Cosa spinge Loretta Napoleoni, economista vicina al M5S a raccontare balle sull’Islanda?
Come può dire che l’Islanda è uscita dall’euro se non vi è mai entrata e se, al contrario, proprio oggi gli islandesi vorrebbero abbandonare la Corona*? Come può parlare di default pilotato se l’Islanda non ha mai fatto default e si è accollata l’intero debito sovrano?
Sarà una questione di convenienza politica che la spinge a piegare la realtà alle esigenze di partito o sarà che, come molti economisti, parla per sentito dire?
Non è dato saperlo, ma è facile osservare che la signora partendo da queste premesse continua a pontificare di default e uscita dall’euro e che c’è un buon numero di persone che pende dalle sue labbra, come se fosse un oracolo e non l’ennesimo economista che dà l’impressione di raccontare al suo pubblico di riferimento quel che vuole sentirsi dire, anche a costo di raccontar balle. Balle che piacciono tantissimo a qualcuno, ma che non per questo possono essere considerate meno che balle. Auguri a Parma e al M5S, affidati a una guida tanto illuminante e illuminata.
*Anche il pezzo al link perpetua la bufala scrivendo: “dopo il netto rifiuto dei cittadini del Paese nordico di ripagare i creditori e di ricevere un prestito dal Fondo monetario internazionale (Fmi)”. Peccato che l’Islanda abbia ricevuto e ripagato il prestito del FMI e rifiutato solo di onorare alcuni debiti con l’estero di una banca privata, poi nazionalizzata. La migliore dimostrazione che certe leggende metropolitane sono dure a morire.
Emanuele Perugini
12 giugno 2012
anche le cifre sul debito sono sbagliate. Il debito complessivo interno ed esterno è di 1900 mld di euro..non di 2850
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r
12 giugno 2012
non ho seguito la napoleoni, ma trovo anche io che l’ uscita dall’ euro sia la medicina
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Enzo Michelangeli
12 giugno 2012
E’ una medicina come lo e’ il cianuro. Guarda come sta andando l’Argentina, con la sua moneta stampabile a volonta’.
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r
12 giugno 2012
hai mai dato un’ occhiata ai dati del 92?
bis.org e quest’ articolo del 93 sono molto interessanti:
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/09/12/la-svalutazione-ci-ha-fatto-bene.html
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Edoardo
18 luglio 2012
A parte che l’Italia del ’92 non è quella del 2012 e che oggi abbiamo una crisi da domanda interna e non una crisi dell’export, e un debito record. Oggi svalutare farebbe solo aumentare l’inflazione in Italia, perché non è aumentato il debito interno (che sarebbe avvantaggiato con la svalutazione) ma il debito verso l’estero, che con la svalutazione di una nuova moneta si moltiplicherebbe.
Oggi ci manca la spinta del consumo interno, che è stato ucciso progressivamente negli ultimi anni, privilegiando l’accumulo dei redditi in alto nella piramide e lasciato ridurre quello della base.
Ricomprare petrolio e tutto il resto (in Italia non produciamo più nulla), con le nuove lire, sarà un disastro. Soprattutto per la povera gente.
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Alo
14 febbraio 2013
Una volta applicata la lex monetae tutto il debito viene ridenominato in lire, quindi anche il debito estero verrebbe convertito in lire e ridotto con la svalutazione.
Certo, i creditori esteri ci perdono. I creditori esteri d’altronde ci chiedono un tasso d’interesse alto proprio come premio di rischio per la svalutazione, quindi è un rischio che devono aver tenuto in conto.
Per la povera gente è ben meglio comprare petrolio e tutto il resto con le nuove lire che essere disoccupati. Peraltro che in Italia non si produca piú nulla è una balla colossale, l’Italia è la seconda potenza industriale (dopo la Germania) e la terza potenza economica (dopo Germania e Francia) d’Europa.
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r
12 giugno 2012
e comunque in argentina non staranno troppo bene, ma nemmeno assaltano il palazzo presidenziale
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giovanni
13 giugno 2012
l’Argentina sta andando molto meglio di 10 anni fa quando è fallita grazie alla dollarizzazione.
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Luca Tiberi
17 ottobre 2012
Nessuna soluzione ci porterà ad essere il paese di bengodi nel tempo di due notti, ma quanto pensate che potrà reggere l’italia con il trend che sta seguendo?
quando la disoccupazione sarà salita a livelli maggiori di quelli odierni e i cassaintegrati saranno ancora di più cosa proponete come politica economica?
Bagnai l’altra sera ha dichiarato:
“La storia ha dimostrato che ogni volta che una economia debole aggancia la propria moneta ad una economia forte l’economia debole soccombe e le valute si sganciano”
Potete confutare questa tesi?
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mazzetta
17 ottobre 2012
noi non abbiamo agganciato la nostra moneta a nulla, la nostra moneta è l’euro e l’economia europea non è esattamente un’economia debole
ecco confutata la tesi che si basa su questa banale falsificazione, indegna di chiunque sia definito economista
siamo una federazione con una moneta unica, uscire dall’euro per uno dei paesi membri è come uscire dal dollaro per il Texas, non come lasciare il cambio fisso tra peso e dollaro e lasciar fluttuare il valore di una moneta ridotta a cartaccia per un paese sudamericano
il trend che sta seguendo l’Italia non dipende dall’euro, ma dalle qualità della classe dirigente italiana, per rimediare il quale non ci sono formule magiche, servono solo preparazione, studio e serietà, tutta roba che anche il nuovo che avanza mi pare disporre in quantità molto modeste
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Paolo Caponeri
13 febbraio 2013
No. Non è così. Gli stati uniti d’america hanno una politica fiscale di stato unico e non di ognuno per sè all’europea. Se uno stato degli stati uniti ha dei deficit, fino al 30-40% dei deficit vengono ricoperti dall’incasso degli altri stati AUTOMATICAMENTE, senza contrattazioni politiche e altre cose. Gli stati uniti d’america hanno una politica economica unita a differenza di quella europea. Non confondiamo le due unioni, per favore.
