
Un altro brutto colpo per la lobby del piezonucleare, l’insieme di curiosi personaggi che da tempo cerca di dirottare una parte consistenti dei fondi destinati alla ricerca italiana verso le capaci tasche di un gruppo di arditi pionieri dell’energia piezonucleare, che da quello che si sa non è altro che un’ipotesi indimostrata e fondata su ricerche che non hanno retto al vaglio della comunità scientifica. Quella del piezonucleare è una bella favola, secondo la quale percuotendo alcuni materiali si scatenerebbero reazioni atomiche dalle quali è possibile ricavare energia. Questo in linea di massima, ma poi i piezonuclearisti si sono allargati e hanno vantato anche altre inverosimili virtù per la loro scoperta.
Diversamente da altri scienziati che proclamano di aver scoperto la soluzione dei problemi energetici, quelli della lobby piezonucleare sono più silenziosi ed efficaci, grazie a buone entrature nella maggioranza del governo precedente, sono già riusciti a strappare promesse di finanziamenti principeschi (centinaia di mllioni di euro) millantando la scoperta di un processo in grado di produrre energia a buon mercato e senza pericoli, tanto che la tecnica sarebbe buona anche per ridurre la radioattività prodotta dalle scorie nucleari, traendone al tempo stesso energia.
Una meraviglia, se non fosse che le pretese degli alfieri della tecnica si sono rivelate infondate e i loro lavori “scientifici” sono stati demoliti dai colleghi, stranieri e no. Critiche e dimostrazioni alla quale gli scienziati criticati si sono ben guardati dal rispondere, se non rilanciando altri lavori con la medesima consistenza e fondatezza. Si direbbe una delle solite commedie all’italiana, se non fosse che alla fine il rischio di vedere centinaia di milioni di euro destinati alla ricerca scientifica, finire nelle mani di un gruppo che per ora ha esibito solo ricerche subito sconfessate, si sta rivelando dannatamente reale, tanto da spingere numerosi scienziati italiani a vergare e diffondere un appello alle autorità perché fermino lo scempio. Ora arrivano altri scienziati di chiara fama a dire che anche i dati che supportano l’esistenza di un fenomeno definito come reazione piezonucleare, non sono veritieri e verificabili.
Fresco di pubblicazione sul sito Arvix.org, che raccoglie i paper scientifici e li mette a disposizione perché siano oggetto di perr review, ecco un “commento” firmato da G. Amato, G. Bertotti, O. Bottauscio, G. Crotti, F. Fiorillo, G. Mana, M. L. Rastello, P. Tavell e F. Vinai, che afferma che i dati contenuti nella ricerca di Carpinteri et al. nell’articolo del 2011: “Compositional and Microchemical Evidence of Piezonuclear Fission Reactions in Rock Specimens Subjected to Compression Tests” non possono essere il risultato di misurazioni independenti . Una maniera come un’altra per dire che sono dati impossibili da assemblare, se non ricorrendo alla fantasia o a procedimenti che nulla hanno a che vedere con la scienza.
Ne consegue che fondandosi su tali dati “Non si possa trarre alcuna conclusione sulle modificazioni composizionali indotte nella pietra da ipotetiche reazioni piezonucleari che hanno luogo nel momento della frattura“. Dati che invece secondo Carpinteri et al. dimostrano l’esistenza di questo tipo di reazioni. Spiegano gli scienziati che l’uniformità di certi risultati contenuti nelle tabelle allegate all’articolo di Carpinteri, anche prendendo per buoni i dati, mostra una coincidenza tra i dati di tre ossidi che ha una probabilità statistica nell’ordine di meno 10 alla nona, di ritrovarsi in tutti e quattro i set di dati, così come sono presentati nelle tabelle.
Gli scienziati, colleghi di Carpintieri all’INRM, si sono limitati ad esaminare le tabelle proposte come lo specchio fedele dei dati registrati e le hanno trovate incoerenti. Quali che siano stati i risultati dell’esperimento, quelle tabelle sono sbagliate e pertanto non dimostrano niente. Se non che qualcuno ha compilato tabelle errate per qualche motivo.
