineanos de buenas moralidades. Nosotros sabemos tu amor ben hecho te va salvar
COURAGE, COURAGE. COURAGE HERMANO
QUE DIOS TE PROTEGE CONTRA EL MAL
COMITE DE SOUTIEN A ROBERTO BERARDI
nous sommes des jeunes guineens et etrangers a en encourager Roberto Berardi et sa famille dans le calvaire que ce Monsieur vit depuis des mois voir presque unn an au fond de sa cellulle en prison a Bata en Guinee Equatoriale. Nous suivons avec atention sa lutte en vue de sa liberte en la justice dun pays abandonnede Dieu . Nous jeune guineen s ouevrons pour quil sorte de ce calvaire voir de cette souffrance. Roberto est un martyre dun systeme qui a detruit notre espoir de meilleure vie . Cette situation nous laissse a reflechir a savoir la question a savoir pourquoi loccident et son pays dorigine ninterviennent pas avec force et detetrmination? Pourquoi une seule famille monopolise le pouvoir et injecte des millions deuro a la cause espirituelle mais sa saintete doit savoir que cet argent est largent de souffrance de vol pour le peuple guineen. Nous sommmes un peuple pas une famille.Et si cela continue le pays brulera et tous les responsables de cette acte vont devoir donner des comptes devant Dieu mais avant tout devant le peuple guineen.
Roberto ne vous laisser pas avoir par ce systeme crapuleux.
Roberto nous savons que vous etes courageux car parmi nous il ya n en qlqs un qui ont vecu avec vous en cellule.
Roberto nous vous encourageons soyez fort car nous savons que vous l etes. Lamour que vous degagez autour de personnne est si fort et si puissant pour constituer un boucle se securite pour tous les gens qui vous veulent du mal. Un jour la justice sera rendu et la verite jaillira encore de plus belle et vous serez enfin libere comme la ete Nelson Mandela. Tous les gens de bonne moralite comprendront la verite.
Votre personalite, votre courage, votre abnegation et votre humanisme et determination constituent nos references et cela merite detre saluer pour nous vous etes notre MANDELA et notre mentor.
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Patrizia
17 dicembre 2013
dopo la sospirata visita del delegato dell’Ambasciata Italiana, che ha visitato Roberto in carcere il 13 dicembre, per RAPPRESAGLIA, E’ STATO MESSO IN ISOLAMENTO, IN UNA CELLA BUIA, SPOGLIA E ROVENTE, DATO LE TEMPERATURE ELEVATE CHE CI SONO ORA IN GE. E SENZA POTER RICEVERE VISITE, QUINDI ANCHE LA PERSONA INCARICATA DI PORTARGLI IL CIBO NON PUO PIU’ FARLO! VOGLIONO FARLO MORIRE, E SE IL MINISTRO DEGLI ESTERI NON FA SENTIRE LA SUA VOCE, FRA POCO CI RIUSCIRANNO. POI IL GOVERNO SI SPENDERA’ IN CONDOGLIANZE E PAROLE DI CONFORTO, MA SOLO DOPO!!
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Patrizia
25 gennaio 2014
ROBERTO BERARDI è ANCORA IN ISOLAMENTO. SONO 42 GIORNI. IN QUESTE CONDIZIONI è FACILE PERDERE LA LUCIDITà E SI RISCHIA LA SALUTE MENTALE. 42 GIORNI SENZA MAI INTERAGIRE CON UN ESSERE UMANO E SENZA MAI USCIRE ALL’APERTO. RIUSCITE AD IMMAGINARE COME DEVE ESSERE? LO VOGLIONO SPINGERE AL SUICIDIO?
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Patrizia
2 aprile 2014
Mazzette, per problemi alla mail ho perso il suo indirizzo di posta. immagino saprà dell’annuncio della imminente liberazione di Roberto. prima di gioire aspettiamo che la promessa si tramuti in realtà. grazie per il suo contributo. gli amici e la famiglia.
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Patrizia
2 luglio 2014
http://iaafrica.com/equatorial-guinea-human-rights-watch-demands-release-of-seriously-ill-political-prisoner/
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