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Adriano Lovera
12 giugno 2012
Scusate, ma sulla base di che cosa la definite “vicina al movimento 5 stelle”? Che significa?
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Andrea
12 giugno 2012
lei stessa, dopo che i giornali avevano per giorni fatto circolare il suo nome, ha pubblicato sul suo twitter che si è incontrata con pizzarotti per fare da consulente per il comune di parma.
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vanishingleprechaune
12 giugno 2012
Se si legge tutto il testo dell’intervista, è evidente che la Napoleoni (che non è una che mi faccia impazzire, diciamo così) non intende dire che l’Islanda è uscita dall’Euro, ma che l’Italia, come l’Islanda, dovrebbe fare un default pilotato uscendo dall’Euro. La formulazione non è così “perfetta” ma dal contesto si capisce.
Inoltre in Islanda le banche lasciate fallire (non “nazionalizzate”) sono state tre (tutte le banche islandesi). Ne è stata costituita una pubblica nella quale sono stati conferiti i depositi.
Capisco l’antipatia per M5S, anche se non la condivido, ma bisognerebbe smetterla col tifo da stadio. Fuori degli stadi, intendo.
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Alessandro
12 giugno 2012
nel testo c’è scritto: “Se facesse quel che ha fatto l’Islanda, un uscita pilotata dall’euro””. Non c’è scritto quello che dici tu. C’è scritto quello che dice Mazzetta.
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leprechaun
12 giugno 2012
Quel testo risponde ad una domanda, e sta dentro un’intervista piuttosto lunga. E non è credibile che la Napoleoni non sappia quel che sanno tutti, anche i bambini, anche negli USA: finora nessuno è “uscito dall’euro”.
Domanda: Cosa succederebbe all’Italia se optasse per il default volontario?
Risposta: “Se facesse quello che ha fatto l’Islanda, un’uscita pilotata dall’euro, …
Ho già detto che la formulazione è difettosa, ma è evidente che significa “facesse un default pilotato come l’Islanda, (che nel caso specifico dell’Italia implica) un’uscita pilotata dall’euro” (come conseguenza inevitabile stante tutto quel che dice sopra).
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ddd
18 luglio 2012
Peccato che l’islanda non abbia fatto un default pilotato
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Emanuele Perugini
12 giugno 2012
scusate tanto, ma come si fa a sostenere che esistono analogie tra il caso dell’Islanda (banche private) e quello dell’Italia (debito pubblico)?
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r
12 giugno 2012
perche il debito pubblico è una conseguenza del debito privato, in italia come all’ estero.
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Emanuele Perugini
12 giugno 2012
quindi il problema dell’Italia secondo te è il debito degli italiani, dei privati italiani non dello stato…
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r
12 giugno 2012
il bagnai sul suo blog lo spiega molto meglio di me, e con i dati del comunistissimo fmi…
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Emanuele Perugini
12 giugno 2012
mi giri il link per favore?
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r
12 giugno 2012
goofynomics.blogspot.it/
letto dall’ inizio aiuta ad entrare nell’ ottica
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r
12 giugno 2012
goofynomics su blogspot
consiglio di leggerlo dall’ inizio, molto interessante
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paolo
12 giugno 2012
ma che sciocchezza: una cosa è il debito di una banca privata i cui creditori stranieri si rivalgono sullo Stato altra cosa è il debito di uno Stato generato dagli interessi dei titoli a debito. E poi come si fa a dire “debito pubblico è una conseguenza del debito privato” quando è risaputo che il risparmio privato italiano è secondo solo a quello Giaponese?
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r
12 giugno 2012
il risparmio degli italiani dagli anni 80 si è ridotto drasticamente
http://www.prestiti.it/ufficio-stampa/comunicati/360mila-pensionati-hanno-fatto-domanda-di-prestito
non siamo piu risparmiatori, chiediamo prestiti a finanziarie, spesso estere (e quando sono italiane hanno sempre una partecipazione estera)
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paolo
13 giugno 2012
ascolta..il debito privato è tra i piu’ bassi al mondo. Lo stesso Tremonti pensava di aggregarlo al debito pubblico (!!!!) per dimostrare quanto virtuoso e formichina fosse il nostro paese. E questo non 20 anni fa ma l’estate scorsa. o no?
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r
14 giugno 2012
il debito privato cresce in rapporto al debito pubblico (non dico che il debito pubblico non cresce, dico che quello privato cresce di più), i dati dicono questo.
guarda il grafico
http://goofynomics.blogspot.it/2011/11/la-risposta-giusta-alla-domanda.html
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Ciro
12 giugno 2012
La Napoleoni ha scritto un libro, La Morsa, dove le cose le poneva in modo indifferente. Perché conosco questa economista? Perché alla tv disse una frase bellissima. L’Euro è la prima moneta che appartiene a più Stati pacificamente, escludendo la forzosità di una conquista di uno stato dell’altro Stato. L’Euro unisce con la pace e l’accordo dei popoli.
Adesso ha fatto uscire da questo circuito l’Islanda, che nemmeno era entrata, con tanto di manovra finanziaria.
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Emma Ciceri
12 giugno 2012
Credo che “r” intendesse questo:
http://sollevazione.blogspot.it/2011/11/debito-pubblico-e-debito-privato.html
Ma a mio parere è una provocazione, è ovvio che il debito privato (delle famiglie, non delle aziende!) cresce se cresce la pressione fiscale, il costo della vita etc, rispetto alle macroazioni economiche che riducono il debito pubblico.
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r
12 giugno 2012
quali prove empiriche ti fanno capire che è una provocazione?