Pubblicato in Giornalettismo
giorgian
31 Maggio 2012
Cioè, non si sono neppure presi la briga di comporre le tabelle in modo che non puzzassero di falso?
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mazzetta
31 Maggio 2012
mi sembra una sintesi corretta
segnalo anche questo sulla questione, nei commenti si parla anche di quest’ultimo commento, pubblicato ieri su arvix
http://fusionefredda.wordpress.com/2012/05/30/carpinteri/
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gillana giancarlo
9 giugno 2012
Gent.ma redazione del sito
Mi piacerebbe sapere se tutti i 900 fisici firmatari della petizione anti piezonucleare sono realmente scenziati di fama o magari sono dei neulaureati che di piezonucleare ne sanno quanto me ed hanno tanto tempo da perdere!.
Per scienziati intendo fisici che nel loro campo hanno lavorato per anni ed hanno alle spalle pubblicazioni e brevetti come il prof. Aberto Carpinteri (prego vedere il Curriculum vitae http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:http://staff.polito.it/alberto.carpinteri/cv/cvi.pdf)
ed il Dr. Fabio Cardone vedi curriculum vitae : (http://cardonefabio.awardspace.com/).
Con personaggi di tale calibro, mi sembra strano che si giochino la loro notevole carriera con una buffala, evidentemente hanno trovato quacosa di scientificamente interessante, questa è solo una mia deduzione, ovviamente sopra ogni considerazione conta la verifica scientica delle loro esperienze, la ripetibilità del fenomeno, ma parlare di buffala tout cort mi sembra assai ingeneroso.
Non vorrei che sotto, sotto, le motivazioni per tale accanimento non fossero solo di carattere scientifico.
Cordialmente
Gillana Giancarlo
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mazzetta
9 giugno 2012
gentile Giliana
sì, ci sono un sacco di fisici tra i firmatari.
Carpinteri nel suo CV ha una carriera nella quale si è occupato di scienza delle costruzioni, quindi seguendo il suo ragionamento non ne dovrebbe capire nulla. Di sicuro c’è che lo hanno accusato di aver taroccato la sua ricerca, dimostrando come e lui non ha fiatato. Gli unici che si agitano sono i “credenti” in questa bufalaccia
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gillana giancarlo
10 giugno 2012
Gent.ma Redazione del sito
Premessa: lungi da me il desiderio di polemica ma solo la ricerca della verità.
Cito testualmente : “Dal 1986 è Professore Ordinario di Scienza delle Costruzioni presso il Dipartimento di Ingegneria Strutturale e Geotecnica del Politecnico di Torino. Dello stesso Dipartimento è stato direttore dal 1989 al 1995. Dal novembre del 1990 è Coordinatore del Dottorato di Ricerca in Ingegneria delle Strutture, con sede sempre all’interno del Politecnico di Torino. Nel 1997 è diventato membro della New York Academy of Sciences (fondata nel 1817); dal 2003 è invece membro della American Academy of Mechanics. “Visiting Professor” presso l’Institute of Fracture and Solid Mechanics (Lehigh University, Pennsylvania) durante l’Anno Accademico 1982-1983.” fonte wikipedia.
Cito testualmente brano della risposta dell’on Scilipoti al direttore di Repubblica:
“Per quanto concerne i risultati del Professor Alberto Carpinteri ( Presidente dell’INRIM), sembra pretestuoso svalutarli per questioni di principio, mentre sarebbe opportuno operare una controverifica sperimentale, tenendo contro del fatto che le attrezzature utilizzate, sostanzialmente una pressa da 200t, sono disponibili in migliaia di piccole officine in Italia. Infine, è significativo il fatto che nessuna voce di denuncia di presunta truffa si è levata tra coloro i quali hanno assistito alla dimostrazione di Carpinteri a Torino, (un centinaio di persone tra cui molti docenti di fisica di varie università italiane e straniere); questa sarebbe stata l’ unica argomentazione in grado di sostenere una tesi negazionista nei confronti del fenomeno in esame.”.
http://www.ogginotizie.it/143453-lettera-aperta-della-039-on-scilipoti-al-direttore-di-aquot-repubblicaaquot-la-ricerca-scientifica-in-italia/
Potete comprendere la mia perplessità di fronte a notizie cosi’ contrastanti.
