I piccioni rossobruni, ora al servizio di un altro dittatore

Posted on 21 aprile 2012

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Il lupo perde il pelo, ma non il vizio, ecco allora che il simpatico gruppo di rossobruni che all’epoca si associò alle gheddafine (che continuano a gestire http://www.libyanfriends.com/) per difendere il dittatore libico, adesso si ritrova impegnato a difendere il siriano Assad.

Fortunatamente non è il tipo di gente che abbondi in fantasia e quindi il sito http://syrianfreepress.wordpress.com/ appare subito molto simile al caro vecchio http://libyanfreepress.wordpress.com/, non solo perché chiaramente mantenuto da italiani che c’entrano poco con la Siria come c’entravano poco con la Libia, ma soprattutto per la straordinaria disponibilità a diffondere la propaganda dei dittatori, speculare alla propaganda dei loro nemici, fondandosi sempre sullo stesso giro di pallonari e sedicenti antimperialisti poco capaci, tanto che i loro stilemi retorici sono mutuati dal gergo nazifascista e i nemici sono sempre e comunque “ratti”.

Niente di strano, è la stessa gente, che fa le stesse cose di quelli che dice di voler combattere, atteggiandosi a paladini dei popoli, quando invece si tratta semplicemente di poverini che al potere statunitense preferiscono qualsiasi cosa in attesa di meglio. Meglio che poi si risolverebbe in un confuso progetto nazionalsocialista e in un magnifico impero dall’Atlantico a Vladivostok. Non si tratta infatti di persone interessate al destino di quei paesi e di quei popoli, ma di gente che quei popoli li sacrificherebbe volentieri se servisse a procurare danni ai loro nemici a stelle e strisce. Non si tratta di un gruppo molto numeroso o capace di coagulare consensi, tanto che la loro “mobilitazione nazionale”  a Roma a sostegno di Gheddafi raccolse una ventina di persone e, ad esempio, la pagina Facebook collegata al sito non arriva a 200 contatti. Niente che li scoraggi, con Tripoli caduta erano ancora lì ad annunciare grandi controffensive e la sollevazione dei libici in difesa di Gheddafi. Questa volta non ci hanno nemmeno provato a proporre la “Marcia globale per la Siria” in Italia, che comunque ha raccolto quattro gatti anche nei paesi dove l’hanno organizzata i fedelissimi di Assad o altri che ne condividono il progetto politico. Tristissimi