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r
12 giugno 2012
e comunque sarebbe piu corretto citare il blog vero del bagnai
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uitko
12 giugno 2012
ma davvero 70 famiglie hanno il 45% del reddito nazionale? Sembra incredibile.
Comunque l’islanda ha accettato il prestito del FMI, semplicemente non ha usato soldi pubblici per ripagare un debito di una banca privata.
Anzi, 3 banche private, da quanto leggo nei commenti. Mi sembra a) un caso diverso dal nostro e b) distante da ciò che si racconta sull’islanda.
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Zibborg
7 febbraio 2013
Scusami, ma un prestito, che viene da fuori, è anche un debito per il paese a cui sono prestati i soldini…
I paesi debitori (PIIGS) hanno un debito pubblico alto perchè hanno ripagato a debito i soldi che i privati (debito privato) dovevano alle banche (per lo più tedesche e francesi) che avevano prestato troppo facilmente. Poi gli squilibri interni all’area euro, e i prestiti di cui sopra, hanno aumentato il debito estero (la bilancia dei pagamenti), a favore della Germania e a scapito dei PIIGS. I prodotti tedeschi costano meno di quelli prodotti localmente (anche grazie alle politiche di compressione salariale adottate dopo la creazione dell’euro, alla faccia degli accordi europei di coordinamento delle politiche economiche). Quindi quando acquisti un prodotto estero contribuisci “negativamente” nella bilancia commerciale.
Importazioni e prestiti (finanziamenti) esteri sono debiti esteri. Le esportazioni e i prestiti (o finanziamenti) fatti sono crediti esteri. L’FMI non crea denaro. Lo presta. Quindi lo esige di ritorno. Altrimenti si direbbe che l’ha regalato!
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Rob.
12 giugno 2012
@uitko – credo che volesse dire che 70 famiglie detengono il 45% della ricchezza (patrimonio immobiliare + mobiliare) non del reddito, comunque anche questo dato mi sembra farlocco come tutta la tesi della Napoleoni.
In altri forum scrivevo a favore della patrimoniale (solo per i grandi e mediograndi, da 2 milioni in su inclusi gli immobili) già nell’estate del 2011, ma poi ho letto che è difficile renderla efficace perché i grandi patrimoni fuggono facilmente, come dicono succeda in Francia dove molti milionari sono semplicemente andati a vivere a Londra o a Ginevra.
Per il resto l’esempio dell’Islanda oltre ad essere farcito di balle è chiaramente impresentabile: un’economista dovrebbe come minimo valutare le diverse dimensioni di un paese con 300mila abitanti rispetto ai nostri 60milioni: siamo la terza economia del continente e un nostro default avrebbe un impatto enorme su tutto il pianeta. Diventerebbe un bel marchio d’infamia per i nostri figli e per tutti i prodotti del made in Italy. Non parliamo della benzina che schizzerebbe a 7mila lire e dei mutui che tornerebbero ai tassi degli anni Ottanta, intorno al 15% !
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sagra dell'economista
12 giugno 2012
ehm…mi permetto di fare notare che in argentina hanno un tasso di crescita che noi ci sogniamo dagli anni 50…e questo da quando hanno sfanculato l’FMI menem e tutti i vari cazzoni a libro paga degli yankees….cosi tanto per gradire.
Prima di parlare di argentina informatevi…c’è piu lavoro in brasile cile e argentina che in tutto il sud europa…
Qui le teorie sono 3
1 restare nell’euro fino alla sua implosione inevitabile
2 discutere di una uscita di sicurezza per i paesi euro …
3 immigrare come i ns bisnonni
l’importante signori è che prendiate atto che l’euro è gia fallito e che la germiania sta solo prendendo tempo per salvare le sue banche dall’esposizione verso i Piigs e al contempo aumentare l’export verso i brics per compensare la perdita dell’area mediterranea dell’euro
Ricordatevi che la germania puo sopportare benissimo 1 milione di disoccupati in piu…farsi il marco rivalutato del 30% e dirvi di andare a fankulen…ok ?
alla fine il loro è un gioco Win Win…il nostro no…e la colpa è solo nostra che abbiamo avuto 20 anni di berlusconi…
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r
12 giugno 2012
anzi, la germania è già in calo e non arriverà a dicembre con la tripla A
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Enzo Michelangeli
13 giugno 2012
In Argentina “stanno bene” solo secondo le statistiche ufficiali, che sono taroccate: l’amministrazione di Cristina Kirchner ha denunciato dodici economisti, tra cui l’ex-sottosegretario alle finanze Miguel Kiguel, per aver pubblicato stime dell’inflazione piu’ che doppie dei quella ufficiale (10%). La realta’ e’ ben diversa, e i primi a prenderne atto a titolo personale sono i politici governativi: http://lindro.it/Argentina-sull-orlo-della-crisi,8858#.T9fQ5pik1ws
Quanto a Berluscni, gente come lui o Tremonti sono gli esatti corrispondenti dei Kirchner: ignobili populisti che derivano il loro potere dll’espansione dell’apparato statale, e scaricano sugli stranieri tutte le colpe dei loro fallimenti. Ma del resto questi sono i governanti che piacciono agli Italiani: da Crispi e Depretis, a Mussolini, a Craxi…
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David
12 marzo 2016
Conosco per esperienza personale l’Argentina e il lavoro non manca, quello che mancano sono gli stipendi, che sono ridicoli ed essendo in pesos si svalutano costantemente.
Tanto per dare un’idea del ritmo della svalutazione; 2011 Buenos Aires, mi trovavo su un autobus quando ho notato che i cartelli pubblicitari presenti sull’autobus avevano un riquadro nel quale era scritto il costo della merce pubblicizzata, chiedo il perchè e mi viene risposto che se un cartello pubblicitario viene rimosso ogni tot mesi quello del prezzo(sempre del medesimo articolo) viene cambiato più o meno settimanalmente.