Ringraziando
Gillana Giancarlo
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mazzetta
10 giugno 2012
finalmente il professor Carpinteri esce dal silenzio e sconfessa in un sol colpo sia quanti parlavano di energia piezonucleare che quanti lo associavano allo smaltimento delle scorie nucleari. peccato che non abbia il coraggio di far nomi e di denunciare quanti attorno alle sue ipotesi hanno costruito un circo. poteva farlo prima, a prescindere da cosa abbia scoperto e da cosa stia cercando
p.s. ovviamente non sto parlando del buffo messaggio di Scilipoti citato qui sopra, ma a questa di seguito che un gentile mi harecapitato in posta questa mattina
Caro Dott. Guglielmi,
rispondo volentieri alla sua lettera aperta, che mi dà occasione di puntualizzare alcuni aspetti delle mie ricerche e soprattutto delle polemiche lette in questi giorni sul web e su alcuni giornali italiani. Purtroppo non sono stati in molti, come ha fatto lei, a chiedere di ascoltare anche la mia voce, quale parte in causa della vicenda, e ho notato come spesso la questione piezonucleare sia stata trattata in modo unilaterale (citando me e il mio lavoro, ma senza che mi fosse richiesto di intervenire per poter replicare).
Il punto essenziale che voglio sottolineare è che siamo di fronte a quattro prove convergenti del fenomeno (fissione piezonucleare): emissione di neutroni sia da frattura fragile sia da terremoti, trasmutazione degli stessi elementi chimici sia nei campioni di laboratorio sia nella crosta terrestre.
I risultati sperimentali cui sono giunto sono assolutamente ripetibili e sono relativi non solo alle emissioni di neutroni generate per compressione di campioni di solidi e liquidi, ma soprattutto ai bilanci tra le masse degli elementi coinvolti che tornano perfettamente. Esse, oltretutto, spiegherebbero una serie di fenomeni tuttora non chiariti dalla scienza. I misteri del nostro pianeta, dalla diminuzione di alcuni elementi chimici (ferro, nichel, calcio, magnesio) all’aumento di altri (alluminio, silicio, sodio, potassio), sino alla formazione degli oceani e all’inquinamento da carbonio, potrebbero trovare una giustificazione unitaria. Per non parlare poi delle emissioni neutroniche generate dai terremoti, scoperte recentemente e tuttora inspiegate.
Per quanto riguarda la sua prima domanda (Può per cortesia indicare quali articoli, regolarmente soggetti a revisione di pari e pubblicati da gruppi indipendenti dal Suo, hanno confermato il fenomeno piezonucleare?), le rispondo che ad oggi non ci sono studi indipendenti rispetto a quelli pubblicati da me in collaborazione con altri, che invito tutti coloro che sono nello stesso campo a replicare.
Per quanto riguarda il commento pubblicato su arxiv da alcuni ricercatori dell’INRIM, questo mostra malauguratamente due gravi errori concettuali. Uno attiene a questioni di geologia, l’altro riguarda addirittura la statistica. Abbiamo tutte le registrazioni e verranno pubblicate sullo stesso sito al più presto, in modo da controbattere punto per punto al commento di cui sopra.
2) È in grado di controbattere puntualmente ed esaustivamente alle accuse di manipolazione dei dati sperimentali che Le sono state rivolte? Può spiegare perché cita lavori che sono stati screditati dalla comunità scientifica?
La parola “manipolazione” è stata usata dai miei detrattori soltanto per affermare che loro stessi non manipolavano i miei dati. Ma, a parte questo, come si può parlare di manipolazione quando i risultati sono stati ottenuti da team diversi e da specialisti (chimici, fisici e geologi) di grande esperienza e serietà. Oltretutto, i risultati delle microanalisi sono migliaia e tutti inequivocabili: succede qualcosa di strano e inaspettato. Il discredito di certi lavori penso che sia relativo, e addirittura strumentale per altri fini, come si dimostra anche nel mio stesso caso.
