
La Fiat va malissimo sul mercato europeo e Marchionne non trova di meglio che frignare in un’intervista all’Herald Tribune. Eppure dovrebbe saperlo che agli americani non piacciono i perdenti, ancora di meno se piangenti.
Per questo è particolarmente ridicolo che Marchionne sia andato a lamentare l’attitudine “suicida” dei concorenti, che consisterebbe nel fare troppi sconti, cioè usare la leva del prezzo per conquistare quote di mercato. Ancora di più perché il maggiore dei concorrenti macina quote di mercato e utili mentre produce una vasta gamma di auto di qualità e per di più pagando i suoi dipendenti molti di più di quanto non faccia Fiat.
Non c’è niente di suicida nel comportamento di Volkswagen, al massimo un istinto positivamente omicida nel cercare di far fuori i concorrenti che non lavorano altrettanto bene sul mercato europeo. E non è colpa di Volkswagen se la Fiat di Marchionne risponde con una gamma striminzita, vecchia e rinforzata di restyling di modelli americani che non vuole nessuno.
Il mercato dell’auto in Europa è forse il più competitivo del pianeta da almeno vent’anni, Marchionne non poteva sperare di sfangarla limitandosi a spacciare benzina a un euro al posto degli sconti con i quali qualsiasi concessionario bombarda a tappeto i clienti in tempi di crisi come questi.
I concorrenti fanno semplicemente meglio, alcuni addirittura molto meglio ed è naturale che la quota di mercato di quelli che fanno poco o niente evapori come neve al sole, ancora di più se non ha una gamma minimamente appetibile da offrire, non ha modelli in grado di fare grandi numeri e per aggredire i segmenti di mercato più corposi non presenta novità di rilievo da anni.
Nessuna volontà suicida dunque, lo sa anche Marchionne che là fuori ci sono solo assassini e che tra quelli che vogliono ammazzare c’è anche lui, che con la sua idea di business è già arrivato a fine corsa. Ora non gli resta che piangere e in effetti ha cominciato a farlo. Peccato solo che le sue lacrime non saranno di conforto a nessuno e peccato per Fiat che il pianto sia andato a farlo proprio a New York, dove i perdenti frignoni non piacciono a nessuno e dove il 90% delle persone che leggerà quell’intervista non potrà che concludere di trovarsi di fronte a un lamento che nasconde impotenza e incapacità di reagire alle sfide della concorrenza. E non è che in Italia andrà molto meglio, almeno a giudicare dalla salva di commenti negativi che ha accolto questa sua ultima uscita.
icittadiniprimaditutto
27 luglio 2012
Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
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semper mi
27 luglio 2012
aggiornamento..
http://www.repubblica.it/economia/2012/07/27/news/volkswagen_marchionne_deve_dimettersi_da_acea-39813868/?ref=HREA-1
ora è chiaro anche agli idioti anti fiom che questo non è un manager non è un industriale non è niente piu che una Sola spacciata per grande capitano d’industria dai media italici…sempre loro
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alexa
27 luglio 2012
Volkswagen adesso e non senza ragione chiede le dimissioni di Marchionne da presidenza Acea
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Antonio Inoki
29 luglio 2012
C’è qualcuno adesso che ammetterà cha la cgil e la fiom hanno sempre avuto perfettamente ragione a sostenere che Marchionne non aveva nessun piano industriale per la fiat in Italia?
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