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leprechaun
12 giugno 2012
Quello dell’Islanda è definito universalmente come un “Default” (dell’Islanda). Si fanno molte questioni di lana caprina senza andare alla sostanza dei fatti.
Questo è bloomberg:
“Greece, Ireland Can’t Copy Iceland Default Model, Sigfusson Says”
http://www.bloomberg.com/news/2011-06-15/greece-ireland-can-t-default-like-iceland.html
e in generale:
google: The iceland default
Per la Spagna (che ha un problema di banche, non di debito pubblico) tutta la discussione è stata se dare i soldi allo Stato perché ricapitalizzasse Bankia (in tal caso il prestito sarebbe stato conteggiato nel debito pubblico) oppure “direttamente” al sistema bancario (come pare sarà fatto). Trucchi contabili, diciamo.
I debiti pubblici e quelli privati sono permeabili, e i famosi “mercati” (cioè le Banche) lo sanno benissimo. In genere, in una direzione prevalente: i debiti privati diventano pubblici. Come è successo in tutta Europa (Irlanda, Portogallo, Spagna, ed anche Grecia).
L’Italia fa eccezione: il suo debito pubblico è alto da prima dell’Euro ed ha bassi debiti privati (al contrario degli altri GIIPS).
Il debito pubblico italiano è cominciato a salire per gli interessi mostruosi sul debito grazie al “divorzio” tra Tesoro e Banca d’Italia nel 1981, caldeggiato da Andreatta, Ciampi e Monti. E all’entrata nello SME, che ha comportato alti tassi di interesse per sostenere la parità fissa.
http://leprechaun.altervista.org/andreatta_ad_usum_delphini.php
http://leprechaun.altervista.org/debito_pubblico_italiano.shtml
la mia opinione è che se si fosse tenuto basso il debito italiano con lagrime e sangue (più di quelle già versate), sarebbe cresciuto quello privato. Non credo affatto oggi staremmo meglio, bensì peggio.
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mazzetta
12 giugno 2012
universalmente no. il fatto che alcuni lo definiscano default non ne fa un default “universalmente” e non autorizza nessuno a chiamarlo default.
l’islanda ha pagato tutto il debito sovrano e quindi nessun default. Il default islandese è una favola, semplicemente non esiste e non è mai esistito. E attenzione, Napoleoni intende “fare default” proprio nel senso di ripudiare parte del debito pubblico, lo dice chiaramente senza lasciare spazio a dubbi che bisognerebbe non pagare o pagare parzialmente solo il debito in mano agli investitori stranieri. Che è un fior di cazzata populista, che la può dire con quella leggerezza perché non succederà mai…
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giovanni
13 giugno 2012
rifiutarsi di pagare i debiti è precisamente fallire (perchè questo vuol dire default, come al solito l’inglese serve per addolcire la trave che ci infilano nel didietro). L’Islanda ha pagato i debiti delle sue banche? No, e allora è fallita, period. E che ti piaccia o meno, sul debito pubblico sia l’Italia che l’intero occidente prima o poi dovrà dichiarare bancarotta. Non è una cazzata, è un dato di fatto, perchè finchè girano i derivati (20 volte il PIL MONDIALE) le banche rimangono zombie che devono essere sostenute dagli stati, e siccome nessuno stato può pagare 20 volte il suo pil, il fallimento è inevitabile, ma non solo in Italia. Il problema è come affrontarlo. Negare l’evidenza è sicuramente il modo peggiore
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mazzetta
13 giugno 2012
No, l’Islanda ha rifiutato di accollarsi i debiti di -una- banca privata che offriva rendimenti altissimi a inglesi e olandesi. E la questione non è nemmeno ancora chiusa. D’inevitabile c’è solo la morte, rilassati.
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Francesco Sellari (@FraSellari)
12 giugno 2012
segnalo ai lettori del blog questo articolo di qualche mese fa:
http://phastidio.net/2011/10/31/islanda-allieva-prediletta-del-fmi/
un passaggio:
. Quello che ci preme ribadire, ormai ad nauseam, è che la “ribellione” del debitore Islanda si è sostanziata nel rifiuto di indennizzare Regno Unito e Olanda per aver protetto i propri depositanti in Icesave, che era una banca privata islandese. Ora, non che questa iniziativa non sia degna del massimo plauso, tutt’altro. Ma non si è trattato in alcun caso di un default sovrano. Ma resta il fatto che, per fronteggiare la crisi di bilancia dei pagamenti innescata dal crollo dei flussi finanziari, l’Islanda ha seguito la strada più tradizionale possibile, il ricorso all’ortodossia del FMI.
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Alessio
12 giugno 2012
L’Islanda resta un caso interessante comunque perchè, a differenza dei paesi agganciati all’euro, ha potuto svalutare e controllare il movimento dei capitali, e poi non ha seguito, almeno non del tutto, la strada dell’austerity. E questo l’ha fatto con i soldi del IMF. I risultati sono stati soddisfacenti, soprattutto se confrontati con quelli ottenuti dagli stati che hanno seguito la “svalutazione interna” imposta dalla Troika: stabilizzazione del rapporto debito/pil con ulteriori stime al ribasso per i prossimi anni, disoccupazione contenuta e discreta ripresa economica.
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Alessio
12 giugno 2012
Veramente l’Islanda non ha seguito il classico modello imposto dal IMF agli stati debitori. Altroché ortodossia, quello islandese, nella lunga storia dei “salvataggi” assistiti dal IMF, è un caso più unico che raro.