3) Lei crede che sia eticamente corretto ottenere fondi di ricerca trattando direttamente con uomini politici e senza alcun controllo da parte di terzi esperti, riuniti in una commissione di peer reviewing chiaramente identificata e responsabile di fronte all’opinione pubblica?
Come dimostra la mia carriera, non ho mai cercato scorciatoie politiche o d’altro genere per pubblicare o condurre ricerche. Le mie eventuali simpatie politiche per una o l’altra parte o le idee religiose, che lei cita, sono d’accordo sul fatto che siano questioni che devono stare fuori dalla ricerca scientifica, che si basa su verificabilità sperimentale e presentazione dei risultati di fronte alla comunità dei pari. Personalmente non ho chiesto finanziamenti né fondi a nessun politico, né ne ho ricevuti. Ho deciso di inserire tali ricerche nel programma di vision dell’ente che presiedo, l’INRIM, non come tentativo di eludere le normali procedure di finanziamento, ma per dare un mio contributo all’ente stesso. Come spero sia chiaro dalle mie parole, ho buoni motivi per credere fermamente nella realtà dei fenomeni piezonucleari, che non hanno a che fare, come ho visto scritto, tanto con la produzione di energia (che potrà forse essere un’applicazione, ma !
è tutto da verificare e comunque per ora la questione è di marginale importanza per le mie ricerche), quanto con la misurazione di emissioni di particelle e di pesi atomici. Quindi l’INRIM è la sede ideale per poter misurare con precisione tali fenomeni e verificare la correttezza degli esperimenti condotti in questi anni. Qui ci sono le competenze e i mezzi (laboratori, strumenti) per farlo. Sono conscio che lo studio degli eventuali modelli interpretativi e delle eventuali applicazioni non rientrino nei compiti istituzionali dell’INRIM.
La mia stessa nomina a Presidente dell’INRIM, aggiungo, pur se è stata fatta da un Ministro, Maria Stella Gelmini, che era espressione di un partito, si giustifica ampiamente con il lavoro fatto in questi anni (considerando il mio curriculum e il fatto che sono il docente del Politecnico di Torino con l’indice di pubblicazione più elevato, h-index=32), e senza aderenze politiche di alcun genere.
4) Può spiegarci nel dettaglio e quantificare le risorse di cui ha bisogno per proseguire le Sue ricerche? Può spiegare perché non utilizza i canali competitivi e tradizionali di finanziamento della ricerca?
Innanzitutto, per quanto riguarda i finanziamenti, il gruppo di ricerca del Politecnico di Torino, da me coordinato, ha speso negli ultimi quattro anni solo somme relativamente modeste poiché non è mai esistito un programma ufficiale dedicato al Piezonucleare (50.000 euro circa in 4 anni). All’INRIM, invece, dove ho cominciato a collaborare con qualche ricercatore interessato dal Settembre 2011, non si è speso sinora nemmeno un euro. È vero che il Consiglio di Amministrazione ha chiesto (all’unanimità) al Ministero un finanziamento specifico di 500.000 euro per tre anni, comprendendo comunque anche le ricerche sulle emissioni acustiche ed elettromagnetiche. Non abbiamo ancora ricevuto risposta.
Alcuni dirigenti di ricerca dell’Ente hanno mostrato delle preoccupazioni ingiustificate, vista soprattutto la sostanziale assenza di implicazioni per i loro finanziamenti. Ovviamente è tutto certificabile da documenti ufficiali.
Infine, in merito all’ultima domanda [nrd. Pensa che ci sia un complotto contro di Lei che Le impedisce la via della ricerca normale?] , le rispondo che no, non credo nella teoria dei complotti, e anzi, da 4 anni a questa parte con alcuni collaboratori del Politecnico stiamo portando avanti una ricerca “normale”, che non ha avuto l’ausilio di particolari fondi. Spesso – mi è capitato di pensare nel corso della mia vita – le idee migliori, o, almeno, foriere di spunti originali per la ricerca, mi sono venute proprio quando non avevo a disposizione budget stellari, ma anzi potevo contare su pochi mezzi.