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mazzetta
12 giugno 2012
verissimo, e ancora più notevole forse è stata la “fine” riservata ai banchieri che avevano combinato il macello, ben diversa da quella che ha finito per premiare gli stessi in altri paesi
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Alessio
12 giugno 2012
@leprechaun In effetti quando si parla di default, si fa molta confusione, bisognerebbe usare più il termine ristrutturazione del debito, così anziché agitare lo spauracchio del fallimento disordinato dell’Argentina, si parlerebbe del fatto che le banche centrali di USA e UK, ma anche la Bundesbank attraverso un meccanismo più complesso, acquistando i titoli non venduti sul mercato primario, e quindi raffreddando enormemente i rendimenti (che in molti casi risultano negativi, essendo più bassi dell’inflazione) sugli interessi, stanno di fatto ristrutturando il loro debito pubblico.
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Alessio
12 giugno 2012
Naturalmente avere dei cambi flessibili è uno strumento per migliorare, in caso di difficoltà, i propri conti con l’estero( e non per cimentarsi in fantasiose e bislacche teorie come fa Barnard), mettendo così un freno alle pressioni sugli interessi del debito pubblico, il quale è sempre un riflesso di ciò che accade nel settore privato. Infatti l’Italia in questo momento è in sofferenza perchè il suo debito netto estero, che per i due terzi è da ricondurre al settore privato, è molto elevato, per cui i famosi mercati nutrono dei forti dubbi sulle reali capacità del sistema Italia (pubblico + privato, anzi più privato che pubblico) di ripagare i prestiti che ha ottenuto.
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Alessio
12 giugno 2012
Purtroppo andrà tutto in vacca perchè, anziché ragionare su un’uscita razionale e controllata dall’euro( che non significa un ritorno al nazionalismo, ma ripristinare un minimo di razionalità economica e soprattutto bloccare gli stati come la Germania che applicano una strategia mercantilista), si è preferito seguire la strada della svalutazione interna e quella del populismo della Merkel (creditori buoni, debitori cattivi), per cui assiteremo ad un default incontrollato e disordinato. Ci attendono dei tempi molto duri.
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Paolo
12 giugno 2012
Se davvero volevamo avere una prova che stai facendo di tutto per dimostrare una tesi che è tutta da verificare (solo il tempo ce lo dirà), ossia l’incompetenza dei M5S, è quando scrivi l’economista vicina al M5S. Sapevi che voleva candidarsi alle primarie del PD per governatore del Lazio ?
Detto questo, mi sembra veramente assurdo che abbia potuto dire una cosa del genere. Vorrei proprio trovare l’audio originale o il testo scritto da lei.
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oreste
12 giugno 2012
L’economista Napoleoni magari è molto esperta nel suo campo come tanti altri suoi colleghi niente da eccepire data l’ignoranza in materia di molti di noi.Una cosa ,data la crisi siamo bombardati da tante e tali soluzioni per uscire da questa situazione molto grave che alla fine rimaniamo con le stesse informazioni iniziali.E’come chiedere aiuto a un astrologo , avere informazioni sul tempo da un meteorologo o previsioni di un terremoto.Tutto va bene ci sono dei limiti,ma una esperta in economia che indica nell’abbandono dell’euro la soluzione del problema portando ad esempio il caso Islanda non vero allora è il paradosso estremo confusione nella confusione.Questo è il nuovo che avanza ….!?
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stella
12 giugno 2012
uno Stato è sovrano solo quando è proprietario dei propri assets strategici: ivi compresa la propria moneta.
si può pensare di abdicare alla propria sovranità (cedendo assets e moneta) e così facendo trasformarsi in una confederazione, ad esempio.
ciò è assolutamente lecito (magari facendo un referendum prima sarebbe meglio, ma lo si può accettare anche così).
si abbia però poi il buon gusto almeno, di non riferirsi più ad uno Stato singolo, ma ad una confederazione/alleanza/unione (quello che più vi pare) nella sua globalità, per tutti gli aspetti (crediti e debiti compresi), e non solo per quelli che tornano più comodi.
al di là di questo, l’assurdità che uno Stato sovrano/confederazione unione etc: dia i soldi di tutti i suoi cittadini solo ad alcuni settori (per evitare perdite economiche a tali settori) è una ignominia.
e lo è ancora di più stante il fatto che chi commette queste ignobili porcherie lo fa in nome delle regole del “capitalismo” e del “liberismo”.
nell’euro o fuori dall’euro: non fa alcuna importanza.
le Leggi son scritte esclusivamente a favore di chi già ha.
i poveri saranno più poveri e i ricchi saranno più ricchi.
e polizie e militari saran sempre più incaricati di mantenere in piedi queste disparità.
Questi sono i risultati del “riformismo”.
abbandonare la critica al capitalismo e la difesa dei diritti e delle conquiste sociali, alla ricerca di un plauso e di un paio di briciole da parte dei loro padroni.
svendersi un poco alla volta, un pezzettino alla volta, nella speranza che la gente non si dia conto fino a quando è ormai troppo tardi.
la Sinistra italiana, europea e modiale, aveva come compito primario quello di formare la testa e la coscienza delle persone.
ha preferito (s)vendersi in cambio di arrivare a (e mantenere) un minimo di benessere di potere.
svendi oggi, svendi domani: adesso non è rimasto più nulla da difendere. e le “idee” son troppo annacquate, dilutite, “riformate”.
se appoggi gli interventi capestro del FMI in un altro paese, poi non puoi metterti a fare la prima donna (di facciata) e non accettralo nel tuo stesso paese.
MERRY CRYSIS AND HAPPY NEW FEAR
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stella
12 giugno 2012
Loretta Napoleoni vicina al M5S?
oh bella!!! e da dove salta fuori questa?
basterebbe almeno andare su WIKIPEDIA per leggere:
“Loretta Napoleoni ha organizzato e presieduto nel 2005 la conferenza internazionale sul terrorismo promossa dal Club de Madrid.
Attualmente, insieme al governatore della Banca d’Italia, è stata incaricata dall’UNICRI – l’istituto delle Nazioni Unite per la prevenzione del crimine – di formare un team di esperti, per elaborare strategie di contrasto ai finanziamenti al terrorismo.
Collabora inoltre con diverse forze di sicurezza, tra cui l’Homeland Security degli Stati Uniti d’America, l’israeliano International Institute of Counter-Terrorism, la polizia catalana”.
“Il 5 gennaio 2010 in una intervista al quotidiano la Repubblica ha annunciato la sua candidatura alle primarie del Partito Democratico per concorrere alla carica di Presidente della Giunta Regionale del Lazio, contro la candidata del Popolo delle libertà Renata Polverini, ma tale candidatura non si è poi formalizzata.”
se vogliamo poi, si può anche aggiungere che ha scritto per il giornale L’Unità (che mi sembra vicino al PD e non al M5S, ma se avete differenti informazioni in merito fatecele sapere), e sovente è stata invitata a parlare a feste e dibattiti del PD.
Capisco che tra certe persone vada per la maggiore prendersela con il M5S oggi, ma noi cittadini qualunque preferiamo continuare a ricordare le imperiture parole di VIOLANTE in Parlamento, ogni volta che dobbiamo pensare al PD
(http://www.youtube.com/watch?v=GJUamGyaANY)
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kowapaolo
12 giugno 2012
La Napoleoni s’è offerta personalmente di fare da consulente economico a Pizzarotti, e basta leggersi il suo ultimo libro per notare le assonanze tra il discorso suo e quello di Grillo.
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mazzetta
12 giugno 2012
infatti le idee di Napoleoni hanno zero cittadinanza nel PD
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giovanni
13 giugno 2012
tra la Napoleoni e Ichino , sicuramente è molto meno dannosa la prima. Ma molto…
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stella
13 giugno 2012
ma bisognerebbe che il PD delle idee almeno le avesse.
(a parte quelle favorevoli ai tagli alle pensioni, alle restrizioni all’art.18, e all’incondizinato Sì alla montagna di debiti, militarizzazione e devastazione ambientale della TAV)
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stella
13 giugno 2012
“La Napoleoni s’è offerta personalmente di fare da consulente economico a Pizzarotti”.
E personalmente si è offerta di partecipare alle primare del PD nel Lazio.
e quindi? ma quandanche?
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Paolo
14 giugno 2012
Te hai detto che la Napoleoni non centra nulla col M5S, io ho risposto che la Napoleoni centra perchè s’è precipitata a fare da consulente a Pizzarotti.
Chiaro e consequenziale.
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Francesco Sellari (@FraSellari)
21 giugno 2012
“Campidoglio, la mia sfida
a Cinque stelle”
Napoleoni: pronta a correre per Grillo. Roma è un po’ come l’Africa: hanno continuato a dare soldi, ma è sempre mancato il buon governo. Si viveva meglio quarant’anni fa, oggi c’è un degrado pazzesco
http://roma.repubblica.it/cronaca/2012/06/20/news/campidoglio_la_mia_sfida_a_cinque_stelle-37615456/
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oreste
12 giugno 2012
Devo assolutamente correggere il mio commento precedente ,Infatti l’argomento in discussione è riscontrabile su “Tiscali Economia e dice: ” Seguire insomma l’esempio dell’Islanda che ha fatto un default pilotato e volontariamente è uscita dal mercato dei capitali, ha cioè dichiarato il default e si è messa al lavoro per ripianare i debiti”.Non ha parlato assolutamente di uscita dall’Euro.E’ il titolo che trae in inganno,messo lì a bella posta o per sbaglio.Loretta Napoleoni: “L’Italia faccia come l’Islanda, scelga il ‘default pilotato’ ed esca dall’euro”.Infatti più avanti dice:” L’Islanda però ha una situazione migliore dell’Italia perché non ha l’euro come moneta. E il problema è proprio questo”Attenzione alle balle da qualsiasi parte arrivino. Chiedo scusa per il argomento fuori luogo ,se la verità è effettivamente un’altra.
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mazzetta
12 giugno 2012
controlli pure l’articolo originale al link, ha espresso esattamente quel concetto con quelle parole, sono lì nella prima riga, nello screenshot
lei scrive: ““L’Italia faccia come l’Islanda, scelga il ‘default pilotato’ ed esca dall’euro”,
ma lì c’è scritto tutt’altro. La frase successiva che indica non è poi in contraddizione con
“se facesse quello che ha fatto l’Islanda, un’uscita pilotata dall’euro…” incidentalmente, Napoleoni è nota per sostenere l’uscita dall’euro come soluzione praticabile e auspicabile
se ne è uscita è ovvio che adesso non ce l’ha (L’euro), nessuna contraddizione.
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sagra dell'economista
13 giugno 2012
i dati economici dell’argentina sono contestati dalla finanza anglosassone…la stessa che non contestava leman e soci…quindi ci andrei con i piedi di piombo nel prendere la loro stampa come la Bibbia…la loro stampa è brava a fare lavoro di squadra.
punto.
L’argentina sta rimettendo mani sulle sue riserve energetiche vedi repsol, oltretutto ha scoperto un giacimento stimato in 22 miliardi di barili il che la renderebbe completamente indipendente…
Poi se volete paragonare ancora un paese come l’argentina a paesucci senza risorse come grecia e italia fate pure…ma vi rimando al forum di finanzaonline dove gente piu preparata e piu paziente di me puo spiegare meglio perchè non si debba credere a tutte le stronzate che i giornali anglosassoni scrivono.
dal 25% al 7 % di disoccupazione…di che parliamo ?
Ps
preoccupiamoci dei ns conti TRUCCATI dal sig Prodi per entrare nell’euro e dal sign berlusconi per rimanerci…
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Fumatoscani
13 giugno 2012
Reblogged this on La Tana del Fumatoscani and commented:
Questo pezzetto, conoscendo la Napoleoni, si rivela molto molto interessante. Perché, a questo punto, perché non buttarci anche il gruppo di Internazionale (con Abete nel cda) nell’affaire m5s?