Chiudo con una nota di speranza: convinto come sono, sinceramente, che le reazioni piezonucleari siano un fatto reale, auspico che molti laboratori, in Italia, ma non solo, vogliano replicare gli esperimenti fatti da me e dai miei collaboratori. Sono pronto a discutere di risultati scientifici e di dati in qualsiasi momento, e a mettere a confronto le conclusioni ottenute. Le polemiche, invece, preferisco lasciarle ad altri.
Cordiali saluti,
Alberto Carpinteri
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gillana giancarlo
13 giugno 2012
Gent.ma redazione del sito
Una mia replica sull’argomento è stata pubblicata con il mio post del 11-12-2012, comunque volevo evidenziare ancora un paragrafo della risposta alla lettera aperta del Dr. Alessio Guglielmi da parte del Prof. Carpinteri:
“…………………… Per quanto riguarda il commento pubblicato su arxiv da alcuni ricercatori dell’INRIM, questo mostra malauguratamente due gravi errori concettuali. Uno attiene a questioni di geologia, l’altro riguarda addirittura la statistica. Abbiamo tutte le registrazioni e verranno pubblicate sullo stesso sito al più presto, in modo da controbattere punto per punto al commento di cui sopra…………………………”.
Non rimane che aspettare.
Ringraziando
Gillana Giancarlo
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gillana giancarlo
11 giugno 2012
Gent.ma redazione del sito
Se nel mio ultimo post ho manifestato una certa perplessità devo ammettere che dopo la risposta del prof. Carpinteri alla lettera aperta del Dr. Alessio Guglielmi sono piombato nella più totale confusione.
Soprattuto quando si sostiene che da codesta risposta si evince che: ” il professor Carpinteri esce dal silenzio e sconfessa in un sol colpo sia quanti parlavano di energia piezonucleare…”.
Ma un breve estratto di tale risposta cita testualmente:
“……………………………………………………………………………………………………………………
ll punto essenziale che voglio sottolineare è che siamo di fronte a quattro prove convergenti del fenomeno (fissione piezonucleare): emissione di neutroni sia da frattura fragile sia da terremoti, trasmutazione degli stessi elementi chimici sia nei campioni di laboratorio sia nella crosta terrestre.
…………………………………………………………………………….
Come spero sia chiaro dalle mie parole, ho buoni motivi per credere fermamente nella realtà dei fenomeni piezonucleari, che non hanno a che fare, come ho visto scritto, tanto con la produzione di energia (che potrà forse essere un’applicazione, ma !
è tutto da verificare e comunque per ora la questione è di marginale importanza per le mie ricerche), quanto con la misurazione di emissioni di particelle e di pesi atomici.
……………………………………………………………………………….
Chiudo con una nota di speranza: convinto come sono, sinceramente, che le reazioni piezonucleari siano un fatto reale, auspico che molti laboratori, in Italia, ma non solo, vogliano replicare gli esperimenti fatti da me e dai miei collaboratori. Sono pronto a discutere di risultati scientifici e di dati in qualsiasi momento, e a mettere a confronto le conclusioni ottenute. Le polemiche, invece, preferisco lasciarle ad altri.”
Non mi sembra che con queste parole il prof. Carpinteri prenda le distanze dal piezonucleare e da coloro che studiano tale fenomeno.
Ringraziando per l’attenzione
Gillana Giancarlo
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mazzetta
14 giugno 2012
prego i dubbiosi di accomodarsi ai link di seguito
http://ocasapiens-dweb.blogautore.repubblica.it/2012/06/11/piezopoli-arriva-la-cavalleria-svizzera/
http://ocasapiens-dweb.blogautore.repubblica.it/2012/06/12/dietrofront/
http://ocasapiens-dweb.blogautore.repubblica.it/2012/06/12/piezopoli-il-pulitzer/
http://ocasapiens-dweb.blogautore.repubblica.it/2012/06/12/piezopoli-sembra-bamiyan/
http://ocasapiens-dweb.blogautore.repubblica.it/2012/06/14/piezopoli-in-cauda-ecc/
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