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ProTav
13 giugno 2012
Per il bene dell’Italia, l’unica vera oportunità che abbiamo è il PD.
Dove altro potremmo trovare assieme cervelli arguti e preparati del calibro di Veltroni, D’alema, Ichino, Bindi, Fassino, Bersani, Renzi, Penati, Violante, Esposito, Calearo, Chiamparino e compagnia bella? Non certo nelle file del populista, demagogico, qualunquista e incensurato M5S. Il PD è l’unica salvezza che abbiamo. Il loro senso di responsabilità è encomiabile. I personaggi giovani e di spicco. Le idee univoche e mirate. La strategia esemplare. La rettitudine morale e il non piegarsi mai sono esempio illuminante. L’Italia non può permettersi il lusso di fare a meno di partiti tradizionali, delle Fondazioni loro vicine esenti IMU e dei tradizionali giornali di partito. Inoltre il PD, a differenza del M5S, ha già di mostrato di essere altamente disponibile al dialogo con chiunque, chiunque, pur di fare il bene dell’Italia, mica come quei gretti chiusi del M5S che si arrocca sulle proprie posizione senza dialogare e allearsi con gli altri, e tocca poi agli altri partiti farsi carico delle loro proposte!!!
Inoltre, il PD è un partito che guarda al futuro, allo sviluppo e alla integrazione: Acqua Pubblica, CPT, Art.18, FIAT e TAV ce lo insegnano, mica come quei retrogradi del M5S.
Solo il PD difende i giovani e i lavoratori e i pensionati; altro che M5S!
Solo il PD ha a cuore il territorio e l’ecologia; altro che M5S!
Solo il PD si è strenuamente opposto ad una legge sul conflitto di interessi che non avrebbe fatto altro che danneggiare lo sviluppo e la crescita di patrimoni industriali lavorativi nel campo delle televisioni e dell’editoria; altro che M5S!
L’Italia non si salverà certo chiedendo la partecipazione attiva degli italiani all’impegno politico. Solo le deleghe a stimati e autorevoli membri del Partito ci possono salvare!
abbasso la Napoleoni
IO ORGOGLIOSAMENTE VOTERO’ PD
perchè Pinelli, come tutti sanno, cadde da solo dalla finestra!
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mazzetta
13 giugno 2012
Che c’entra il pippone con la balle di Napoleoni? Se a te piace accomodarti nelle fantasie sono problemi tuoi, ma lo sproloquio qui sopra che significato vorrebbe avere? :D
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ProTav
13 giugno 2012
perchè le tue spiegazioni su come una “sotenitrice” del M5S dica palesi bugie, mi ha fatto riflettere e capire quanto sia importante e meglio affidarsi ad un partito serio e consolidato, e non alle parole di questi nuovi demagoghi dem M5S.
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peppe
14 giugno 2012
demagoghi forse. incensurati di sicuro.
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uitko
14 giugno 2012
Comunque i casi islandesi e argentini mi sembrano molto diversi. A parte per le dimensioni degli stati, ma in Islanda a fallire sono state 2-3 banche private, che hanno trascinato in recessione il paese a causa dei collegamenti finanziari di queste.
La cosa è stata risolta con un prestito del fmi e un rifiuto di pagare il debito delle banche.
In argentina credo che di fatto la vera mossa sia stata la svalutazione del peso che nel giro di poco ha lanciato di brutto le esportazioni.
Che poi un pil in crescita ed una minore disoccupazione seguano una ridistribuzione delle ricchezze è un’altro discorso…
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r
14 giugno 2012
l’ argentina è fallita perchè si agganciò ad una moneta piu forte, il dollaro.
la crisi asiatica del 97 è dovuta al crollo del bath thai che non reggeva l’ aggancio alla moneta forte, il dollaro
la crisi del rublo? idem
la sterlina nel 1927 tornò agganciata all’ oro, come risolsero gli inglesi? tornando al cambio flessibile… che orrore!
nel 1992 siamo usciti dallo sme perchè rimanere agganciati al marco era insostenibile… poi ci siamo rientrati nel ’98… poi abbiamo fatto l’ euro, ed ora ci tocca questo, tutto già “previsto” a metà degli anni 90 da economisti comunisti di harvard, princeton etc.
tutti liberali, tranne che con la moneta, come mai?
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eremodff
15 giugno 2012
Prima o poi, qualcuno dovrà chiedersi perchè mai, sempre più spesso, il dito risulta più affascinante della luna.
La Napoleoni dice delle inesattezze che, in un’intervista, non so in quali condizioni rilasciata, ci possono anche stare.
Ma il nocciolo della questione qual è?
La zona euro è nei guai; il mondo del politically correct balbetta, si azzuffa, annaspa e, senza rendersene conto, aggrava lo stato delle cose. Proprio quello che si augurano, per esempio, gli speculatori di professione.
Il campo di battaglia, dopo la battaglia, è un disastro per vinti e vincitori; manna dal cielo per gli avvoltoi. Animali ed umani.
Ora, in questo quadro, che ruolo gioco in commedia?
Sono un re, un generale, un venditore di armi, un banchiere, uno spogliacadaveri….?
No; sono un semplice fantaccino.
In quello che complessivamente dice la Napoleoni, c’è qualcosa che possa aiutarmi per limitare i danni?
Il default, fallimento, ristrutturazione del debito islandese… lo si chiami come si vuole mi offre almeno degli spunti di riflessione?
E non è che, abbandonati, almeno idealmente, re e generali tradizionali, uno debba per forza andare ad arruolarsi in altri eserciti, sotto il comando di altri generali.
Ho letto quello che dice la Napoleoni; non mi sono fermato a contemplare gli effetti dell’artrite o dell’artrosi sulla parte apicale degli arti superiori; ho dato uno sguardo allo scenario indicato.
Anche se continuo a pensare che gli eurobond siano una soluzione migliore; di certo quella prefigurata dalla Napoleoni è meglio della palude in cui stiamo sprofondando.
Estmodusinrebus
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mazzetta
15 giugno 2012
Estmodusinrebus, il mio non prevede di stare a trastullarmi con scenari costruiti su presupposti platealmente falsi ;)
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Fede
16 giugno 2012
Qualcuno ha notato, fra le altre castronerie, che secondo questo fenomeno 70 famiglie rappresentano l’1% della popolazione italiana?! E meno male che c’è la crisi delle nascite… 70 famiglie da 9000 persone circa! Ma in che mani siamo?! XD
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eremodff
16 giugno 2012
mazzetta;
intanto il pezzo riportato è parte di un’intervista molto più lunga che è questa:
http://notizie.tiscali.it/articoli/economia/11/09/14/napoleoni_libro_contagio.html
Se volevi dimostrare quello che pensi, e che cioè la Napoleoni è una cretina di successo, bene avresti fatto a riportarla nella sua interezza.
Che ne diresti se, per esempio “piaciono”, concludessi (cosa che anche tu potresti fare nei miei confronti), che non conosci la lingua italiana?
Invece trovo che tu scriva in modo agile e comprensibile e che il tuo sia un ottimo blog, in cui un “piaciono” di più ed uno di meno, niente aggiungono e niente tolgono.
Certo, l’uscita dall’euro, il non pagamento del debito sovrano, sono delle castronerie sesquipedali. Ma non le trovi scritte in un libro che, per definizione è prima pensato, poi abbozzato, scritto, corretto…. bensì in un’intervista, magari rilasciata per telefono, in condizioni non ottimali….. E ad una giornalista che non definirò ignorante solo per il fatto che non sia stata lei, la prima, a rilevare le inesattezze ed a chiederne conto.
Echec
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mazzetta
16 giugno 2012
il pezzo è linkato proprio per permettere a chiunque di verificare agevolmente il contesto e non parliamo di un refuso, parliamo di un intero discorso costruito su premesse false e su un esempio falsificato. E ribadito in altre occasioni. Tra l’altro di errori ce ne sono altri anche sui numeri, a cominciare da quello del totale del debito italiano, non capisco davvero come ci possa essere gente che difende un comportamento del genere e ancora meno chi continua a pensare a questa persona come una risorsa.
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eremodff
16 giugno 2012
mazzetta;
insomma; con quest’articolo volevi o no dimostrare che la Napoleoni è una cretina che non capisce niente di economia e di finanza e che, perciò, non va presa in considerazione?
E come lo fai?
Prendendo in esame una domanda/risposta all’interno di un discorso complessivo il cui tema non era certo: lectio magistralis sul crack islandese; punto e a capo svolgimento?
A differenza di un saggio che, prima di andare alle stampe, di solito, ottiene l’imprimatur dell’autore, un’intervista, per definizione, proprietà dell’organo d’informazione, linea editoriale, giornalista, titolista, non appartiene mai ad una ed una sola persona.
In questo caso, non ci vuol molto a capire che il tema proposto era: crisi della zona euro, che fare? E non certo: cronistoria di un crack annunciato.
Che, tu guarda un po’, tale non era per i superesperti di economia e finanza dell’FMI che, nell’estate del 2008, poco prima del crack, con una nota formale, dopo aver plaudito al modello irlandese e spagnolo, tessevano le lodi del modello Islanda.
http://www.economist.com/blogs/freeexchange/2011/02/imf_and_crisis
Il documento linkato nell’articolo e che, all’epoca, ebbi la ventura di leggere, tu vedi un po’, è missing in action.
E quanto son belli gli islandesi e quanto sono bravi i vikinghi; il tutto un mese o poco più prima del boom.
Ora, di riferimenti al modello islandese, è pieno il web.
Trattando del problema euro, vi fanno riferimento economisti di tutte le scuole.
Leggendo i tuoi resoconti, sembrerebbe che, in Islanda, non hanno mandato a casa il governo; non hanno messo in stato d’accusa un’intera classe dirigente, non hanno redatto una nuova costituzione, hanno chinato la testa davanti alle ricette fondo monetariste.
Certo; i vikinghi hanno usufruito di prestiti FMI, ma alle loro condizioni non a quelle che, di solito, vengono imposte ai paesi in difficoltà.
Il “facciamo come l’Islanda”, questo vuol dire.
Poi, certo; liberissimo tu di pensare che la Loretta non è buona neanche per, detto con tutto il rispetto, fare la lavapiatti o che il mondo del politically correct sta gestendo al meglio la crisi dell’ eurozona.
Eurodeluso
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mazzetta
21 giugno 2012
“Leggendo i tuoi resoconti, sembrerebbe che, in Islanda, non hanno mandato a casa il governo; non hanno messo in stato d’accusa un’intera classe dirigente, non hanno redatto una nuova costituzione, hanno chinato la testa davanti alle ricette fondo monetariste.”
e come no :D
chissà cos’hai letto, eppure questo link te l’avevo già proposto… perditempo pigro che sei
https://mazzetta.wordpress.com/2011/12/27/le-bufale-sulla-rivoluzione-islandese-nascono-in-italia/
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GT
13 febbraio 2013
senza contare che la svalutazione competitiva innesca un pericoloso fenomeno di inflazione importata (le materie prime delle quali l’italia è dipendente diventano molto più care) che massacra i salari e le pensioni che non sono agganciati all’inflazione. Ma se è un’economista (?) certe cose dovrebbe saperle di default, questo è l’ABC
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vanishingleprechaun
13 febbraio 2013
Esistono “svalutazioni non competitive?”. E conosce la condizione di Marshall-Lerner?
Lei è forse un economista di default?
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GT
15 febbraio 2013
“Esistono “svalutazioni non competitive?”” ??????????????????????
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